Di Akuim Questo è il canale Telegram di Nicola Rangeloni. Nicola si trova in Donbass e manda quotidianamente video, foto e servizi su ciò che sta succedendo in Ucraina. E' importante informarsi sulla situazione in Ucraina EVITANDO i telegiornali e le televisioni nazionali italiane perché diffondono informazioni false, manipolate e inattendibili. Nicola Rangeloni è sul posto e documenta senza filtri esattamente ciò che accade; iscrivetevi al suo canale Telegram. Lo stato italiano (CHE NON MI RAPPRESENTA) sta usando i soldi dei cittadini italiani per fornire armi all'esercito ucraino, armi che vengono usate anche su civili come si vede chiaramente da questa foto.
Questa immagine è di Nicola Rangeloni. In questa esplosione, sono morte almeno 23 persone, altrettanti sono i feriti gravi. Si tratta principalmente di pensionati in coda al bancomat per ritirare la pensione e di persone a bordo delle auto e degli autobus che transitavano lungo una delle vie principali della città, in pieno giorno.
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Di Akuim "La cosa più incredibile per me, è viaggiare in Italia per mostrare i miei video e le mie foto e vedere le facce esterrefatte degli spettatori, ai quali sembra che quelle immagini vengano da altri tempi perché non si immaginano neanche che nell'Europa del ventunesimo secolo sia in atto una guerra che si combatte con armi a volte anche pesanti; ci sono bombardamenti, ci sono vittime civili, vittime militari..." Qui sotto potete scaricare il servizio del TG3 del 2019 in formato video mp4
Di Akuim Da 8 anni si combatte nel Donbass. RT è un canale di informazione internazionale che è stato censurato e non è più possibile vedere per chi abita in Europa. Questo servizio semplicemente racconta di una guerra che dura da 8 anni e come tutte le guerre fa morti e distrugge tutto ciò che tocca. Per rispetto delle vittime di questa guerra è necessario che di questa guerra si parli. Qui sotto trovate il link dove scaricare il servizio di RT integrale tradotto in italiano.
Di Luca Bacchi Di seguito alcune frasi tratte dal libro di Rod Dreher, L'Opzione Benedetto, con alcune piccole variazioni personali che non ne modificano il messaggio originale Riorientare il modo in cui concepiamo il lavoro in maniera più teocentrica, ci aiuterà a prendere la decisione giusta quando saremo messi alla prova sul posto di lavoro e ci darà più forza quando saremo costretti a trovarci una nuova professione.
Attualmente il lavoro viene visto, troppo spesso, come un peso. Se affrontiamo il lavoro come un peso "c'è qualcosa che non torna nel nostro cuore". Il lavoro non dovrebbe essere qualcosa che facciamo per ricevere qualcos'altro in cambio, ma piuttosto un' attività che svolgiamo perché ci fa stare bene, che è costitutiva della nostra felicità e perché in essa e attraverso di essa mostriamo amore anche per gli altri. Il lavoro dovrebbe essere un modo organizzato di esprimere il nostro amore per gli altri esseri umani e per quegli elementi della natura sui quali ci è stato concesso il dominio. In ultima analisi, il lavoro è l'attività che consente all'uomo di esercitare la sua funzione di ordinare il mondo secondo una volontà e un'armonia superiori, divine. L'uomo così riprende il suo giusto posto e ispirato da Dio, svolge il servizio per cui è portato e chiamato. Per ricevere questa ispirazione, il primo passo è la preghiera, dalla quale scaturisce l' azione quotidiana". Di Luca Bacchi "In un mondo come il nostro, molto simile a quello che vide la fine dell'impero romano con l'arrivo dei barbari, è necessario fare come fece san Benedetto da Norcia: separarsi dall'impero per ritrovare le proprie origini, radici e identità in piccole minoranze creative". (Rod Dreher - The Benedict option) LA CASA SULLA ROCCIA
