Di Luca Bacchi Messaggio ricevuto questa mattina alle ore 07:50 Smettila di preoccuparti
e dedica tutte le tue energie a ciò che c'è qui ora tra le tue mani Non disperdere la tua forza in mille pensieri, paure, preoccupazioni sul futuro o su ciò che hai fatto nel passato. Concentrati sul compito odierno fallo al meglio con massima cura. Questo è il modo per vivere pienamente ogni istante e quindi tutta una vita. Non buttare via questa possibilità di assaporare pienamente il miracolo prelibato che hai tra le mani. Cogline il sapore godi del suo colore metti tutto te stesso in questo attimo presente. Di tutto il resto mi occuperò Io Tu vivi ! Questo ti chiedo! Non distrarti dalla vita.
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Di Luca Bacchi Non è facile creare il bello
perché il bello è oggettivo ha caratteristiche ben precise pause, spazi, vuoti, il bello ti conduce al silenzio svuotandoti di ciò che non sei ti mostra la grazia che hai nel cuore Di Luca Bacchi Ha senso solo la bellezza,
la grazia che accende nel cuore è l'unico senso dell'essere. Di Luca Bacchi Il mondo è un foglio bianco qui davanti a me.
Io so disegnare? So scrivere? Cosa so fare? Cosa sono capace di fare con quel foglio bianco? Bruciarlo? Bagnarlo? Strapparlo? Farne una barchetta? Con quali competenze, strumenti, talenti, capacità, conoscenze, mi affaccio su quel foglio-mondo completamente bianco? Farò di quel foglio solamente ciò che io sono. Il mondo è ciò che io sono. Il mondo sono io in espressione. Io sono lo strumento di Dio. Se Dio vuole tagliare quel foglio, mi farà forbice Se vuole bruciarlo, mi farà fuoco Se vuole dipingerlo, mi farà pennello. Una forbice non può incendiare Un accendino non può dipingere Un pennello non può tagliare. Un foglio bruciato mi dice che io sono fuoco Un foglio dipinto mi dice che io sono pennello Un foglio tagliato mi dice che io sono forbice. Com'è il foglio-mondo che ho davanti? Ne ho fatto ciò che io sono. Di Luca Bacchi Ho i polmoni
pieni di sangue se sputo vedo rosso, sangue rosso brillante esce dalla mia bocca. Sto morendo un'altra volta. Questa morte la seconda o la terza non ricordo è cruenta sanguigna, spietata. Muoio nel mio letto una sera di settembre mentre mia figlia dorme, soffocato dal mio stesso sangue. Osservo morire la mia carne da macello ancora giovane carne che mi ricopre che mi riveste addio La paura mi solletica, mi invita, mi fa il verso e la taccio nel silenzio di questa ultima notte. Non ho domande nessun ostacolo da opporre mi abbandono osservandomi morire con mente lucida pezzo dopo pezzo granello dopo granello. Niente di me Niente che procede Niente che mi mangia rivelando ancora una volta il torsolo dell'eternità che io sono. Di Luca Bacchi La mia famiglia
è un'ambiente di montagna d'Appennino, di bramito, di castagne di acque fresche sorgenti Famiglia sono gli alberi le stelle, la paura nel bosco di notte, i paesaggi lontani visti dalla cima, fratelli e sorelle Mamma e papà poiane e rondini il gufo, la civetta, le loro voci e il fiume che ha scavato la valle intera è nonno curvo e saggio sempre ben vestito Famiglia cara famiglia mia tutta nella casa dei miei occhi riunita intorno al mio cuore focolare che bella che sei Di Luca Bacchi Oggi mi hai parlato con parole di fuoco
