Senza un lavoro andrò avanti grazie alla provvidenza. Piccoli lavoretti saltuari, sempre diversi, un pò di artigianato, il mio orto e l'aiuto di qualche buon' anima; avrò tutto il necessario per vivere degnamente io e la mia famiglia.
Troverò una casetta in sasso sull'appennino, con un pò di terra intorno, il bosco e una sorgente di acqua nei pressi. Mi scalderò con la legna del bosco, laverò i miei panni a mano e cucinerò con la stufa a legna. Mi sposterò prevalentemente a piedi o con i mezzi pubblici e userò la mia auto solo per le emergenze.
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Di Luca Bacchi "È l' assenza della preghiera che rende la vita moderna vuota e priva di significato. La vita moderna è staccata dalla sua sorgente e le menti degli uomini sono chiuse dentro i confini delle loro personalità, incapaci di sfuggire alle loro catene" (IL FILO D'ORO - Bede Griffiths) La Natura è immensa e vasta ed è una prima grande assaggio della presenza di un intelligenza superiore che ci avvolge nella sua bellezza e si prende cura di noi. Ma è solo un assaggio. Dio è un amore assordante e incontenibile che abbraccia tutto anche la natura stessa. Nella preghiera vera, che non è una semplice recita ma è una reale incarnazione delle parole che pronunciamo, questo amore inizia a scorrere dentro di noi, piano piano esce dal cuore e irradia tutto il nostro corpo e tutto il mondo intorno fino ai confini delle galassie e oltre. La preghiera cura ogni male, ogni problema, ogni difficoltà, perché sostenuti da questo amore ci eleviamo sopra noi stessi, usciamo dal nostro io piccolo e dolente e ci collochiamo in un cielo superiore da cui le magagne del nostro piccolo io, trovano collocazione e pace all'interno di una visione più ampia e reale.
La preghiera è un' espansione di coscienza, un' avvicinamento alla coscienza totale che è Dio. Perdere la preghiera significa perdere ogni possibilità di sanare noi stessi, e nostre relazioni, il nostro mondo. Perdere la preghiera significa rimanere chiusi dentro al nostro piccolo ego, in gabbia. Ogni preghiera è un esercizio di consapevolezza, di ricordo di sé, di presenza mentale; un elevazione di noi stessi dalla dimensione mortale alla dimensione eterna. Ecco perché "qualsiasi cosa chiederete in nome mio vi sarà concessa". Perché pregando, Dio entra in noi esseri mortali, si incarna nella nostra carne, e allo stesso tempo noi saliamo in lui, nel suo regno eterno. E tutto diventa possibile. Di Luca Bacchi “Ispirazioni” è il titolo di una collana poetica nata dal personale desiderio di condividere il mio mondo interiore: intuizioni e riflessioni ricevute come ispirazione nel mio intimo, con la speranza di portare un pò di giovamento e conforto ad altre anime che come me percorrono il cammino di ritorno all’Uno. Non siamo soli, fisicamente separati, ma spiritualmente uno al fianco dell’altro. Clicca sull'immagine per scaricare il pdf Questo primo numero è frutto delle ispirazioni giunte durante i miei soggiorni al monastero di Camaldoli e al Sacro Eremo tra novembre e dicembre 2022
