Di Luca Bacchi I desideri hanno limiti I limiti di colui che desidera I limiti della personalità I limiti di chi siamo E della nostra storia personale Il vuoto no, non ha limiti. Rinunciare a tutto ciò che conosco mettendo da parte anche me stesso. Togliere quel macigno che io sono, che blocca la fonte di vita sempre nuova. Come posso mettermi da parte? Sarò sempre io a fare dire pensare! No, devi esserci senza esserci presente ma trasparente alla Sua volontà che sgorga in te e lasciarti attraversare da essa, sentendo che non ne sei separato. Perchè tu stesso sei manifestazione della Sua volontà Il titolo è una frase di Ramana Maharshi
0 Comments
Di Luca Bacchi Provai a de-finire una donna:
con un' unico tratto, con un' unico nome ma quel con-fine non trovai. Di Luca Bacchi Non desidero nulla
ho smesso di desiderare. Attendo il nuovo l' inimmaginabile, attendo con fiducia ciò che non posso nemmeno pensare. Agire col cuore, significa rinunciare a tutto ciò che conosco e permettere ad una nuova creazione di arrivare. Di Luca Bacchi Sei tornato indietro sei venuto a riprendermi maestro per ricordarmi l' insegnamento fondamentale, puro, privo dei vortici mentali l' essenza. Ascolta: lo yoga non aggiunge nulla ma toglie rimuove tutti i detriti che coprono il tuo cuore fino a riportarlo alla luce e spalancare le sue porte La pratica dello yoga fa parte della mia vita da ormai 8 anni. Non sono un praticante diligente ma sono lunghi i periodi in cui mi assento dalla pratica. Anche in questa estate ho messo da parte la pratica ma come spesso mi è accaduto in passato, è venuta lei a richiamarmi. Libri, coincidenze, incontri, tutti segnali che è tempo di riprendere seriamente la via dell'unità.
Di Luca Bacchi Ferite, accarezzate vibrano il canto dell' anima Questi versi li ho scritti dopo aver visitato il Giardino Sonoro di Pinuccio Sciola a San Sperate (SU). Pinuccio Sciola è riuscito a far sentire al mondo l'anima della pietra, come? Ferendola.
E' proprio grazie ai tagli inferti alla pietra che essa, se accarezzata con amore, vibra il suo canto. Le ferite, anche per noi esseri umani, sono porte attraverso cui la nostra anima può manifestarsi. Il fatto poi che queste pietre suonino solo se accarezzate e non suonino se percosse rende ancora più calzante il paragone con l'essere umano. Di Luca Bacchi EUGENIO MONTALE - I LIMONI Il testo seguente è tratto dalla poesia I Limoni di Eugenio Montale. Ho estrapolato solo una parte del testo in cui emerge potente cosa sia per Montale la Natura. In questo passaggio, l'autore ci porta in una città rumorosa, dove l'azzurro del cielo si vede solo a pezzi, in un contesto lontano dalla Natura in cui l'anima si fa amara. Poi all'improvviso, da un malchiuso portone appare il giallo dei limoni, e l'immensità si riversa nel nostro cuore. La Natura è la prima manifestazione di Dio, è li ad un passo da Dio, è prossima all'eternità. Basta quel colore giallo dei limoni per spalancarci le porte dell'Infinito.
RABINDRANATH TAGORE - AL RISVEGLIO Nel testo seguente è Rabindranath Tagore a dirci cosa sia per lui la Natura. In questa poesia l' autore riceve un messaggio da Dio ma non riesce a decifrarlo. Nessun uomo può farlo, nemmeno i sapienti. Allora si rivolge alla Natura, alle foglie, al ruscello e all'Orsa del cielo perché loro possono farlo. La Natura è così prossima a Dio che ne conosce il linguaggio! Essa è il tramite tra noi e Dio che può tradurci le Sue parole.