ho tremato nell' udirle e ho vacillato prima di farle mie ma nel momento in cui ho detto si tutto di me era saldo: "Mettimi alla prova figlio mio vivi senza preoccuparti della tua vita e affidati totalmente a me. Ti darò tutto ciò di cui hai bisogno, riceverai doni che non puoi neanche immaginare ti condurrò su vie mai percorse prima e sarò lì ad abbracciarti alla fine del tuo cammino, hai la mia parola" Di Luca Bacchi Osserva il tuo demone
conoscilo ascoltalo e comprendilo, impara come si veste, come si muove, qual' è il tono della sua voce, come pensa e come ragiona, studia il suo volto, il suo carattere, e mettilo in scena indossa i suoi panni in questo teatro sicuro metti la sua maschera e il suo vestito, e muoviti interpretando quel ruolo. Ora che l' hai indossato ora che l' hai reso personaggio, sai che quello non sei tu ma sei colui che decide, sei colui che osserva e sceglie se recitare o no la parte del suo demone. Di Luca Bacchi Mattino calmo
non cantano gli uccelli non soffia il vento attesa di fine estate villeggianti tornati in città qui ora il vuoto dolcemente si riempie del suo silenzio naturale questo luogo passa un'auto sulla strada rumore estraneo e subito vuoto che segue il troppo pieno l'uomo allaga questi spazi non si accorge che straborda bambino giocherellone urla, ride, in questa chiesa sua Madre Natura lo sa bene e paziente attende che il pargolo divenga maturo per comprendere che Sacro è il bosco Sacro il silenzio perfetto come Dio nel suo stare Madre per sempre in eterno ed invisibile movimento agisce, fa, risolve, cura senza rombi ne frastuoni nascosta tra le foglie, nelle foglie in un sasso, nell'acqua di un ruscello da grande imparerà, quell'uomo bambino diverrà un silenzioso, operoso e invisibile custode? Di Luca Bacchi I desideri hanno limiti I limiti di colui che desidera I limiti della personalità I limiti di chi siamo E della nostra storia personale Il vuoto no, non ha limiti. Rinunciare a tutto ciò che conosco mettendo da parte anche me stesso. Togliere quel macigno che io sono, che blocca la fonte di vita sempre nuova. Come posso mettermi da parte? Sarò sempre io a fare dire pensare! No, devi esserci senza esserci presente ma trasparente alla Sua volontà che sgorga in te e lasciarti attraversare da essa, sentendo che non ne sei separato. Perchè tu stesso sei manifestazione della Sua volontà Il titolo è una frase di Ramana Maharshi
Di Luca Bacchi Provai a de-finire una donna:
con un' unico tratto, con un' unico nome ma quel con-fine non trovai. Di Luca Bacchi Non desidero nulla
ho smesso di desiderare. Attendo il nuovo l' inimmaginabile, attendo con fiducia ciò che non posso nemmeno pensare. Agire col cuore, significa rinunciare a tutto ciò che conosco e permettere ad una nuova creazione di arrivare. Di Luca Bacchi Sei tornato indietro sei venuto a riprendermi maestro per ricordarmi l' insegnamento fondamentale, puro, privo dei vortici mentali l' essenza. Ascolta: lo yoga non aggiunge nulla ma toglie rimuove tutti i detriti che coprono il tuo cuore fino a riportarlo alla luce e spalancare le sue porte La pratica dello yoga fa parte della mia vita da ormai 8 anni. Non sono un praticante diligente ma sono lunghi i periodi in cui mi assento dalla pratica. Anche in questa estate ho messo da parte la pratica ma come spesso mi è accaduto in passato, è venuta lei a richiamarmi. Libri, coincidenze, incontri, tutti segnali che è tempo di riprendere seriamente la via dell'unità.
Di Luca Bacchi Ferite, accarezzate vibrano il canto dell' anima Questi versi li ho scritti dopo aver visitato il Giardino Sonoro di Pinuccio Sciola a San Sperate (SU). Pinuccio Sciola è riuscito a far sentire al mondo l'anima della pietra, come? Ferendola.