Di Luca Bacchi Sono stato al monastero di Camaldoli per creare una relazione più profonda con me stesso, con la parte più saggia di me. E' stato un ritiro libero, senza un programma; giornate scandite dalla liturgia del monastero e dai pasti; ho trascorso il mio tempo nel silenzio della mia stanza in ascolto, scrivendo ciò che sgorgava dal cuore, cercando in me le risposte. Ho scoperto che la scrittura libera, ispirata, è per me un canale aperto, fertile, attraverso il quale contattare una saggezza superiore che mi abita. I video seguenti sono stati girati prima e dopo; il primo durante il viaggio di andata e il secondo durante il viaggio di ritorno. Si nota bene come lo spirito sia differente tra il primo e il secondo, all'andata sono pervaso da uno spirito di aspettativa, ricerca, curiosità, coraggio, mentre al ritorno, sono radicato, pieno, arricchito e sazio. Un uomo differente, uno spirito differente. Partenza Ritorno
Di Luca Bacchi
![]() Oh quanto è corto il dire e come fioco al mio concetto! e questo, a quel ch’i’ vidi, è tanto, che non basta a dicer ’poco’. O luce etterna che sola in te sidi, sola t’intendi, e da te intelletta e intendente te ami e arridi! Quella circulazion che sì concetta pareva in te come lume reflesso, da li occhi miei alquanto circunspetta, dentro da sé, del suo colore stesso, mi parve pinta de la nostra effige: per che ’l mio viso in lei tutto era messo." (Divina commedia, Paradiso, Canto XXXIII, 121-132)
La via Degli Dei è un cammino lungo e difficile alla scoperta della natura, dell'Appennino, ma soprattutto di noi stessi e della verità che abbiamo nel cuore, così come il cammino di Dante Alighieri nella sua Divina Commedia attraverso l'inferno, il purgatorio ed il Paradiso. Come recita il canto XXXIII, infatti, Dante, dopo tanto vagare, giunto al traguardo, guarda Dio e ciò che vede è la sua immagine riflessa.
NOTE: Abito vicino a Sasso Marconi, (prima tappa della Via Degli Dei) e così ho deciso che per questa mia quinta Via degli Dei sarei partito direttamente da casa. Alle ore 06:00 di venerdì 21 ottobre 2022 ho mosso il primo passo e dopo 6km mi sono inserito nel sentiero nei pressi della stazione di Sasso Marconi.
GIORNO 1
GIORNO 2
GIORNO 3
M- Tu sei così diverso da me! L- No, non siamo diversi, mi percepisci diverso solo perché siamo lontani. M- ma tu sei diverso da me! L- no... io sono esattamente come te. M- smettila... sei oggettivamente diverso! L- ascoltami... vieni più vicino.... guardami negli occhi.... tocca le mie mani... M- ..... L- mi percepisci ancora diverso? L'origine della vita è dentro al nostro cuore,
quell'origine è la stessa per tutti, in quell'origine siamo tutti uniti, tutti un' essere unico, Dio. Più ci allontaniamo da quell'origine, più ci allontaniamo dal cuore, più ci percepiamo separati gli uni dagli altri. La via dell'unione è un viaggio a ritroso, dall'esterno mondo separato tornare al centro del nostro cuore, dove tutti viviamo la stessa identica esperienza. Siracide 35,19-20 Gli occhi del Signore sono su quelli che lo amano;
egli è protezione potente e sostegno vigoroso, riparo dal vento infuocato e dal sole meridiano, difesa contro gli ostacoli, soccorso nella caduta. Il Signore solleva l'anima e illumina gli occhi, concede guarigione, vita e benedizione. Di Luca Bacchi L'energia Cristica ci ispira ad abbandonarci alla volontà di Dio.
