Di Luca Bacchi Mio padre è nato quando avevo 2 anni circa,
mia madre è nata poco prima. Inizialmente erano entrambi piccoli, incomprensibili, poi piano piano hanno preso forma e carattere ben definiti. Nei primi anni della mia vita, quando avevo circa 6 anni, sono nati i mie compagni di scuola, loro erano già formati e abbastanza definiti fin dalla nascita, non come i miei genitori che invece ho visto formarsi nel tempo. Poi sono nate tutte le cose intorno a me, prima come oggetti vuoti e poi hanno preso nome e significato crescendo. L'Italia è nata quando avevo 6 anni circa, poco dopo è nato il Mondo, erano piccoli e sfumati anche loro in principio. Così ho visto nascere tante altre cose , tra cui mia figlia. Fin da piccola mi guardava stranamente come se per lei fossi un esserino appena nato.
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Di Luca Bacchi <<Mi chiedi cos'è il peccato del mondo? Nel vostro mondo, il tradimento tra marito e moglie lo chiamate "peccato". Siccome esiste anche il tradimento tra uomo e Dio, di conseguenza, usando il vostro stesso linguaggio, dirò che anche questo tradimento è peccato.
Ma in assoluto non esiste alcun peccato. La parola "peccato" è solo un nome che voi avete scelto per definire la separazione tra due cose che secondo voi dovrebbero invece restare unite.>> Perdonami,
perché i miei occhi non vedono, le mie orecchie non sentono, la mia mente non comprende. Sono limitato, sono piccolo al Tuo cospetto, cammino in Te come una formica nel deserto. Troppo vaste le Tue leggi che governano la mia vita, tutto è nelle Tue mani. Ogni battito è vita che mi concedi, ogni respiro un dono d'amore, altro prezioso tempo che ricevo. La mia fortuna è nelle tue mani, ma io sono arrogante e quando tutto va bene mi scordo di Te. Quanto sono piccolo, quanto sono limitato e ottuso, liberami dalla mia ignoranza. Perdona i miei limiti, abbi ancora pietà di me per ogni mio sbaglio. L'eccesso di materia corrisponde ad una carenza di spirito. Lo spirito è il contenuto invisibile che impregna la materia.
Al materialismo della nostra era corrisponde infatti una perdita dei valori. Questo squilibrio è rintracciabile in ogni ambito della vita. Quando ad esempio facciamo abuso di beni materia come ad esempio, oggetti, cibo, vino, sesso, stiamo togliendo valore agli oggetti, al cibo, al vino e al sesso. Sembra un paradosso, perché cercando la felicità nei piaceri materiali in realtà non facciamo altro che spogliarli del loro valore, abusandone. Cercare la felicità nei beni materiali è un atteggiamento infantile, corrisponde alla prima fase della crescita quando il latte della mamma e il contatto con la sua pelle sono tutto ciò che ci appaga e ci tiene in vita. Non cerchiamo altro. Molte persone, me compreso, attraversano nella vita momenti in cui il sollievo alle nostre depressioni ci sembra che possa arrivare solo dall'acquisto compulsivo, dal cibo, dal sesso, o da altri nutrimenti fisici. Poi però ci rendiamo conto presto che il benessere che ne otteniamo è limitato ed effimero. Se siamo troppo orientati al piacere materiale, probabilmente abbiamo bisogno di spiritualità che possa riportare questi due elementi (materia e spirito) in equilibrio. La spiritualità, essenzialmente, consiste nel riempire il mondo materiale che abitiamo e tutte le sue cose, di un significato, di un senso, di un valore. Il primo passo quindi da compiere è porsi la domanda di senso: "che senso ha la mia vita?" Qui inizia il cammino spirituale. Un cammino che non finisce mai perché porta a Dio e Dio è infinito. Pur non avendo una fine però, il semplice fatto di essere in cammino, può riempire la nostra vita senso. Un po come se dicessi che "il senso della vita è proprio la ricerca di senso". Lungo il cammino poi riceviamo risposte ed intuizioni che riempiono piano piano tutto il mondo intorno a noi di significati e il cibo, il vino e il sesso riprendono il loro valore originario ed equilibrato, ovvero di nutrimento e di amore. Nelle fasi depressive della nostra vita in cui siamo portati a colmare il vuoto interiore con i piaceri materiali, stiamo attraversando una fase di assenza di senso. La via per uscirne sarà necessariamente la ricerca di senso intraprendendo un cammino spirituale, che non significa andare in convento, ma come ho detto prima, iniziare a porsi la domanda di senso e cercare onestamente le risposte. Di Luca Bacchi Sii consapevolezza del tuo respiro,
del diaframma, del movimento della pancia, del suono delle cicale, del soffio del vento che passa tra gli alberi, delle colline, del cielo, della terra sotto i tuoi piedi. Tutto ciò che esiste qui intorno è ora all'interno della tua coscienza. Il mondo, adesso, si trova dentro alla tua coscienza. Significa che tu sovrasti il mondo, significa che tu contieni tutte le cose del mondo. Hai capito?