E' proprio grazie ai tagli inferti alla pietra che essa, se accarezzata con amore, vibra il suo canto. Le ferite, anche per noi esseri umani, sono porte attraverso cui la nostra anima può manifestarsi. Il fatto poi che queste pietre suonino solo se accarezzate e non suonino se percosse rende ancora più calzante il paragone con l'essere umano. Di Luca Bacchi EUGENIO MONTALE - I LIMONI Il testo seguente è tratto dalla poesia I Limoni di Eugenio Montale. Ho estrapolato solo una parte del testo in cui emerge potente cosa sia per Montale la Natura. In questo passaggio, l'autore ci porta in una città rumorosa, dove l'azzurro del cielo si vede solo a pezzi, in un contesto lontano dalla Natura in cui l'anima si fa amara. Poi all'improvviso, da un malchiuso portone appare il giallo dei limoni, e l'immensità si riversa nel nostro cuore. La Natura è la prima manifestazione di Dio, è li ad un passo da Dio, è prossima all'eternità. Basta quel colore giallo dei limoni per spalancarci le porte dell'Infinito.
RABINDRANATH TAGORE - AL RISVEGLIO Nel testo seguente è Rabindranath Tagore a dirci cosa sia per lui la Natura. In questa poesia l' autore riceve un messaggio da Dio ma non riesce a decifrarlo. Nessun uomo può farlo, nemmeno i sapienti. Allora si rivolge alla Natura, alle foglie, al ruscello e all'Orsa del cielo perché loro possono farlo. La Natura è così prossima a Dio che ne conosce il linguaggio! Essa è il tramite tra noi e Dio che può tradurci le Sue parole.
Di Luca Bacchi
Il breve testo in foto, tratto dal mio libro NELLA BAITA, è nato da un' esperienza poco piacevole, eccola:
Mi trovavo a camminare nel bosco silenziosamente camminavo e ascoltavo i suoni e gli odori lasciando fluire i miei pensieri per liberarmi da quelli ossessivi come se li stessi sudando. Il cellulare era spento e percorrevo un sentiero lontano km dalla città. In questo regno di armonia giunse all’improvviso un rumore di moto da cross che da molti km di distanza arrivava fino a me e si udiva in tutta la valle sempre più forte e sempre più vicino fino a quando, dopo pochi minuti sul mio stesso sentiero sfrecciarono tre motociclisti ad alta velocità, una volta accortisi di me rallentarono e poi nuovamente sgasando e solcando il terreno ripresero la loro precedente andatura. Così mi fermai a riflettere su cosa fosse per me il bosco e su cosa fosse invece il bosco per questi motociclisti: Per loro è un luogo di divertimento da usare e consumare per un godimento personale, un luogo privo di vita, privo di equilibri, insensibile, inanimato, disabitato, percorribile a folle velocità con motori a scoppio. Per me invece il bosco è una chiesa un luogo sacro, naturale, entrando nel quale mi avvicino a Dio. Quando entro in una chiesa io non mi metto a urlare, osservo ciò che mi circonda e mi uniformo a quell’atmosfera silenziosa e sacra che già era presente prima di me. Non rompo quell’equilibrio naturale che si auto-sostiene ma cerco di armonizzarmi con esso. Perché so che l’equilibrio della natura è esattamente quell’equilibrio a cui aspiro, da cui sono nato e a cui voglio tornare e quando la vita mi fa perdere l’equilibrio è nella natura che posso ritrovarlo immergendomi in essa bagnandomi della sua armonia. Di Luca Bacchi Ebbene si, ho raccolto le mie poesie dal 2015 al 2023 e le ho pubblicate. Il libro si intitola ovviamente NELLA BAITA ed è disponibile su Amazon a 12 euro oppure contattandomi in privato sarò io a consegnarlo personalmente (solo nei dintorni di Bologna) . In questo secondo caso il costo sarà di 14 euro compreso di consegna e di dedica, così potrete contribuire maggiormente a sostenere l'autore (me) che dalle vendite su Amazon non becca quasi una mazza 🙏🙏🙏
Link Amazon: https://www.amazon.it/dp/B0CD166BQR Di Luca Bacchi Siamo qui per imparare ad amare,
sei d'accordo? Ecco spiegata la funzione delle zanzare, delle ingiustizie e degli stronzi Prova ad amarli se ci riesci! Provaci! Abbiamo ancora molto da imparare. Amare significa comprendere l'essenza altrui Un riccio spinoso non lo puoi amare con un abbraccio ma cogliendolo coi guanti Un fuoco non lo puoi amare con le carezze ma isolandolo nel suo camino Il mare in tempesta non lo puoi amare navigandolo ma osservandolo dalla terra ferma. Di Luca Bacchi In questo video mi rivolgo ad un interlocutore immaginario, di mezza età, ponendogli diverse domande sul suo attuale stile di vita, con l'intento di stimolarlo ad una riflessione costruttiva e a una critica verso quelle abitudini di vita che potrebbero essere cambiate, trasformate e direzionate verso una felicità ed un benessere maggiori.