(vai alla pagina dedicata) Di Luca Bacchi "Lunghi e interminabili colloqui in cui ho imparato l'ascolto, ho imparato il rispetto anche là dove non potevo condividere le idee e poi, più avanti, pur quando non potevo condividere la prassi e le azioni, sempre c'è stato ascolto e un ascolto che mi ha cambiato." (Giuseppe Dossetti) L'ascolto è un' apertura. Ascoltare ciò che non sopportiamo è l'atto di apertura estrema a tutto, anche ai mostri che vediamo fuori ma abbiamo dentro. Nell'atto faticoso di ascoltare e osservare ciò che non sopportiamo andiamo ad allargare l'apertura del nostro cuore. Quello è lo scopo di ogni essere umano: aprire sempre di più il cuore, aprendolo a tutto, fino a spalancarlo totalmente verso ogni forma esistente. Li dove c'è atrito abbiamo la certezza di una chiusura di cuore, ed è proprio li che con fatica dobbiamo stare, senza seviziare noi stessi, ma in base alle nostre possibilità, a piccoli passi, con i giusti tempi, apriremo sempre di più quella porta. Dossetti è stato un politico e un monaco. Ha portato la sua spiritualità radicale e "guerriera" nel mondo, attraverso una vita politica e sociale molto attiva. Ha contribuito in maniera fondamentale alla creazione della nostra Costituzione e al rinnovamento della chiesa cattolica durante il Concilio vaticano II. Questo libro è molto interessante per coloro che si chiedono come sia possibile concretizzare nella materia la propria dimensione spirituale. Dossetti ha voluto essere sepolto a Marzabotto(BO) nel cimitero di Casaglia insieme ai martiri dell'eccidio, vicino alla sede della comunità monastica da lui fondata. Di Luca Bacchi La forza dei partigiani
non veniva dall'odio verso i nazi-facisti, ma dall'amore per la libertà. L'odio non dà nessuna forza, è l'amore che rende invincibili. Di Luca Bacchi Prendo il treno per andare in centro, è un treno che posso prendere anche senza marchio verde. Parcheggio l'auto nei pressi della stazione, faccio il biglietto per l'andata e per il ritorno e mi viene incontro un poliziotto che mi chiede i documenti. Fa le sue verifiche e si assicura che io e le altre persone presenti nella zona della stazione indossiamo la mascherina. Salgo sul treno con la mascherina e mi metto a leggere un libro distratto dalla voce robot che ripete in continuazione di indossare la mascherina sulla bocca e sul naso "pena l'intervento delle forze dell'ordine e l'interruzione della corsa nella prima stazione". Alla stazione di arrivo ci sono due camionette della polizia parcheggiate all' ingresso e decine di agenti sparsi per tutta la stazione. Alcune aree della stazione sono transennate. I percorsi pedonali sono delimitati e segnalati in terra con delle frecce e delle linee colorate: "qui puoi", "qui non puoi". Passeggio per il centro e vado a vedere il Santuario di Santa Maria della Vita in via Clavature, entro e mi metto a sedere rispettando la segnaletica che mi indica dove sedermi: "qui puoi" , "qui non puoi". Cammino per il centro con la mascherina abbassata; respiro... Le persone intorno a me sembrano serene, alcune hanno la mascherina, altre no. Un' uomo sui 50 si lamenta del recente DPCM che rende obbligatorio il marchio verde anche per i treni a lunga percorrenza, ma a parte lui tutti sembrano tranquilli. Mi siedo su una panchina e leggo sul cellulare che lo stato ha riservato tantissimi soldi pubblici per assumere nuovi poliziotti e nuovi docenti che dovranno sostituire tempestivamente i poliziotti e i docenti non vaxxinati. Il sole splende caldo e siamo a fine estate, l' aria della mattina è un pò fresca. Passo in libreria, alla Feltrinelli, quella sotto le due torri, in cui è consentito l'accesso ad un numero massimo di 90 persone. Chiedo quali libri di Giuseppe Dossetti sono disponibili; la ragazza guarda sul computer e mi risponde : nessuno! Capisco che la vita religiosa di Dossetti non interessi praticamente a nessuno ma almeno la vita politica... Quella almeno dai.... No...? E' stato un padre fondatore bella Costituzione, oltretutto candidato sindaco a Bologna, non pensavo che non ci fosse spazio per lui nella più grande libreria di Bologna. Vabbè.... In compenso, in alto, in un angolo nascosto e inaccessibile ai più bassi di 1mt80cm di altezza, trovo la Costituzione italiana e la Dichiarazione universale dei diritti umani. Sono due testi che parlano di un epoca antica, nella quale alcuni esseri umani, memori di terribili atrocità passate, cercarono di portare i valori spirituali e universali nel mondo materiale. Che impresa titanica.... credo che si tratti di un romanzo di fantascienza... molto lontano dalla realtà che ho visto girando per il centro città. Di Luca Bacchi Dopo 54 ore di digiuno (solo una pesca al giorno e tanta acqua) in isolamento, nel bosco in mezzo alla natura, lungo un fiume con acqua cristallina, senza vedere nessuno, mi sono fermato in un ristorante sulla via di casa e ho ordinato un piatto di tagliolini ai porri e un bicchiere di vino.