Ma qual'è la volontà di Dio per noi? Gesù la conosceva, sapeva cosa Dio gli stava chiedendo. Ma io? Qual'è il mio destino? Qual'è il piano divino a cui devo abbandonarmi? Forse prima di tutto devo trovare il modo di comunicare con Dio, trovare un "linguaggio" che mi consenta di entrare in relazione e comprendere la sua volontà su di me. E come si fa? Gli indizi ci sono... primo fra tutti: "il regno di Dio è dentro di voi", quindi non sarà un "canto" là fuori, ma piuttosto un "sentire" personale dentro al cuore. La meditazione sarà quindi fondamentale. Ecco cosa dobbiamo fare come primo passo; attivare il "senso di Dio" e affinarlo. Attivare un canale comunicativo nuovo, prima sconosciuto, che ci consenta di comunicare con Lui. Allora poi, solo allora, quando questa relazione consapevole sarà nata, giungerà il momento del coraggio, il momento della vera rinuncia di sé, dell'abbandono nelle braccia del Padre, del fare la sua volontà e non più la nostra. Quello è il Cristo. Il senso di Dio è un apertura nel cuore attraverso la quale sgorga un fiume caldo e coraggioso, che chiede di riversarsi nel mondo attraverso precisi pensieri, precise parole, precise azioni. Una volta aperta questa sorgente, sarà impossibile soffocarla o zittirla. Ogni atto che compiremo non allineato ad essa lo percepiremo come "falso". A quel punto, si aprirà la nostra vera possibilità di scelta, la possibilità di essere finalmente integri, di agire con integrità, allineati con la verità che sgorga dal nostro cuore. Senza alcun compromesso. (In foto: Artigianato NELLABAITA - Cristo Pantocratore ; secondo chakra Svadhisthana) "Nell'80% dei casi..... si vedono inclusioni di materiale esogeno..... inclusi simil grafenici i quali provocano fenomeni di iperossidazione del sangue con problematiche di tipo microcircolatorio" (Studio effettuato dal medico biologo Franco Giovannini su 1006 casi )
Di Luca Bacchi All'improvviso accadrà che percepirai qualcosa che fino a quel momento non percepivi. Prima di allora, quel "qualcosa" non esisteva, per te era niente. In te si attiverà un nuovo "senso" grazie al quale quel "qualcosa" per te inizierà ad esistere. Non sarà esso ad emergere dal nulla, ma sarai stato tu che ampliando i tuoi sensi, ti affaccerai su un mondo nuovo prima non percepibile. Accade così anche con Dio. Ad un certo punto inizierai a sentire la sua presenza, non lo vedrai, non lo ascolterai, non lo toccherai con i sensi ordinari, ma lo percepirai con un "nuovo senso" che prima non avevi. Sarai in grado di riconoscere la sua presenza. Dio c'era anche prima, ma senza il "senso di Dio" per te non esisteva. Non lo sentivi. A quel punto, tutta la tua vita, avrà una dimensione in più, diventerà più ampia, si amplieranno le possibilità e le chiavi di lettura. Anche il passato potrà essere osservato da quella nuova dimensione che trascende l'umano e molte questioni irrisolte troveranno soluzione. Cambieranno anche i nomi che davi alle cose: Le esperienze traumatiche ad esempio le chiamerai "esperienze formative mirate a sviluppare un preciso talento". Il senso di Dio, apre le porte ad un mondo infinitamente ampio, e non solo, ad un mondo perfetto, nel quale ognuno di noi è guidato, custodito e sostenuto. Sentire senza alcun dubbio di essere guidati, sostenuti, accompagnati, ha come conseguenza un senso di pace, di serenità e di gioia. E' simile a ciò che prova un bambino svezzato tra le braccia di sua madre. Di Luca Bacchi Cantare nei luoghi che hanno "sofferto" per guarirli, innalzando la frequenza attraverso il canto. Stimolare il movimento delle energie pesanti e stagnanti. Portare armonia nella distruzione. Sbloccare tappi energetici che impediscono la rinascita dei luoghi alle loro nuove vite. Mostrare una via trasformativa verso l'evoluzione, la bellezza, il cambiamento a quelle entità che ristagnano rassegnate, impaurite o arrabbiate.
Di Luca Bacchi La via del cuore... Come riconoscerla?