Di Luca Bacchi
Il breve testo in foto, tratto dal mio libro NELLA BAITA, è nato da un' esperienza poco piacevole, eccola:
Mi trovavo a camminare nel bosco silenziosamente camminavo e ascoltavo i suoni e gli odori lasciando fluire i miei pensieri per liberarmi da quelli ossessivi come se li stessi sudando. Il cellulare era spento e percorrevo un sentiero lontano km dalla città. In questo regno di armonia giunse all’improvviso un rumore di moto da cross che da molti km di distanza arrivava fino a me e si udiva in tutta la valle sempre più forte e sempre più vicino fino a quando, dopo pochi minuti sul mio stesso sentiero sfrecciarono tre motociclisti ad alta velocità, una volta accortisi di me rallentarono e poi nuovamente sgasando e solcando il terreno ripresero la loro precedente andatura. Così mi fermai a riflettere su cosa fosse per me il bosco e su cosa fosse invece il bosco per questi motociclisti: Per loro è un luogo di divertimento da usare e consumare per un godimento personale, un luogo privo di vita, privo di equilibri, insensibile, inanimato, disabitato, percorribile a folle velocità con motori a scoppio. Per me invece il bosco è una chiesa un luogo sacro, naturale, entrando nel quale mi avvicino a Dio. Quando entro in una chiesa io non mi metto a urlare, osservo ciò che mi circonda e mi uniformo a quell’atmosfera silenziosa e sacra che già era presente prima di me. Non rompo quell’equilibrio naturale che si auto-sostiene ma cerco di armonizzarmi con esso. Perché so che l’equilibrio della natura è esattamente quell’equilibrio a cui aspiro, da cui sono nato e a cui voglio tornare e quando la vita mi fa perdere l’equilibrio è nella natura che posso ritrovarlo immergendomi in essa bagnandomi della sua armonia. Di Luca Bacchi Ebbene si, ho raccolto le mie poesie dal 2015 al 2023 e le ho pubblicate. Il libro si intitola ovviamente NELLA BAITA ed è disponibile su Amazon a 12 euro oppure contattandomi in privato sarò io a consegnarlo personalmente (solo nei dintorni di Bologna) . In questo secondo caso il costo sarà di 14 euro compreso di consegna e di dedica, così potrete contribuire maggiormente a sostenere l'autore (me) che dalle vendite su Amazon non becca quasi una mazza 🙏🙏🙏
Link Amazon: https://www.amazon.it/dp/B0CD166BQR Di Luca Bacchi Siamo qui per imparare ad amare,
sei d'accordo? Ecco spiegata la funzione delle zanzare, delle ingiustizie e degli stronzi Prova ad amarli se ci riesci! Provaci! Abbiamo ancora molto da imparare. Amare significa comprendere l'essenza altrui Un riccio spinoso non lo puoi amare con un abbraccio ma cogliendolo coi guanti Un fuoco non lo puoi amare con le carezze ma isolandolo nel suo camino Il mare in tempesta non lo puoi amare navigandolo ma osservandolo dalla terra ferma. Di Luca Bacchi In questo video mi rivolgo ad un interlocutore immaginario, di mezza età, ponendogli diverse domande sul suo attuale stile di vita, con l'intento di stimolarlo ad una riflessione costruttiva e a una critica verso quelle abitudini di vita che potrebbero essere cambiate, trasformate e direzionate verso una felicità ed un benessere maggiori.
Il mia personale esperienza di pratica meditativa e contemplativa mi ha portato a raffigurare le dimensioni umana e divina come nella figura sottostante. Si tratta di un disegno che ho realizzato diversi anni fa per dare una forma visiva a ciò che esperivo nel mio interno. In questo disegno, Dio ha grandi ali aperte e ha una valenza maschile, ed è collocato in una dimensione differente rispetto a quella umana. Tale dimensione normalmente separata è il Regno di Dio o il Regno dei cieli, e si trova al di là del muro (oltre il velo, oltre il muro del pianto). L'unica porta che unisce le due dimensioni umana e divina è il cuore, inteso concretamente come muscolo cardiaco. Il cuore è la sede del nostro IO, la sede dell' ego che richiama a sè tutta l'esistenza. Il nostro IO è la porta da aprire per consentire finalmente la relazione, il dialogo, l'influenza tra i due mondi. Se l'IO non si apre, DIO non scende in noi. Ecco allora che per raggiungere DIO dobbiamo trascendere il nostro IO, sprofondarci dentro. La parta alta del disegno rappresenta le infinite forme del nostro mondo che hanno come unico comune denominatore appunto, l'IO. Io mangio quello, Io cammino in quel luogo, Io lavoro in quel modo, Io so quel fatto, Io vedo quella immagine, ecc, ecc, ecc. Vi prego di osservare il disegno sottostante con attenzione. Quando sono andato il Egitto, nel maggio 2023, ho incontrato personalmente, senza mediazioni, l'immagine della Dea alata, Iside. La quale mi ha subito ricordato il modo in cui io stesso rappresento la divinità nella sua relazione con l'uomo. E così ho iniziato a studiare le similitudini tra la mia rappresentazione spontanea e quella degli antichi egizi. Iside con le sue ali abbraccia la creazione, Iside è come la coppa dentro la quale si svolge la vita in tutte le sue forme. Una vita che sarà "guidata ed ispirata da Dio" solo se manterremo il cuore aperto in ascolto della parola che dal regno dei cieli giunge per guidarci. Questa simbologia di grandi ali che sostengono il mondo ma che allo stesso tempo lo separano da quello divino tranne che in un unico punto di reale connessione, il cuore, è la stessa che ho ritrovato in Sardegna, nelle tombe dei giganti. Anche qui abbiamo un unico pertugio di connessione, al centro. Questa simbologia concretizzata nella roccia è esattamente ciò che ho fatto io con il mio disegno. L'antico popolo sardo ha così dato ad un esperienza spirituale una forma oggettiva e concreta. Le tombe dei giganti, che in realtà tombe non sono, sono luoghi di guarigione proprio perché sono la rappresentazione materiale della realtà spirituale e colui che anche fisicamente si allinea a tale forma, in questo luogo sacro, ritroverà l'allineamento con la fonte divina e quindi la vera guarigione.