E' stato meraviglioso! Ho apprezzato quel piatto come non mai. Il cibo ha ritrovato il suo vero valore, quello di nutrimento. Mi sono nutrito senza esagerare, non ho preso il secondo, ma ero sazio come non mai, sia nella pancia che nello spirito. E' vero che il digiuno insegna e fortifica. E' una pratica che noi occidentali abbiamo perso ma sarebbe importante ritrovarla per ridare al cibo il giusto valore e per scoprirci più forti di ciò che crediamo. Oltretutto digiunare fa bene alla salute perché consente di eliminare tutto l'accumulo non necessario, purificare l'intestino e quindi rinforzare il sistema immunitario. Ho capito meglio anche il significato della "penitenza". Cosa intendono i cristiani con il termine penitenza? Intendono tutti quei gesti di rinuncia volontaria ad un qualcosa a cui siamo abituati. Tale gesto consente di rinnovare la bellezza di ciò che invece è diventato abitudine. Digiunare ci consente di rinnovare la gioia e la grazia del cibo che per abitudine e sovrabbondanza diamo troppo spesso per scontato. Tale rinnovamento passa da un esperienza fisica e sensoriale, corporea, nella quale tutto il nostro essere è coinvolto e quindi tale "rinnovamento diviene esperienza vissuta" e non solamente un' idea. Oggi, al primo boccone di tagliolini dopo 54 ore senza cibo mi è venuto spontaneo ringraziare Dio per l'incredibile bellezza sensoriale che si stava manifestando nella mia bocca. E subito il mio pensiero è andato a coloro che mangiano poco e male per tutta la loro vita perché vivono in condizione di miseria. Questa è la potenza della penitenza cristiana. Ritrovare e rinnovare, attraverso un sacrificio, una bellezza che avevamo dimenticato.
Di Luca Bacchi
02/07/21: Allenamento trail in salita fino alla cima di Monte Salvaro (826mt s.l.m.) nel comune di Grizzana Morandi (BO) frazione Pioppe di Salvaro, all'interno del Parco regionale Storico di Monte Sole.
Lunghezza: 7,4 km
Dislivello: 580m D+ Itinerario ad anello, punto di partenza e arrivo: chiesa di SS Michele e Pietro di Salvaroโ SCARICA LA TRACCIA
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Di Luca Bacchi
03/07/21: Allenamento in notturna con il gruppo del Bologna Trail Team BTT sul sentiero della competizione Trail Mugello 24Km che si svolge ogni anno a Badia Moscheta.
Lunghezza: 24 km
Dislivello: 1362m D+ Itinerario ad anello, punto di partenza e arrivo: Area camping gratuita di Badia Moscheta
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Di Luca Bacchi
Allenamento serale di Trail running sulle colline sopra Sasso Marconi nella zona di Iano con un incontro inaspettato e meraviglioso
Lunghezza: 11 km
Dislivello: 487m D+ Itinerario ad anello, punto di partenza e arrivo: Il Poggio
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Ed ecco la sorpresa! Mentre correvo per boschi ho avuto il privilegio di incontrare due caprioli. Il primo รจ rimasto tra gli alberi mentre il secondo senza mostrare alcun timore รจ salito sul sentiero a 10 metri da me e si รจ lasciato filmare tranquillamente. Grazie per questo incontro speciale.
Alcune foto di questo luogo meraviglioso
Camera a Sasso Marconi disponibile per tutti i pellegrini che percorrono la ViaDegliDei e LaViaDellaLanaEDellaSeta Prezzi modici - Pulizia e cordialità - Casa in sasso immersa nel verde - Servizio navetta compreso - Abbondante colazione compresa - Cena su richiesta in aggiunta Vi vengo a prendere sul sentiero alla sera e vi riporto nello stesso punto la mattina seguente. Per info 3274542476 "Pellegrino" deriva dal latino "peregrinus" che significa "straniero".