Non è una strada là fuori, ma è una spinta interiore. L' uomo ha tre motori: La mente La pancia Il cuore Tutti e tre questi motori hanno la facoltà spingerci a compiere azioni. Il motore della mente lo riconosci perché parla, parla, parla crea scenari futuri, si perde nel passato, costruisce castelli nell'aria, divide tutti in mille pezzi, vuole giustificare la realtà. Il motore della pancia si emoziona, va in ansia, ha paura, si arrabbia, si deprime. Il motore del cuore ha coraggio. Spinge ad un' azione forte, decisa, compatta, un' azione pura priva di mente e di emozione. Non si pone tanti problemi. Lo riconosci perché ti porta in avanti con il petto. Quando ti trovi ad un bivio, osserva i tuoi tre motori, saranno sicuramente tutti e tre accesi e scalpitanti, e asseconda quello del cuore. Gesù non guariva tutti,
non aveva uno studio in cui riceveva i suoi pazienti, camminava semplicemente verso il suo destino. Guariva solo in due casi: 1- se colui che chiedeva la guarigione aveva compreso veramente la sua lontananza dalla via maestra ed era disposto ad iniziare un cammino di conversione cambiando le abitudini dannose. 2- se riteneva fosse necessario dare un segno della presenza di Dio, per ispirare le persone presenti. In alcuni casi sono avvenute guarigioni a sua insaputa; il semplice suo passaggio guariva i malati. Coloro che avevano fede guarivano guardandolo o toccando il suo mantello senza che lui facesse nulla. Se Gesù è il guaritore per eccellenza, allora ricordiamoci come operava. A tutti i guaritori che aprono uno studio e mettono la loro pubblicità su internet, non dimenticate come operava il Vero Guaritore. La guarigione non si vende, la guarigione è una conversione individuale, la guarigione é aprirsi a Dio. Di Luca Bacchi Mio padre è nato quando avevo 2 anni circa,
mia madre è nata poco prima. Inizialmente erano entrambi piccoli, incomprensibili, poi piano piano hanno preso forma e carattere ben definiti. Nei primi anni della mia vita, quando avevo circa 6 anni, sono nati i mie compagni di scuola, loro erano già formati e abbastanza definiti fin dalla nascita, non come i miei genitori che invece ho visto formarsi nel tempo. Poi sono nate tutte le cose intorno a me, prima come oggetti vuoti e poi hanno preso nome e significato crescendo. L'Italia è nata quando avevo 6 anni circa, poco dopo è nato il Mondo, erano piccoli e sfumati anche loro in principio. Così ho visto nascere tante altre cose , tra cui mia figlia. Fin da piccola mi guardava stranamente come se per lei fossi un esserino appena nato. Di Luca Bacchi <<Mi chiedi cos'è il peccato del mondo? Nel vostro mondo, il tradimento tra marito e moglie lo chiamate "peccato". Siccome esiste anche il tradimento tra uomo e Dio, di conseguenza, usando il vostro stesso linguaggio, dirò che anche questo tradimento è peccato.
Ma in assoluto non esiste alcun peccato. La parola "peccato" è solo un nome che voi avete scelto per definire la separazione tra due cose che secondo voi dovrebbero invece restare unite.>> Perdonami,
perché i miei occhi non vedono, le mie orecchie non sentono, la mia mente non comprende. Sono limitato, sono piccolo al Tuo cospetto, cammino in Te come una formica nel deserto. Troppo vaste le Tue leggi che governano la mia vita, tutto è nelle Tue mani. Ogni battito è vita che mi concedi, ogni respiro un dono d'amore, altro prezioso tempo che ricevo. La mia fortuna è nelle tue mani, ma io sono arrogante e quando tutto va bene mi scordo di Te. Quanto sono piccolo, quanto sono limitato e ottuso, liberami dalla mia ignoranza. Perdona i miei limiti, abbi ancora pietà di me per ogni mio sbaglio. L'eccesso di materia corrisponde ad una carenza di spirito. Lo spirito è il contenuto invisibile che impregna la materia.