Il mia personale esperienza di pratica meditativa e contemplativa mi ha portato a raffigurare le dimensioni umana e divina come nella figura sottostante. Si tratta di un disegno che ho realizzato diversi anni fa per dare una forma visiva a ciò che esperivo nel mio interno. In questo disegno, Dio ha grandi ali aperte e ha una valenza maschile, ed è collocato in una dimensione differente rispetto a quella umana. Tale dimensione normalmente separata è il Regno di Dio o il Regno dei cieli, e si trova al di là del muro (oltre il velo, oltre il muro del pianto). L'unica porta che unisce le due dimensioni umana e divina è il cuore, inteso concretamente come muscolo cardiaco. Il cuore è la sede del nostro IO, la sede dell' ego che richiama a sè tutta l'esistenza. Il nostro IO è la porta da aprire per consentire finalmente la relazione, il dialogo, l'influenza tra i due mondi. Se l'IO non si apre, DIO non scende in noi. Ecco allora che per raggiungere DIO dobbiamo trascendere il nostro IO, sprofondarci dentro. La parta alta del disegno rappresenta le infinite forme del nostro mondo che hanno come unico comune denominatore appunto, l'IO. Io mangio quello, Io cammino in quel luogo, Io lavoro in quel modo, Io so quel fatto, Io vedo quella immagine, ecc, ecc, ecc. Vi prego di osservare il disegno sottostante con attenzione. Quando sono andato il Egitto, nel maggio 2023, ho incontrato personalmente, senza mediazioni, l'immagine della Dea alata, Iside. La quale mi ha subito ricordato il modo in cui io stesso rappresento la divinità nella sua relazione con l'uomo. E così ho iniziato a studiare le similitudini tra la mia rappresentazione spontanea e quella degli antichi egizi. Iside con le sue ali abbraccia la creazione, Iside è come la coppa dentro la quale si svolge la vita in tutte le sue forme. Una vita che sarà "guidata ed ispirata da Dio" solo se manterremo il cuore aperto in ascolto della parola che dal regno dei cieli giunge per guidarci. Questa simbologia di grandi ali che sostengono il mondo ma che allo stesso tempo lo separano da quello divino tranne che in un unico punto di reale connessione, il cuore, è la stessa che ho ritrovato in Sardegna, nelle tombe dei giganti. Anche qui abbiamo un unico pertugio di connessione, al centro. Questa simbologia concretizzata nella roccia è esattamente ciò che ho fatto io con il mio disegno. L'antico popolo sardo ha così dato ad un esperienza spirituale una forma oggettiva e concreta. Le tombe dei giganti, che in realtà tombe non sono, sono luoghi di guarigione proprio perché sono la rappresentazione materiale della realtà spirituale e colui che anche fisicamente si allinea a tale forma, in questo luogo sacro, ritroverà l'allineamento con la fonte divina e quindi la vera guarigione.