Di Luca Bacchi La via Francesca della Sambuca è un bellissimo cammino che collega Bologna a Pistoia attraverso l'appennino tosco-emiliano. Un cammino di 100km di lunghezza con un dislivello positivo di 3100mt ben segnalato e ben curato dai volontari di diverse associazioni. Questa è la pagina ufficiale del cammino in cui sono reperibili gratuitamente la guida in formato pdf, le tracce GPX e tanto materiale utile per chi desidera mettersi in cammino. WWW.VIAFRANCESCADELLASAMBUCA.IT Il mio cammino è iniziato venerdì 16 giugno 2023 alle ore 06:00. Non sono partito da Bologna ma direttamente da casa mia, da Sasso Marconi e mi sono immesso nel sentiero da qui. Ho scelto il mese di giugno per via delle temperature moderate e della maggiore presenza di acqua. Nella mia esperienza personale di camminatore sono giunto alla conclusione che giugno sia il mese migliore per i lunghi cammini in appennino perchè le sorgenti sono straripanti e i ruscelli non sono secchi per cui ci si può rinfrescare e rifornire di acqua in molti punti. Inoltre le giornate sono più lunghe e le temperature massime sono ancora accettabili. In ottobre invece, viene buio prima e alcune sorgenti e alcuni ruscelli potrebbero essere secchi. Ho scelto di dormire in autosufficienza con la mia amaca. Un amaca leggera con zanzariera e telo impermeabile fissata a due alberi lungo il sentiero. La notte tra venerdì e sabato, c'è stato un temporale bellissimo. Ero già a "letto" da alcune ore quando un rombo mi ha svegliato e mi sono accorto che il tempo stava cambiando. Prima ho sperato che la perturbazione passasse altrove ma poi mi sono dovuto alzare per montare il telo impermeabile. Dopo poco si è alzato il vento, tuoni, lampi, e l'amaca che dondolava... per fortuna la pioggia è stata leggera nonostante abbia tuonato tutta la notte. Ho scelto di fare la variante per Montovolo (Monte Palense), si tratta di una deviazione che allunga il cammino di 15 km ma che consente di salire una delle montagne più affascinanti della zona. Consiglio vivamente questa deviazione sia per la bellezza e integrità di questi boschi che per i borghi medievali che si incontrano lungo il cammino come La Scola e Campolo, che per le fonti miracolose come la Fonte Sterpina. Questi boschi sono anche oasi del WWF; 80 ettari di area protetta. (OASI DI MONTOVOLO). Vicino al santuario è attiva tutta l'estate una foresteria gestita da volontari dove è possibile dormire prenotando (Cell. 335373492). A Montovolo passa anche un'altro bellissimo cammino del nostro appennino, si chiama Via Mater Dei e collega tra di loro tutti i Santuari Mariani della zona. (www.viamaterdei.it) Ho impiegato 2 giorni per arrivare a Pistoia. Considerando che son partito da Sasso Marconi ma ho aggiunto la variante Montovolo, ho percorso circa 45 km al giorno. Ovviamente, per chi ha un passo "normale" è consigliabile programmare il cammino in 4 o 5 giorni, dormendo nei B&B o negli ostelli. La prima parte del cammino, fino a Riola, segue il fiume Reno. Nonostante la vicinanza alla strada statale Porrettana, si cammina praticamente sempre in mezzo al verde. La parte finale invece, l'ultimissimo pezzo della discesa che