Al materialismo della nostra era corrisponde infatti una perdita dei valori. Questo squilibrio è rintracciabile in ogni ambito della vita. Quando ad esempio facciamo abuso di beni materia come ad esempio, oggetti, cibo, vino, sesso, stiamo togliendo valore agli oggetti, al cibo, al vino e al sesso. Sembra un paradosso, perché cercando la felicità nei piaceri materiali in realtà non facciamo altro che spogliarli del loro valore, abusandone. Cercare la felicità nei beni materiali è un atteggiamento infantile, corrisponde alla prima fase della crescita quando il latte della mamma e il contatto con la sua pelle sono tutto ciò che ci appaga e ci tiene in vita. Non cerchiamo altro. Molte persone, me compreso, attraversano nella vita momenti in cui il sollievo alle nostre depressioni ci sembra che possa arrivare solo dall'acquisto compulsivo, dal cibo, dal sesso, o da altri nutrimenti fisici. Poi però ci rendiamo conto presto che il benessere che ne otteniamo è limitato ed effimero. Se siamo troppo orientati al piacere materiale, probabilmente abbiamo bisogno di spiritualità che possa riportare questi due elementi (materia e spirito) in equilibrio. La spiritualità, essenzialmente, consiste nel riempire il mondo materiale che abitiamo e tutte le sue cose, di un significato, di un senso, di un valore. Il primo passo quindi da compiere è porsi la domanda di senso: "che senso ha la mia vita?" Qui inizia il cammino spirituale. Un cammino che non finisce mai perché porta a Dio e Dio è infinito. Pur non avendo una fine però, il semplice fatto di essere in cammino, può riempire la nostra vita senso. Un po come se dicessi che "il senso della vita è proprio la ricerca di senso". Lungo il cammino poi riceviamo risposte ed intuizioni che riempiono piano piano tutto il mondo intorno a noi di significati e il cibo, il vino e il sesso riprendono il loro valore originario ed equilibrato, ovvero di nutrimento e di amore. Nelle fasi depressive della nostra vita in cui siamo portati a colmare il vuoto interiore con i piaceri materiali, stiamo attraversando una fase di assenza di senso. La via per uscirne sarà necessariamente la ricerca di senso intraprendendo un cammino spirituale, che non significa andare in convento, ma come ho detto prima, iniziare a porsi la domanda di senso e cercare onestamente le risposte. Di Luca Bacchi Sii consapevolezza del tuo respiro,
del diaframma, del movimento della pancia, del suono delle cicale, del soffio del vento che passa tra gli alberi, delle colline, del cielo, della terra sotto i tuoi piedi. Tutto ciò che esiste qui intorno è ora all'interno della tua coscienza. Il mondo, adesso, si trova dentro alla tua coscienza. Significa che tu sovrasti il mondo, significa che tu contieni tutte le cose del mondo. Hai capito? Di Luca Bacchi Ho un ricordo nitido di mio nonno paterno Ugo, era nell'orto, con la canottiera e il suo cappello di paglia. Aveva dei pantaloni da lavoro tenuti stretti in vita non da una cintura ma da una corda. Camminava lungo il sentiero con il suo forcone sulla spalla carico di fieno. Con una sola inforcata aveva sollevato una quantità di fieno enorme e la stava portando ai conigli. Ugo me lo ricordo così.
Quando ho letto il libro di Giancarlo Cappello sulla "coltivazione elementare" ho sentito subito un richiamo verso il suo modo di fare l'orto, un richiamo viscerale, profondo, che evidentemente risuona con le mie radici. Così quest'anno insieme ai miei vicini della "casa sulla roccia" abbiamo iniziato una coltivazione elementare. Siamo molto soddisfatti perché non usiamo concimi, non usiamo pesticidi, risparmiamo un sacco di acqua e i risultati sono buoni, anche a livello estetico, la pacciamatura di fieno crea un bellissimo contrasto di colori.
Di Luca Bacchi
Salita notturna in solitaria dalla valle dell'Orsigna fino alla cima di monte Gennaio (1810mt) per essere presenti al sorgere del sole. Preghiera e meditazione all'alba.
Attraversare il bosco di notte è come addentrarsi nella vastità del "non conscio". La luce è conoscenza, perché rende "conoscibili" tutte le cose, il buio è il "mistero", il non conosciuto". Vivere l'esperienza del bosco di notte in solitaria mette in evidenza quanto il "mistero" susciti in noi paura. Tutto ciò che non è chiaro alla nostra coscienza, istintivamente ci fa paura. Nell'oscurità del non-conosciuto anche un piccolo spezzarsi di rami può terrorizzarci e scatenare in noi una reazione sproporzionata, anche là dove un reale pericolo di fatto non c'era. Così avviene per tutto ciò che non illuminiamo con la nostra coscienza. La paura si può superare solo con la conoscenza, illuminando la sua causa, portando luce su di essa, osservandola e conoscendola. Questo è il grande insegnamento del bosco di notte. Questa è la sfida metaforica tra l' istinto reattivo e la presenza consapevolezza. Un' esercizio di presenza e di osservazione dei nostri moti interiori, di quanto siano essi "animaleschi" e "reattivi" e di come invece sia possibile prenderne le distanze, osservarli, e non lasciarsi travolgere da essi ma "gestirli" con coscienza.