Siamo tutti pellegrini, siamo tutti stranieri per qualcuno. Chi accoglie uno straniero in realtà accoglie se stesso. Di Luca Bacchi Il cielo sovrasta il mondo
Le cose del mondo passano Il cielo no, è eterno. Dove mi colloco io? Collocato nel mondo sono destinato a passare, Collocato nel cielo rimango in eterno. Elevando la mia collocazione dal mondo fin su al regno dei cieli, esco dalla dimensione mortale. Per fare ciò devo rinunciare a tutto, casa, famiglia, padre, madre, attraversare la porta che è Cristo e salire. “Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?” (Mt 16,24-26) La rinuncia consiste nel non attaccamento alle cose del mondo nel distacco dalle cose mortali come insegnava il Buddha "Non attaccarti a nulla. La perdita di ciò a cui sei attaccato è sofferenza. Chi non nutre attaccamento né avversione è libero. (Dhammapada v211) Questa è la Pasqua, il passaggio dalla schiavitù della morte alla libertà della vita eterna. Chi attraversa quella porta Risorge. Di Luca Bacchi
Di Luca Bacchi "Quel giorno vino nuovo stilleranno i monti latte e miele scorreranno dalle colline chi ara s'incontrerà con chi miete e chi pigia l'uva con chi getta il seme; pianteranno vigne e ne berranno il vino, coltiveranno giardini e ne mangeranno il frutto." (Amos 13) Di Luca Bacchi "Nella Baita" è il nome che ho scelto per indicare il mio spazio Sacro; uno spazio armonioso, silenzioso, profondo, difficile da raggiungere ma accogliente, nel quale posso ristorare corpo e spirito dalle fatiche del viaggio, proprio come in una piccola baita all’interno di un grande bosco. E’ da questo spazio Sacro che nascono anche le mie lampade fatte a mano con legno e carta di gelso. Lampade che esprimono sotto forma di luce calda e discreta la medesima sacralità da cui hanno origine. L’intenzione che scorre dalla Baita verso l’esterno è quella di sensibilizzare le persone al Sacro, offrendo uno strumento per ACCENDERE IL SACRO dentro ad ogni casa.
Di Luca Bacchi Quando entro in chiesa non mi metto ad urlare,
resto zitto, ascolto, mi uniformo ai ritmi dettati dal Grande Sacerdote. Di Luca Bacchi Nell estate 2009 presi in affitto una piccola baita di legno all'interno del parco delle foreste casentinesi. Una baita isolata da tutto, nel cuore delle foreste Sacre, in totale solitudine restai solo con me stesso per mettermi alla prova, per conoscere la mia paura, i miei bisogni, le mie necessità e scoprire cosa di tutto ciò fosse falso. Solo con me stesso nella semplicità della natura per tornare all'essenziale, nella pancia della grande madre, circondato e avvolto di materia viva. Un lento svelamento della mia vera natura che emerge con sempre maggior chiarezza ogni volta che mi tolgo di dosso quel superfluo che credevo fosse indispensabile. Solo. Per quanto tempo ho parlato ad alta voce con me stesso! Chiacchierate infinite lunghe ore ed ore mentre camminavo per boschi e mi addentravo in fondo alle valli dove di giorno si rintanano gli animali selvatici. Parlare a me, di me, con me, rispondermi, e scoprire una saggezza nascosta.... pazzia ... sentirmi pazzo e felice. La gioia della pazzia, la pazzia del cuore che non crede a se stesso, rimane incredulo nel sentire ciò che sente e nel provare ciò che prova, fiamma nuova mai vissuta prima che travolge e fa divampare, incontenibile grazia scalza e solitaria, lontana dal mondo ma vicina alla sorgente di tutto. Alberi profumati nelle mie narici sono diventati un ricordo eterno, occhi di cervo che attraversano i miei e scendono amalgamandosi al mio cuore per sempre, fiori gialli che da soli rischiarano una valle intera la valle del mio cuore solcata dalle acque della vita basta quel fiore a colmare l'immenso dolore, basta quel fiore. Terra , terra e insetti instancabilmente al lavoro senza sosta mi insegnano l'umiltà e che tutto ciò che vedo è costantemente ed incessabilmente creato. Eremi, luoghi del Sacro, porte spalancate sul mistero che ben pochi sanno attraversare. Una baita di legno, simbolo di fragilità apparente, illuminata all'interno da una piccola luce nel buio di una foresta immensamente vasta, rifugio e ristoro da cui parto e a cui torno ogni giorno. (Luca Bacchi) Con immensa e mai sufficiente riconoscenza Grazie Di