porta a Pistoia, è su asfalto. Lungo questo cammino si incontrano anche le tracce di personaggi molto interessanti: artisti, cantanti, scultori, scienziati, poeti, fate, gnomi e spiriti dei boschi. Questo cammino è stupendo. Ho assaporato la bellezza dell'armonia tra uomo e natura che ancora in questi luoghi dell' appennino è reale. Camminando da città a città, ci si rende conto di cosa ci sia nel mezzo: natura, silenzi, spazio, magia, saggezza. Questa armonia che spesso nelle città è perduta, qui invece è tangibile. Armonia e umiltà: non c'è l'una senza l'altra. Nei piccoli passi di questo cammino ho percepito la grande forza della vita. Qui sotto trovate tutti i principali link che ho citato e altri molto interessanti
I centri oracolari erano luoghi sacri. La loro antichissima origine risale alla civiltà sumerica ed egiziana. I custodi di questi centri erano sacerdoti che davano ai pellegrini responsi (oracoli) che si credeva fossero inviati dal dio cui il centro era dedicato. I più noti centri oracolari sono quelli dell'antica Grecia ed il più conosciuto è quello di Delfi. Ogni centro oracolare aveva come simbolo principale una pietra, di forma ovale, (UOVO) o quasi sferica o conica, definita ombelico (omphalos). Da cui la definizione di questi centri come "ombelichi del mondo".
(TRATTO DA : I MISTERI DI MONTOVOLO di GRAZIANO BACCOLINI edizioni SIMATA)
Da questa prima lettura si intuisce quale sia la reale origine del nome "Montovolo". Per alcuni infatti tale nome deriverebbe dalla forma vagamente ovale del massiccio montuoso, ma in realtà, ora intuiamo che il nome Montovolo ci rivela senza ombra di dubbio che quello è da sempre un centro oracolare, un' ombelico del mondo.
Nel mondo greco il principale centro oracolare era DELFI dedicato al Dio Apollo rappresentato sul posto da una pietra ovale. A Tebe, in Egitto, una pietra ovale rappresentava il Dio Ammon. Anche Hebron , Gersalemme, Cuzco, sono alcuni degli "ombelichi" o "centri oracolari" più noti.
Un segno distintivo dei centri oracolari era l'incisione di due volatili posti uno di fronte all'altro, che rappresentano il mezzo di comunicazione con cui i centri oracolari "conversavano" tra di loro, ovvero, i piccioni/colombi viaggiatori. (per ogni colombo che arriva, un' altro riparte)
Ogni centro oracolare aveva un suo codice arboreo. Un "simbolo arboreo" che lo identificava inequivocabilmente, come una firma. Veniva probabilmente apposto nei messaggi affidati ai piccioni viaggiatori e tale simbolo lo si ritrova inciso/scolpito sul luogo di appartenenza.
Ecco le prove fotografiche che confermano che Montovolo è sempre stato un "ombelico del mondo", un "centro oracolare", un "omphalos": 1- Lunotto del portale della chiesa di Montovolo. 2- Piccioni scolpiti sul capitello della cripta. 3- I GIGLI erano il codice arboreo di Montovolo
Ulteriori approfondimenti: https://members.xoom.virgilio.it/Farf/index.html
Di Luca Bacchi Il titolo trae in inganno volutamente quindi necessita di spiegazioni. Con il termina "lavorare" intendo un'attività fisica svolta per guadagnare soldi, ovvero una qualsiasi forma di prostituzione: dare la propria vita in cambio di denaro.