Di Luca Bacchi
Ho un ricordo nitido di mio nonno paterno Ugo, era nell'orto, con la canottiera e il suo cappello di paglia. Aveva dei pantaloni da lavoro tenuti stretti in vita non da una cintura ma da una corda. Camminava lungo il sentiero con il suo forcone sulla spalla carico di fieno. Con una sola inforcata aveva sollevato una quantità di fieno enorme e la stava portando ai conigli. Ugo me lo ricordo così.
Quando ho letto il libro di Giancarlo Cappello sulla "coltivazione elementare" ho sentito subito un richiamo verso il suo modo di fare l'orto, un richiamo viscerale, profondo, che evidentemente risuona con le mie radici. Così quest'anno insieme ai miei vicini della "casa sulla roccia" abbiamo iniziato una coltivazione elementare. Siamo molto soddisfatti perché non usiamo concimi, non usiamo pesticidi, risparmiamo un sacco di acqua e i risultati sono buoni, anche a livello estetico, la pacciamatura di fieno crea un bellissimo contrasto di colori.
Di Luca Bacchi
Salita notturna in solitaria dalla valle dell'Orsigna fino alla cima di monte Gennaio (1810mt) per essere presenti al sorgere del sole. Preghiera e meditazione all'alba.
Attraversare il bosco di notte è come addentrarsi nella vastità del "non conscio". La luce è conoscenza, perché rende "conoscibili" tutte le cose, il buio è il "mistero", il non conosciuto". Vivere l'esperienza del bosco di notte in solitaria mette in evidenza quanto il "mistero" susciti in noi paura. Tutto ciò che non è chiaro alla nostra coscienza, istintivamente ci fa paura. Nell'oscurità del non-conosciuto anche un piccolo spezzarsi di rami può terrorizzarci e scatenare in noi una reazione sproporzionata, anche là dove un reale pericolo di fatto non c'era. Così avviene per tutto ciò che non illuminiamo con la nostra coscienza. La paura si può superare solo con la conoscenza, illuminando la sua causa, portando luce su di essa, osservandola e conoscendola. Questo è il grande insegnamento del bosco di notte. Questa è la sfida metaforica tra l' istinto reattivo e la presenza consapevolezza. Un' esercizio di presenza e di osservazione dei nostri moti interiori, di quanto siano essi "animaleschi" e "reattivi" e di come invece sia possibile prenderne le distanze, osservarli, e non lasciarsi travolgere da essi ma "gestirli" con coscienza.
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La terra chiama
ma chiama solo i suoi figli. E' il tempo di ritornare a casa, ognuno sarà chiamato dalla propria terra. Troppo lontani dalle radici, o si muore o si torna. Così siamo al bivio, la grande separazione è in atto. O si ritorna sui propri passi, abbandonando ciò che si ha tra le mani, o si sparisce. Ritiro di purificazione e digiuno al fiume - giugno 2022 - Di Luca Bacchi Il digiuno e la solitudine in natura, facilitano lo svuotamento di tutte le cose del mondo.