Luca Bacchi In quel periodo mio padre faceva la chemioterapia e da poco avevano diagnosticato un tumore a mia madre, io avevo 25 o 26 anni, era il 2004 o il 2005 non ricordo esattamente. Ricordo bene però quella notte, saranno state le 2 di notte, in cui vidi per la prima volta il volto di Tiziano Terzani. RaiTre trasmetteva una sua intervista ad un orario impossibile ed io ero li davanti al televisore, per puro caso, ad ascoltare. Mi colpì moltissimo il suo modo di vedere i fatti della vita con uno sguardo così ampio. Come se avesse la facoltà di scrutare contemporaneamente tutte e due le facce della medaglia. Di li a poco andai in libreria ad acquistare il suo libro di maggior successo, che all'epoca era "UN INDOVINO MI DISSE". Entrai alla Feltrinelli di via dei Mille all'una di notte, (esistevano ancora le librerie notturne) e chiesi al commesso quel libro. Il commesso rimase stupito dalla mia richiesta perché pochi secondi prima una donna gli aveva chiesto esattamente lo stesso titolo, e così mi indicò dove si trovava il libro e anche chi fosse questa donna. Mi avvicinai a lei e parlammo alcuni minuti di Terzani. Mi disse che quel libro lo aveva già letto diverse volte e ne stava acquistando una seconda copia da regalare ad un suo carissimo amico. Furono questi i primi passi della mia relazione con Terzani. Da li in avanti mi addentrai in altri suoi testi e ricevetti tanti insegnamenti preziosi. "UN ALTRO GIRO DI GIOSTRA" fu il libro che mi aiutò a non soccombere in quel momento di grande difficoltà dovuta alla malattia dei miei genitori e alla morte di mia madre che avvenne da li a poco, nel 2006. Ricevetti da quel libro gli strumenti per cambiare la mia prospettiva sui fatti difficili di quel periodo, una prospettiva differente e più ampia, proprio come solo Terzani sapeva fare. Lui aveva viaggiato tanto e soprattutto aveva "vissuto" tanto tempo in luoghi differenti, in culture differenti, entrandoci dentro totalmente con tutta la sua famiglia. Non era un viaggiatore "di passaggio" o un "giornalista mercenario". Lui arrivava ed entrava totalmente, raccogliendo ad ogni passo tutto ciò che poteva e "sporcandosi le mani" senza mai risparmiarsi. Così la sua ampiezza di sguardo mi permise di cogliere non solo la difficoltà ed il dolore del mio vissuto presente ma anche l'insegnamento ed il tesoro nascosto che si celavano dietro alla malattia e al mistero della morte. LA FINE E' IL MIO INIZIO fu altrettanto folgorante per me, anche nella versione cinematografica del 2010 con Bruno Ganz ed Elio Germano, per ciò che riguarda la relazione con mio padre. In quel film vidi finalmente la famosa valle dell'ORSIGNA di cui avevo letto nei suoi libri e così, quando seppi che era poco distante da casa mia, mi recai in pellegrinaggio. L'albero con gli occhi, le case in sasso, le grandi foreste, il monte Gennaio sopra alle nuvole.......... fu amore a prima vista! Da allora tornai numerose volte, per lunghi, brevi o brevissimi soggiorni e ancora adesso ci torno appena posso. Nel 2013 rimasi in Orsigna 3 settimane e conobbi persone meravigliose tra cui suo figlio Folco. Lo incontrai per la prima volta alla Fonte dell'Uccelliera sotto il Monte Gennaio. Io stavo andando a piedi a dormire sulle rive del Lago Scaffaiolo e mi fermai alla fonte per ricaricare la borraccia. Lui era li, e saltò sul grande sasso sopra la fonte intonando una canzoncina per bambini in lingia cinese, canzone che aveva imparato quando da piccolo frequentava la scuola in Cina. Il mio legame con l'Orsigna, con Tiziano Terzani e ora con suo figlio Folco è sempre molto forte e continua nel tempo. Folco è molto attivo sia come scrittore che come "divulgatore" di messaggi positivi per i giovani rispetto alla natura, alla sacralità della terra e al vivere semplice. Tiziano Terzani è stato il mio primo grande maestro, anche se non l'ho conosciuto personalmente, sento di essergli allievo e profondamemnte debitore. Così come riconosco la potenza del messaggio che anche suo figlio porta nel cuore. Un messaggio che ritengo essere di nessun uomo, ma piuttosto di Madre Terra. Tiziano prima e Folco adesso ne sono portatori esemplari. Scrivo queste cose perché sia riconosciuto il valore di questi uomini.