Se io invece svolgo un' attività anche faticosa per il piacere di farla, allora quell' attività per me non è lavoro ma è VITA. Questo è il mio obiettivo: svolgere intensamente quelle attività che mi riempiono di gioia, di senso, di dignità, che seguono i miei valori e che quindi svolgo con amore. Fare l'orto ad esempio è un'attività molto faticosa che impegna moltissimo e non produce reddito. Tale attività però mi appaga pienamente perché mi consente di produrre per me e per la mia comunità del cibo sano a km zero, di non alimentare il consumismo e la globalizzazione, di prendermi cura della mia terra e di andare a dormire sereno. Queste forme di retribuzione non sono economiche ma hanno un valore infinitamente superiore al denaro. Il denaro sicuramente serve ma in quantità molto inferiore di quanto si possa immaginare. Chi possiede una casa e un pò di terra di proprietà, qualche buon amico e una buona salute , ha già praticamente tutto il necessario per vivere. Con poche decine di euro al mese in aggiunta il gioco è fatto. Questo è il mio obiettivo. Vivere facendo ciò che amo, ciò che ha senso, ciò che è nobile, così da potermi addormentare alla fine della giornata o alla fine della vita, riappacificato.
TREKKING: Camogli - S.Rocco - Gaixella - Pietre strette - S.Fruttuoso
PARTENZA: dal parcheggio auto nei pressi della caserma dei carabinieri di Camogli, Via Nicolò Cuneo 30 - Posizione
PARCHEGGI GRATUITI: a Camogli in via San Rocco, in Piazza Matteotti, in via Fratelli Rosselli o in Corso Mazzini. In alternativa sulla strada tra Recco e Camogli. I parcheggi a pagamento costano 2euro/h - Proloco Camogli RITORNO: in battello da S.Fruttuoso a Camogli (10 euro/7euro) Golfo Paradiso Battelli Orari: 9:30-10:30-11:30-12:30-14:00*-15:00-16:00-17:00 DURATA (stimata) DEL TREKKING: 2H 20min LUNGHEZZA: 5,3Km DISLIVELLO POSITIVO: 500Mt ULTERIORI INFORMAZIONI: Portofinotrek
Powered by Wikiloc
Di Luca Bacchi Sono appena stato in Orsigna, la valle nell'appennino pistoiese in cui aveva casa Tiziano Terzani, il famoso giornalista, scrittore, inviato di guerra. Vengo in Orsigna da più di 10 anni ispirato dai libri di Terzani, ho soggiornato in questa valle tante volte, ospite in splendide case di sasso oppure ospite del bosco con la tenda. Ho sempre trovato un grande beneficio quando sono venuto qui, sia per il corpo ma soprattutto per la mia anima che qui si sente sempre ad un passo da Dio. Nell'immensità di questi boschi, nelle salite sulle cime, nei torrenti, nelle case in sasso ho sempre percepito la presenza di Dio e tutto di me ne ha tratto un grande beneficio. Credo che questo sia un luogo curativo, di guarigione, quindi sacro. Curativo perché soggiornarvi fa bene. I silenzi delle notti in tenda, i piccoli rumori dei selvatici animali che nel cuore della notte si sentono tutti, la fatica delle salite, gli occhi di un cervo, la gioia di un alba, il freddo del vento pungente sulle cime, la nebbia che arriva improvvisa, sono medicine per tutte gli esseri di città, sradicati dalla natura ormai da molte generazioni. Qui in Orsigna si guarisce perché si ritrova la reale proporzione di chi siamo veramente nei confronti della natura. Ritroviamo un senso e una collocazione corretta finalmente, e i nostri ricordi atavici, ancestrali sepolti nella nostra carne si risvegliano irrorando nelle nostre vene, nuova vita, nuova forza, che è l'inizio della guarigione. Sono sempre arrivato qui con molti dubbi, sono sempre ripartito da qui con la pace nel cuore. Non oggi purtroppo. Oggi ho visto Pian Dell'Osteria devastato, irriconoscibile, rasato a zero. Pian dell'Osteria per me era il punto di partenza e di arrivo di ogni mio cammino in Orsigna. Un grande abbraccio di alberi con al centro un piano, un fuoco, un rifugio. Oggi questo nido non c'è più. Tutti gli alberi sono stati abbattuti. Sento un lutto molto forte e profondo, più che umano. La grande Madre è stata colpita duramente e tutti i suoi figli sono spaesati perché in lei si rifugiavano e in lei trovavano cura, amore, guarigione. Il