La prima fase è euforica, poi subentra la noia, poi il dialogo mentale si fa assordante ed è facile ritrovarsi a parlare da soli. Il vortice dei pensieri cerca di riempire le ore che però, di fatto, sono e rimangono vuote. Nulla da fare, nulla da dire, nulla da progettare. Stare e basta, questo è il cammino. La mente vuole riempire quell'"assenza di fare", con contenuti mentali che poi possono innescare emozioni e distoglierci dal qui e ora. Ma infine dovrà cedere alla realtà dei fatti. Cioè, che qui e adesso, non c'è nulla di cui preoccuparsi, nemmeno del cibo. Così... si entra nella fase del silenzio interiore. Esistenza pura, priva di ogni "definizione". De-finire è l'atto di nominare le cose, di estrarle dall'indefinito dandogli un nome. Ogni de-finizione crea una separazione nel tutto. Così la via per l'unione diventa l'assenza della parola, l'assenza di ogni definizione, esistere e basta! In questa "esperienza" di "non essere qualcosa" ma di "essere", il vuoto creato dalla rinuncia delle cose del mondo, siano esse fisiche, emotive o mentali, inizia a riempirsi di altro. La fonte che ora riempie questo vuoto non è "nel mondo" ma è dentro di noi. Accade che sentiamo per la prima volta lo sgorgare di un piccolo torrente caldo dentro al nostro cuore, che bagna colmandolo tutto il nostro essere e oltre, anche il mondo là fuori, che ora appare come illuminato non più da un sole esterno ma da un sole interno. Non è più il mondo là fuori a dirci cosa fare e come essere, ma è quella sorgente luminosa come un sole liquido che scalda e bagna il nostro mondo, a creare i nostri pensieri, le nostre parole, le nostre azioni. Di Luca Bacchi SABATO 28 MAGGIO - JANO - SASSO MARCONI Laboratorio Esperienziale dedicato alla Costruzione del Tamburo Sciamanico. Il suo suono/ vibrazione, ci riconnette al momento magico della nostra discesa in questo mondo. I Ritmi che ne scaturiscono hanno diretto e plasmato i nostri organi, tessuti, muscoli ed ossa. La via del tamburo sciamanico è la via del cuore.
Il laboratorio si svolgerà in natura, e tratterà una parte teorica e una parte pratica di costruzione.
Ci guiderà Francesco, artigiano e maestro, musicista, percussionista, uomo di grande esperienza che da anni porta in giro per l'Italia la medicina del tamburo sciamanico. (pagina Facebook di Francesco)
La serata si conclude con un cerchio di tamburi intorno al fuoco. Per info Luca 3274542476 di LaCasaSullaRoccia Il tamburo sciamanico è un potente strumento di guarigione che consente di liberare la nostra natura originaria, primordiale e riconnetterci con le nostre radici. Strumento di potere personale essenziale per chi percorre la via del cuore. Il tamburo infatti amplifica il battito del nostro cuore espandendo anche la nostra manifestazione personale.
Di Tolstoj "Ho vissuto molto, e mi sembra di aver trovato quel che occorre per la felicità. Una vita quieta, appartata nel nostro angolo in campagna con la possibilità di fare alla gente un bene al quale non è abituata; e poi il lavoro, il lavoro, che a quanto pare porta i suoi vantaggi; poi il riposo, la natura, i libri, la musica, l'amore per il prossimo: ecco la mia felicità, al di sopra della quale non osavo sognare nulla di più. E qui, al culmine di tutto ciò, un'amica come voi."
(Felicità domestica - Tolstoj - ed. Oscar Mondadori) Ama gli uomini
ma odia i loro demoni. Abbraccia tuo fratello ma scaccia lo spirito di male che è in lui. Di Luca Bacchi "Dio non permetterà che siate provati oltre le vostre forze, ma con la prova vi darà anche una via d'uscita, affinché la possiate sostenere." (1COR 10,13)
Un elefante lontano, inferocito mi corse incontro; era immenso, terribile, mostruoso, ma quando mi fu sopra... gli passai tra le gambe. La tribolazione non viene mai da sola, ma porta con sé una via d'uscita. Se una cosa ti viene tolta, significa che questa cosa non era inamovibile. Ciò che in te è inamovibile, non può esserti tolto da nessuno. Quella è la roccia che non conoscevi e che grazie alla tribolazione è finalmente venuta alla luce. Di Luca Bacchi Di seguito alcune frasi tratte dal libro di Rod Dreher, L'Opzione Benedetto, con alcune piccole variazioni personali che non ne modificano il messaggio originale Riorientare il modo in cui concepiamo il lavoro in maniera più teocentrica, ci aiuterà a prendere la decisione giusta quando saremo messi alla prova sul posto di lavoro e ci darà più forza quando saremo costretti a trovarci una nuova professione.
Attualmente il lavoro viene visto, troppo spesso, come un peso. Se affrontiamo il lavoro come un peso "c'è qualcosa che non torna nel nostro cuore". Il lavoro non dovrebbe essere qualcosa che facciamo per ricevere qualcos'altro in cambio, ma piuttosto un' attività che svolgiamo perché ci fa stare bene, che è costitutiva della nostra felicità e perché in essa e attraverso di essa mostriamo amore anche per gli altri. Il lavoro dovrebbe essere un modo organizzato di esprimere il nostro amore per gli altri esseri umani e per quegli elementi della natura sui quali ci è stato concesso il dominio. In ultima analisi, il lavoro è l'attività che consente all'uomo di esercitare la sua funzione di ordinare il mondo secondo una volontà e un'armonia superiori, divine. L'uomo così riprende il suo giusto posto e ispirato da Dio, svolge il servizio per cui è portato e chiamato. Per ricevere questa ispirazione, il primo passo è la preghiera, dalla quale scaturisce l' azione quotidiana". Di Luca Bacchi "In un mondo come il nostro, molto simile a quello che vide la fine dell'impero romano con l'arrivo dei barbari, è necessario fare come fece san Benedetto da Norcia: separarsi dall'impero per ritrovare le proprie origini, radici e identità in piccole minoranze creative". (Rod Dreher - The Benedict option) LA CASA SULLA ROCCIA
(vai alla pagina dedicata) Di Luca Bacchi E' la legge che crea il reato.