Con profonda riconoscenza Grazie Di Luca Bacchi Scritto da FOLCO TERZANI Illustrazioni di NICOLA MAGRIN Edizioni LONGANESI. Un libro meraviglioso per adulti e per bambini che ci riconnette all'essenziale e potente forza che risiede dentro ad ognuno di noi. Siamo esseri meravigliosi e abbiamo infinite risorse e talenti ma non solo.... siamo tutti all'interno di qualcosa di più grande che ci da in ogni istante esattamente ciò di cui abbiamo bisogno.
Un libro che invita a vivere nella fiducia e nella consapevolezza del nostro enorme potenziale, da leggere e rileggere e rileggere ancora ai nostri figli per indirizzarli verso una vita piena, umile e potente, in armonia con quella natura meravigliosa e commovente di cui tutti siamo parte. Ringrazio personalmente Folco Terzani per questo libro così potente e ringrazio Nicola Magrin per le sue illustrazioni capaci di condurci ancor di più dentro alla storia, come se fossimo proprio li insieme ai protagonisti del libro. Mi sono commosso più volte durante la lettura. Un senso di nostalgia verso un' armonia lontana mi ha visitato più volte e forte è stata per me la percezione dell'immenso amore che l'autore ha nei confronti della natura. Comprate questo libro e leggetelo anche ai vostri figli! Insegnerete così alle nuove generazioni quanto sia importante accogliere la vita in tutte le sue forme, anche quelle apparentemente più impegnative, mantenendo sempre accesa nel cuore la fiamma della fiducia. Siamo esseri meravigliosi e abbiamo un potenziale immenso, siamo capaci di compiere grandi imprese! Grazie Di Luca Bacchi La Natura è una porta di accesso al Sacro E' un Tempio, una Chiesa, in cui entro con rispetto e a bassa voce E' il ponte che mi conduce a un' altra dimensione. UN TEMPIO SOSPESO SULL'ALBERO. Accolti tra le braccia dell'albero, sospesi da terra e separati dalla vita stressante di tutti i giorni, ci fondiamo con lo spirito della pianta e della natura circostante ricreando quella connessione con il Sacro che risiede dentro ad ognuno di noi. Uno spazio sacro, elevato, puro, in cui ritrarsi a meditare e a ripristinare la relazione con il mondo invisibile. La piattaforma è in legno naturale e l'albero non è stato forato. Si tratta di una lavorazione artigianale NELLA BAITA, fatta interamente a mano nel massimo rispetto della pianta. Dimensione 1,5 X 1,5 mt Per info e ordinazioni: Luca 3274542476 Di Luca Bacchi CANTO SCIAMANICO Titolo: "Conversazione con l'albero prima della potatura" Sintesi della conversazione: A- Forse non hai capito ancora bene come stanno le cose L- Dimmi, spiegami A- Tu hai espresso il desiderio di vivere quel luogo, dico bene? L- Si, lo desidero tanto A- E allora spiegami perché quando hai la possibilità di starci te ne vai altrove? L- Hai ragione ma ho preso degli impegni, sai com'è... A- Se non scendi concretamente e decisamente sulla terra, il tuo desiderio non si avvererà mai. Sappi oltretutto che anch'io desidero che tu viva maggiormente quel luogo. L- Cosa devo fare? A- Ora ti prendo con forza, ti sollevo di peso e ti trascino in quel luogo e ti metto gli strumenti in mano e ti spingo a fare tutto ci che è necessario che tu faccia. Tu sarai trascinato da me senza poter opporre resistenza e totalmente posseduto farai esattamente tutto ciò che io vorrò che tu faccia. Ti farò fare quelle cose che sono necessarie, indispensabili, affinché il tuo desiderio si avveri. Devo usare le maniere forti con te perchè è evidente che sei un pò troppo pigro e duro a capire. L- Si in effetti non ho una grande connessione con la parte più saggia di me; ho bisogno di un aiutino. A- bene, allora procediamo.