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La terra chiama
ma chiama solo i suoi figli. E' il tempo di ritornare a casa, ognuno sarà chiamato dalla propria terra. Troppo lontani dalle radici, o si muore o si torna. Così siamo al bivio, la grande separazione è in atto. O si ritorna sui propri passi, abbandonando ciò che si ha tra le mani, o si sparisce. Ritiro di purificazione e digiuno al fiume - giugno 2022 - Di Luca Bacchi Il digiuno e la solitudine in natura, facilitano lo svuotamento di tutte le cose del mondo.
La prima fase è euforica, poi subentra la noia, poi il dialogo mentale si fa assordante ed è facile ritrovarsi a parlare da soli. Il vortice dei pensieri cerca di riempire le ore che però, di fatto, sono e rimangono vuote. Nulla da fare, nulla da dire, nulla da progettare. Stare e basta, questo è il cammino. La mente vuole riempire quell'"assenza di fare", con contenuti mentali che poi possono innescare emozioni e distoglierci dal qui e ora. Ma infine dovrà cedere alla realtà dei fatti. Cioè, che qui e adesso, non c'è nulla di cui preoccuparsi, nemmeno del cibo. Così... si entra nella fase del silenzio interiore. Esistenza pura, priva di ogni "definizione". De-finire è l'atto di nominare le cose, di estrarle dall'indefinito dandogli un nome. Ogni de-finizione crea una separazione nel tutto. Così la via per l'unione diventa l'assenza della parola, l'assenza di ogni definizione, esistere e basta! In questa "esperienza" di "non essere qualcosa" ma di "essere", il vuoto creato dalla rinuncia delle cose del mondo, siano esse fisiche, emotive o mentali, inizia a riempirsi di altro. La fonte che ora riempie questo vuoto non è "nel mondo" ma è dentro di noi. Accade che sentiamo per la prima volta lo sgorgare di un piccolo torrente caldo dentro al nostro cuore, che bagna colmandolo tutto il nostro essere e oltre, anche il mondo là fuori, che ora appare come illuminato non più da un sole esterno ma da un sole interno. Non è più il mondo là fuori a dirci cosa fare e come essere, ma è quella sorgente luminosa come un sole liquido che scalda e bagna il nostro mondo, a creare i nostri pensieri, le nostre parole, le nostre azioni. Di Luca Bacchi SABATO 28 MAGGIO - JANO - SASSO MARCONI Laboratorio Esperienziale dedicato alla Costruzione del Tamburo Sciamanico. Il suo suono/ vibrazione, ci riconnette al momento magico della nostra discesa in questo mondo. I Ritmi che ne scaturiscono hanno diretto e plasmato i nostri organi, tessuti, muscoli ed ossa. La via del tamburo sciamanico è la via del cuore.
Il laboratorio si svolgerà in natura, e tratterà una parte teorica e una parte pratica di costruzione.
Ci guiderà Francesco, artigiano e maestro, musicista, percussionista, uomo di grande esperienza che da anni porta in giro per l'Italia la medicina del tamburo sciamanico. (pagina Facebook di Francesco)
La serata si conclude con un cerchio di tamburi intorno al fuoco. Per info Luca 3274542476 di LaCasaSullaRoccia Il tamburo sciamanico è un potente strumento di guarigione che consente di liberare la nostra natura originaria, primordiale e riconnetterci con le nostre radici. Strumento di potere personale essenziale per chi percorre la via del cuore. Il tamburo infatti amplifica il battito del nostro cuore espandendo anche la nostra manifestazione personale.
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Gennaio 2023
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