Il reato di per sè non esiste ma è figlio della legge. Senza legge non esiste alcun reato. I governi partoriscono nuovi reati che non erano mai esistiti. Sono scorie che vengono disseminate nel mondo, che dovranno essere smaltite e ci vorranno tanti anni. "La legge è stata creata per l'uomo e non l'uomo per la legge" Se una legge danneggia l'uomo, essa non va rispettata. "Ama il prossimo tuo come te stesso" Questo è il fondamento che non dobbiamo dimenticare e che dobbiamo ricordare, trasferire, pubblicizzare, insegnare. Ma purtroppo viene calpestato quotidianamente, dalle istituzioni, dal governo, dalle autorità, dai grandi della terra. Il mondo, l'immenso mondo, è troppo vasto per entrare in empatia con il prossimo. Si occupa di scenari globali in cui l'essere umano è solo un numero. Noi piccoli, dobbiamo lavorare nel piccolo. Nel vicino. Nel prossimo. Qui, dentro di me, e poi ancora, qui ad un passo da me, con la persona che ora ho davanti. In questa prossimità, in questa intimità, l'immenso mondo dei potenti mi fa una pippa!!! Nessuna legge assurda mi può impedire di amare la persona che sto guardando adesso negli occhi! Qui ad un passo da me. Di Luca Bacchi Gli stimoli che muovono le mie azioni da dove arrivano? Da dentro di me o da fuori di me? A quali voci do maggior credito? A quelle che vengono dal mondo là fuori o a quelle che vengono da dentro al mio cuore? In termini cristiani: io do più importanza alle cose del mondo o al regno dei cieli (regno di Dio)? Il regno dei cieli è dentro di noi, è la voce che sussurra al nostro cuore; è lo Spirito che da dentro al nostro cuore bussa e ci chiede di aprire. Il mondo invece sono tutti condizionamenti che ci giungono dall'esterno. Quando il mondo mi dice di fare una cosa, io eseguo senza batter ciglio oppure mi metto in ascolto di ciò il mio cuore mi sussurra? Le mie azioni sono mosse dalle esigenze del mio cuore o dalle esigenze di chi mi circonda? Giudizio universale: Uomo: <<Mio Dio, prima di giudicarmi, sappi che ho eseguito alla lettera tutti i comandamenti, ho fatto tutto ciò che mi hanno detto di fare i maestri quindi mi merito il paradiso, ho obbedito in tutto!>> Dio: <<Ma tu.... hai obbedito alla legge del desiderio che abita in te?>> Uomo:<<No.... io ho represso i miei desideri!>> Dio: <<allora sei nel peccato...>> Questa parabola di Jacques Lacan, ovviamente non parla dei desideri della carne o dei desideri superficiali, ma parla del desiderio del nostro cuore. Esprime perfettamente il messaggio del Cristo che purtroppo la storia ha storpiato totalmente. Dio vuole che l'uomo faccia la Sua volontà, e la volontà di Dio non è quella che raccontano gli uomini, ma è quella che sussurra lo spirito dentro al cuore. Dio è li che ci parla. Se vogliamo ascoltare Dio, la sua parola la sentiremo nel cuore, non nel mondo là fuori. Luca 17, 20-21 "Ora, interrogato dai farisei su quando verrebbe il regno di Dio, rispose loro e disse: «Il regno di Dio non viene in maniera che si possa osservare; né si dirà: "Eccolo qui" o: "Eccolo là"; poiché, ecco, il regno di Dio è dentro di voi». Per ascoltare il regno dei cieli e fare la volontà del Padre è necessario fare silenzio, pulirsi dalle mille cose del mondo che abbiamo appiccicate addosso, indietreggiare da esse, svuotare la mente e posizionarsi sul cuore, prima di ogni cosa, prima di ogni ente, prima di tutta la creazione. Vipassana. Li.... sulla soglia, la voce di Dio parlerà nel nostro cuore e chiederà di essere ascoltata e portata in manifestazione con pensieri, parole ed azioni allineati ad essa. Nel video seguente Mauro Scardovelli e Massimo Recalcati esprimono meravigliosamente questi concetti La meditazione seguente ci conduce sulla soglia del nostro cuore, tra il regno dei Cieli ed il Mondo. Una volta giunti su quella porta rimaniamo in ascolto dello Spirito che ci parla. Di Luca Bacchi La libertà è uno stato interiore di non attaccamento.