Di Luca Bacchi Mio padre è Nato nel 1940 a Gorgognano, una piccola frazione nei pressi di Pianoro (BO) che si affaccia sulla val di Zena. Quando era ancora piccolo iniziò la seconda guerra mondiale e in poco tempo tutta quella zona fu duramente bombardata e Gorgognano fu letteralmente rasa al suolo. Gli abitanti furono sfollati e mandati a Bologna a vivere nei centri per sfollati. Nel dopoguerra la ricostruzione avvenne principalmente nel paese di Pianoro mentre i piccoli borghi come Gorgognano rimasero abbandonati. Mio padre Graziano mi raccontava di quando da bambino insieme alla sua famiglia raggiunse a piedi la città di Bologna perchè rimanere a Gorgognano era troppo pericoloso per via dei continui bombardamenti. Tanti anni fa, avrò avuto 7-8 anni, quindi intorno al 1985-86, andai con la mia famiglia in quei posti e ricordo che i miei nonni osservando ciò che rimaneva delle loro case, cercavano con l'uso della fantasia e dei ricordi, di descriverci quei luoghi così come erano stati prima della guerra. Io ero molto piccolo, ma il ricordo di quel giorno rimase impresso nella mia memoria. Dopo 20 anni, nel 2007 in un freddo febbraio mi recai da solo nuovamente a Gorgognano seguendo un richiamo interiore che sentivo come provenire dai miei antenati. Non sapevo se sarei stato in grado di ritrovare quel posto perchè ero stato li solo tanti anni prima, ma magicamente giunto in zona il ricordo si fece chiaro e riconobbi sentieri, alberi e campi con estrema chiarezza. Camminai tra i ruderi ricoperti dalla vegetazione rigogliosa e scesi fino al cimitero, dismesso nel 2006, e anch'esso gravemente danneggiato dal "tempo" e dalla vegetazione ed entrai nella cappelletta del cimitero nella quale trovai un diario su cui scrissi alcune parole. Nello specifico salutavo i miei nonni e celebravo i luoghi dove affondavano le mie radici e condividevo il desiderio che quei luoghi potessero un giorno essere puliti, sistemati e adeguatamente ricordati. Da allora non sono più andato a Gorgognano. Oggi però, mi scrive un messaggio mio fratello dicendomi che si è recato sul posto e ha trovato su un muro una targa con stampata una mia lettera. Eccola: Nel 2013 alcune persone facendosi largo tra la vegetazione fitta e soffocante raggiunsero i ruderi di Gorgognano, della chiesa e del cimitero e dentro la cappelletta ritrovarono un quaderno con alcune testimonianze di persone che chiedevano che quei luoghi non venissero abbandonati ma mantenuti accessibili e dignitosi nel rispetto della memoria dei loro cari. Queste testimonianze scritte sul diario (tra cui la mia) spinsero l'Associazione Parco Museale Val di Zena, il CAI ed il comune di Pianoro a ripulire dalla vegetazione il sentiero, il cimitero e tutto lo spazio intorno dove sorgeva la Pieve e a installare dei cartelli illustrativi della storia di quella comunità. Gorgognano oggi è attraversato dal sentiero CAI 815. Personalmente credo che i miei antenati e le energie di quei luoghi mi abbiano guidato, preso per mano affinché contribuissi alla realizzare una loro necessità, un loro desiderio: Non essere dimenticati e ricevere il giusto riconoscimento. Nulla può separare l'uomo dalla sua terra FILI DI MEMORIA - Compagnia Teatro delle Nuvole di Pian di Macina Di Luca Bacchi Lorenzo, se ami la natura perchè non fondi un ecovillaggio musicale in cui educhi l' essere umano ad esprimere la propria creatività in armonia e nel rispetto dei ritmi e dei suoni Sacri della natura? Questo sarebbe un modo saggio e maturo per rinnovarti in questa tua seconda metà di vita piuttosto che continuare a fare sempre le stesse cose. L'intenzione che ti muove qual'è? Non vuoi rendere queso pianeta