bosco è ancora grande si, ci sono tanti alberi ovunque in Orsigna e la natura è sempre dominante ma questo taglio non è un semplice taglio. E' un'offesa al sacro. Pian dell'Osteria, ripeto, è il campo di partenza e di arrivo, è il luogo in cui chi arriva dalla città si cambia di abito, si ambienta, ed entra nel ventre della Madre. Era questa la porta di accesso e di uscita della grande montagna Sacra e dei suoi boschi. Questa porta sacra è stata violata. La soglia, la porta, tra il mondo ed il regno dei cieli è stata distrutta. I punti di incontro tra dimensioni differenti sono Sacri, sono come il nostro cuore, che è il canale attraverso cui possiamo sentire la voce di Dio. Nessun rispetto per questo? Nessuna attenzione? Nessun timore? Prima di questa Pasqua, Pian dell'Osteria era cosi:
Di Luca Bacchi I dintorni di Suviana sono un buon posto dove vivere. La natura è potente, ci sono molti sentieri, tante case in sasso, pace, ma soprattutto acqua. E' vero che il lago di Suviana è artificiale e sulle sue riva c'è la centrale idroelettrica del'Enel ma l'ambiente che il lago ha creato è mozzafiato, sfido chiunque a dire il contrario. La creazione di dighe di questa dimensione è sicuramente uno stravolgimento dell'habitat originario e sono quindi opere che vanno fatte con estrema attenzione e solo in caso di reale necessità, come ad esempio, in caso di carenza idrica come ai giorni nostri, la diga di Suviana si sta rivelando un opera fondamentale. Detto questo. In un ottica di aumento delle temperature, è bene pensare che non è una cattiva idea trasferirsi a vivere vicino ad un lago di montagna. Per i turisti, è possibile sostare in campeggio sulle rive del lago e fare lunghi o corti trekking sui sentieri circostanti. In estate è possibile mangiare nei ristoranti vista lago, prendere il sole, nuotare e noleggiare la canoa. Sui monti circostanti sono presenti dei borghi in sasso bellissimi, storici, con vista mozzafiato sul lago. Tanti sono i luoghi in cui l'uomo ha riconosciuto la sacralità della natura come ad esempio le sorgenti di acqua buona dove venire a riempire taniche da portarsi a casa per depurarsi dalla pessima e solita acqua del rubinetto. L'invito che faccio è quello di venire a curiosare. Presto pubblicherò alcune tracce GPS di cammini che ho fatto in questo zona. Nel frattempo alcune foto scattate in estate e in primavera. Approfondimenti:
-La vita non ha senso, non ha un perché
-Esatto -La vita è vivere. Niente di più, niente di meno. -Non ha direzione -La vita è vita che sgorga sempre nuova -Perchè? Da dove? Dove va? -Zitto! Ecco il peccato originale, Ecco il dubbio! -Il serpente che si insinua e ti contamina! -Vuoi tornare puro? -Torna indietro prima del dubbio -Fallo ad ogni tuo dubbio, cancellalo, cancella la sua voce! -Il dubbio è il demonio, è il nemico numero uno -Ricorda quante volte hai fatto tuoi i dubbi altrui, spezzando così il tuo cuore -Spezzando così te stesso -C'è ancora nella tua testa quella voce squallida? -Quel demone che ti dice "ne sei proprio sicuro?" -Schiaccia la sua testa sul sasso con il tuo tallone. Schiaccialo per sempre!
Di Luca Bacchi
Siamo abituati a pensare ai MANTRA come pratiche della tradizione indiana ma in realtà la ripetizione di frasi SACRE è largamente diffusa da sempre anche nel cristianesimo. Qui in occidente, per chi frequenta l'ambiente cristiano, sono noti il ROSARIO e la recita dei SALMI all'interno della LITURGIA DELLE ORE, meglio ancora se in LATINO; nel cristianesimo orientale possiamo ricordare LA PREGHIERA DEL CUORE, una giaculatoria che i monaci ripetono costantemente, non solo con la voce, ma anche mentalmente, per tutta la giornata, si dice anche mentre dormono. Nella prima lettera ai TESSALONICESI, infatti, l' apostolo PAOLO già esortava alla preghiera continua "PREGATE INCESSANTEMENTE" (1TS5,17)