L'uomo libero non è dipendente dalle cose del mondo, dipende solo a Dio Questo stato interiore si manifesta esternamente sotto forma di fiducia totale e accettazione di tutto ciò che la vita gli offre. Non avere alcun legame con le cose del mondo significa amarle totalmente, l'amore è il dono della libertà Così chi è libero, ama, e chi ama non si attacca a nulla, nemmeno alla propria vita, ma la affida a Dio con fiducia e gioia. "Chi cercherà di salvare la propria vita la perderà e chi la perderà, la manterrà viva." (LC 17,33) L'essenza della vita sono le nuove esperienze; non esistono due attimi uguali. Aprirsi al nuovo, lasciando andare il vecchio consente la rinascita. Chi non sa fare a meno del superfluo, quando il superfluo verrà spazzato via, verra spazzato via lui stesso. Cercare il regno dei cieli significa proprio questo: non attaccarsi alle cose del mondo che sono per loro natura passeggere, ma legarsi a ciò che non passa e che non passerà mai, l'Assoluto, che è l'essenza originaria di ogni essere umano. Quell'assoluto è dentro di noi, si può cercare, si può trovare, si può frequentare, si può conoscere, ci si può aggrappare e in Esso si può vivere. Di Luca Bacchi Questa lampada, può essere definita una lampada rituale. Essa diffonde il colore ed il simbolo di MULADHARA, il primo chakra, e prepara l'ambiente alla cerimonia.
Lo strumento legato al primo chakra è proprio il tamburo perché il battito del cuore di nostra madre è stato la prima vibrazione che abbiamo sentito. Il tamburo in foto è il mio tamburo sciamanico, creato per me da Espavo Tatanka Galaxya, veri maestri nell'arte sciamanica. Per qualsiasi informazione sulle lampade, ordini, acquisti potete contattarmi a questo numero: Luca 3274542476 Di Luca Bacchi ANAHATA - Artigianato NELLA BAITA - (accedi alla VETRINA)
Quarto chakra - Anahata - chakra del cuore - colore verde Il nome in sanscrito significa "non colpito". Il suo elemento è l'aria, la sua funzione è l'amore, il suo verbo è "Io Sono, Io Amo". Solo quando "Io sono" posso aprirmi all'amore e dire "Io amo" Non colpito: il mondo esteriore non impatta su di me ma fluisce. Allo stesso mondo il mio mondo interiore non impatta sul mondo esteriore, ma fluisce. Esistere, riconoscere la propria identità e aprirsi alla relazione con l'altro, senza paura, senza aggressività, ma nella fiducia. Lasciarsi irradiare da questo simbolo e dal suo colore verde aiuta a ritrovare l'armonia tra il dentro ed il fuori, tra l'alto ed il basso. Come accade nella natura, quando siamo circondati dal verde delle foglie e dell'erba, sentiamo di essere parte di tutto ciò che ci circonda e non un'entità separata. Di Luca Bacchi Ciò che mi nutre profondamente, non arriva da fuori ma viene da dentro. Quando dal mio cuore esce amore verso il mondo, mi sento nutrito, quando esprimo ciò che ho dentro al cuore, mi sento bene, quando manifesto la parte migliore di me, mi sento pieno di forza. Allo stesso modo Ciò che mi debilita, non arriva da fuori ma viene da dentro. Quando dal mio cuore esce odio, mi sento affamato, quando il mio cuore è arido e non si spalanca verso il mondo, sto male, quando reprimo la mia anima, perdo le forze. Marco 7, 14-15 “Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall'uomo a renderlo impuro" Marco 7, 20-23 "E diceva: «Ciò che esce dall'uomo è quello che rende impuro l'uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall'interno e rendono impuro l'uomo». Ciò che abbiamo dentro al cuore si riflette nel nostro corpo, nei nostri pensieri, poi nelle nostre parole, poi nelle nostre azioni e quindi in tutto il nostro mondo. Nel bene e nel male. La grazia è in colui che sà di amare.
Nel compimento consapevole di un'atto di vero amore l' uomo raggiunge il massimo benessere e ottiene il massimo nutrimento (L.B.) |
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Aprile 2024
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