un luogo migliore? In che modo lo stai facendo? Qual'è il tuo contributo? Prima di tutto NON NUOCERE ! Percepisco un' incongruenza tra ciò che dici e ciò che fai: leggo che parli di rispettare la natura ma di fatto ne abusi violentemente con vere e proprie invasioni di massa. Per intenderci: è un pò come fare una guerra di pace in perfetto stile Americano. Con questo tuo tour, stai creando dei precedenti. Le masse agiscono seguendo i modelli, sono rari il discernimento e l'originalità. In futuro chiunque si sentirà autorizzato a invadere i luoghi naturali SACRI e SILENZIOSI con amplificatori e fiumi di alcool tanto lo avrà già fatto Jovanotti. Io penso che tu non sia pienamente consapevole delle possibili conseguenze delle tue azioni. Ho la sensazione, che tu sia uno strumento in mano alle case discografiche e ad altri imprenditori e che ti stiano usando per far girare più soldi. Tu in cambio ottieni l'appagamento del tuo Ego il quale, invece che attenuarsi con gli anni, appare in continua espansione. La natura si rispetta con l'esempio non con le parole. Le tue parole sono belle, il tuo esempio no. Non ti capisco proprio, e dire che hai viaggiato molto e sei stato in zone della terra in cui la natura parla con parole silenziose e riempie il cuore di chi la sa ascoltare e nutre e cura grazie alla sua semplicità e accoglienza. Evidentemente non sei riuscito a vedere quella Verità e quella Sacralità, ma ne hai solo scalfita la superficie. Di questo passo sarai ricordato non per le tue canzoni, ma per avere contribuito a DESACRALIZZARE una delle ultime cose Sacre che ci sono rimaste. La Madre Terra. Quando entri in chiesa tu cosa fai? Ti metti a urlare? Quando entri in una moschea cosa fai? Accendi l'amplificatore? Quando il sole sorge o tramonta tu cosa fa? Ti metti a sculettare con la birra in mano? Evidentemente si. Ma ti ricordo che non hai più 20 anni e nel ruolo che ricopri hai delle grosse responsabilità. Nei luoghi SACRI si entra in silenzio e si fa l'inchino. Ma inchinarsi per te pare difficile e diffondi un messaggio di umana arragonaza! Non farti confondere e legittimare dalle migliaia di fans che ti sostengono. Nel mondo in cui lavori, purtroppo, il successo non è dovuto alla qualità di ciò che fai, ma dalla forma in cui lo fai apparire. Così accade che contenuti mediocri, banali e diseducativi abbiano successo semplicemente perchè ben pubblicizzati. Sono molto dispiaciuto per questo tuo tentativo di rimanere sempre lo stesso e non evolverti in altre forme espressive più mature. Ho usato parole forti ma a mio avviso stai calpestando la grande Madre. Se solo che te ne rendessi conto... Grazie RIDIAMOCI SU! Lillo, Greg e Max Pajella in una parodia estremamente reale su Jovanotti Le date e i luoghi del Tour 6 luglio Lignano Sabbiadoro, Udine, Spiaggia Bell’Italia; 10 luglio Rimini, Spiaggia Rimini Terme; 13 luglio Castel Volturno, Caserta, Spiaggia Lido Fiore Flava Beach; 20 luglio Barletta, Lungomare Pietro Mennea; 23 luglio Olbia, Banchina Isola Bianca Molo Bonaria; 27 luglio Albenga, Savona, Lungomare Cristoforo Colombo; 30 luglio Viareggio, Spiaggia del Muraglione; 3 agosto Lido di Fermo, Lungomare Fermano; 7 agosto Praia a Mare, Cosenza, Lungomare Area Dino Beach; 10 agosto Roccella Ionica, Reggio Calabria, Area Natura Village Lungomare Lato Nord; 17 agosto Vasto, Chieti, Lungomare Duca degli Abruzzi; 3 agosto Lido di Fermo, Lungomare Fermano; 24 agosto Plan de Corones, Dolomiti. 28 agosto Lignano Sabbiadoro, Spiaggia Bell’Italia 31 agosto Viareggio, Spiaggia Muraglione |
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Aprile 2024
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