Personalmente utilizzo LA PREGHIERA DEL CUORE come mantra ripetuto per liberare la mia mente dai pensieri ossessivi e dalle preoccupazioni che ritornano sempre uguali nella mia mente, ma anche per ORIENTARE LA MIA ANIMA A DIO, per strapparla dalle preoccupazioni del mondo e dirigerla verso DIO. La frase "SIGNORE GESU' CRISTO ABBI PIETA' DI ME PECCATORE" contiene da sola tutte le fasi di una liturgia: 1- la lode a Dio 2- la presa di coscienza del nostro limite 3- l' offerta 4- la richiesta di grazia Chi frequenta il mondo NEW AGE conoscerà sicuramente il mantra OPONOPONO che consiste nella ripetizione delle seguenti parole "MI DISPIACE, PERDONAMI, GRAZIE, TI AMO" il quale ha molte similitudini con la preghiera del cuore, infatti, l'orante, inizia dicendo "mi dispiace" come a riconoscere la propria piccolezza ed i propri errori e chiede poi perdono, ringrazia e infine si apre all' amore di DIO. La struttura è simile. Nella preghiera rivolta a DIO in tutte le tradizioni, la condizione fondamentale di partenza è quella del riconoscersi LIMITATI al cospetto di DIO che è illimitato; per i cristiani questa condizione limitata è detta la condizione di peccatori. Una volta ridimensionato alla giusta dimensione il nostro EGO, chiediamo PERDONO per le conseguenze nefaste dei nostri limiti umani ovvero, il dolore che abbiamo arrecato a noi stessi, agli altri e a DIO. Per arrivare a DIO, che è dentro al nostro cuore, l'uomo deve ammorbidire il SASSO del proprio cuore, renderlo morbido, malleabile, penetrabile alla luce divina che è dentro, e la cosa più efficace per ammorbidire il proprio cuore è l' atteggiamento UMILE di colui che FINALMENTE si rende conto dei propri limiti e chiede perdono.
IN QUESTO VIDEO/AUDIO HO UNITO UNA MIA CANZONE (IMMANU'EL) ALLA RECITA DELLA PREGHIERA DEL CUORE. POTETE USARLO COME BASE PER LA VOSTRA PRATICA MEDITATIVA OPPURE COME GUIDA PER LA RECITA DELLA PREGHIERA DEL CUORE.
IN QUESTO SECONDO VIDEO POTETE ASCOLTARE LA MIA CANZONE "IMMANU'EL" SCRITTA E INTERPRETATA DA ME SIA PER LA PARTE VOCALE CHE PER LA PARTE STRUMENTALE
Per capire meglio cosa sia la PREGHIERA DEL CUORE vi consiglio di fare la meditazione seguente e di leggere il libro RACCONTI DI UN PELLEGRINO RUSSO di cui vi lascio i link.
Di Luca Bacchi Per "malattia" si intende non solo la malattia fisica ma anche la "malattia" che riguarda certi ambiti della nostra vita, per esempio, un divorzio, un problema finanziario, problemi lavorativi, intoppi ricorrenti, incidenti significativi, ecc, ecc
L'origine di ogni malattia sta nel peccato Cos'è il peccato? Il peccato è l' atto che ci ha separato da Dio Quali atti ci separano da Dio? Dio parla al nostro cuore ma noi non lo ascoltiamo ascoltiamo piuttosto il mondo e le nostre passioni carnali mortali. Siccome il mondo e le passioni carnali sono "mortali" se noi ci aggrappiamo ad essi, moriremo con loro, se invece noi ci aggrappiamo a Dio che è eterno e seguiamo la Sua volontà acquistiamo l'eternità che si traduce anche qui sulla terra in una vita eterna. Ma purtroppo siamo peccatori, tutti. E quindi soggetti alla malattia, all'usura e alla morte. Però tutto questo noi lo sappiamo e Gesù ci ha indicato la via per la vita eterna, ovvero cercare di non peccare e pentirci per i peccati commessi. Ogni volta che siamo realmente pentiti per i nostri peccati, noi riacquistiamo la vita eterna, la salute, la guarigione, la liberazione, la grazia in tutta la nostra vita. La prima cosa che dobbiamo chiederci quando stiamo male è quale sia stato il peccato che ha provocato la nostra malattia e in quale momento della nostra vita ci siamo allontanati così tanto da Dio. Quando ci siamo allontanati dalla Verità? Quando abbiamo tradito la nostra voce interiore? Quando abbiamo represso la nostra anima per paura? Quando non abbiamo onorato il tempio di Dio (il nostro corpo) con atteggiamenti autolesionisti? Quando ci siamo spezzati interiormente, facendo agli altri ciò che non vorremmo fosse fatto a noi? In queste domande troveremo l'origine della nostra malattia e se saremo veramente pentiti di aver tradito Dio allora, nel pentimento vero, la separazione tra noi e Dio sarà ricucita e passerà anche il male. |
Categorie
Tutti
ArchiVIO
Marzo 2024
|