Di Luca Bacchi La via Francesca della Sambuca è un bellissimo cammino che collega Bologna a Pistoia attraverso l'appennino tosco-emiliano. Un cammino di 100km di lunghezza con un dislivello positivo di 3100mt ben segnalato e ben curato dai volontari di diverse associazioni. Questa è la pagina ufficiale del cammino in cui sono reperibili gratuitamente la guida in formato pdf, le tracce GPX e tanto materiale utile per chi desidera mettersi in cammino. WWW.VIAFRANCESCADELLASAMBUCA.IT Il mio cammino è iniziato venerdì 16 giugno 2023 alle ore 06:00. Non sono partito da Bologna ma direttamente da casa mia, da Sasso Marconi e mi sono immesso nel sentiero da qui. Ho scelto il mese di giugno per via delle temperature moderate e della maggiore presenza di acqua. Nella mia esperienza personale di camminatore sono giunto alla conclusione che giugno sia il mese migliore per i lunghi cammini in appennino perchè le sorgenti sono straripanti e i ruscelli non sono secchi per cui ci si può rinfrescare e rifornire di acqua in molti punti. Inoltre le giornate sono più lunghe e le temperature massime sono ancora accettabili. In ottobre invece, viene buio prima e alcune sorgenti e alcuni ruscelli potrebbero essere secchi. Ho scelto di dormire in autosufficienza con la mia amaca. Un amaca leggera con zanzariera e telo impermeabile fissata a due alberi lungo il sentiero. La notte tra venerdì e sabato, c'è stato un temporale bellissimo. Ero già a "letto" da alcune ore quando un rombo mi ha svegliato e mi sono accorto che il tempo stava cambiando. Prima ho sperato che la perturbazione passasse altrove ma poi mi sono dovuto alzare per montare il telo impermeabile. Dopo poco si è alzato il vento, tuoni, lampi, e l'amaca che dondolava... per fortuna la pioggia è stata leggera nonostante abbia tuonato tutta la notte. Ho scelto di fare la variante per Montovolo (Monte Palense), si tratta di una deviazione che allunga il cammino di 15 km ma che consente di salire una delle montagne più affascinanti della zona. Consiglio vivamente questa deviazione sia per la bellezza e integrità di questi boschi che per i borghi medievali che si incontrano lungo il cammino come La Scola e Campolo, che per le fonti miracolose come la Fonte Sterpina. Questi boschi sono anche oasi del WWF; 80 ettari di area protetta. (OASI DI MONTOVOLO). Vicino al santuario è attiva tutta l'estate una foresteria gestita da volontari dove è possibile dormire prenotando (Cell. 335373492). A Montovolo passa anche un'altro bellissimo cammino del nostro appennino, si chiama Via Mater Dei e collega tra di loro tutti i Santuari Mariani della zona. (www.viamaterdei.it) Ho impiegato 2 giorni per arrivare a Pistoia. Considerando che son partito da Sasso Marconi ma ho aggiunto la variante Montovolo, ho percorso circa 45 km al giorno. Ovviamente, per chi ha un passo "normale" è consigliabile programmare il cammino in 4 o 5 giorni, dormendo nei B&B o negli ostelli. La prima parte del cammino, fino a Riola, segue il fiume Reno. Nonostante la vicinanza alla strada statale Porrettana, si cammina praticamente sempre in mezzo al verde. La parte finale invece, l'ultimissimo pezzo della discesa che porta a Pistoia, è su asfalto. Lungo questo cammino si incontrano anche le tracce di personaggi molto interessanti: artisti, cantanti, scultori, scienziati, poeti, fate, gnomi e spiriti dei boschi. Questo cammino è stupendo. Ho assaporato la bellezza dell'armonia tra uomo e natura che ancora in questi luoghi dell' appennino è reale. Camminando da città a città, ci si rende conto di cosa ci sia nel mezzo: natura, silenzi, spazio, magia, saggezza. Questa armonia che spesso nelle città è perduta, qui invece è tangibile. Armonia e umiltà: non c'è l'una senza l'altra. Nei piccoli passi di questo cammino ho percepito la grande forza della vita. Qui sotto trovate tutti i principali link che ho citato e altri molto interessanti
I centri oracolari erano luoghi sacri. La loro antichissima origine risale alla civiltà sumerica ed egiziana. I custodi di questi centri erano sacerdoti che davano ai pellegrini responsi (oracoli) che si credeva fossero inviati dal dio cui il centro era dedicato. I più noti centri oracolari sono quelli dell'antica Grecia ed il più conosciuto è quello di Delfi. Ogni centro oracolare aveva come simbolo principale una pietra, di forma ovale, (UOVO) o quasi sferica o conica, definita ombelico (omphalos). Da cui la definizione di questi centri come "ombelichi del mondo".
(TRATTO DA : I MISTERI DI MONTOVOLO di GRAZIANO BACCOLINI edizioni SIMATA)
Da questa prima lettura si intuisce quale sia la reale origine del nome "Montovolo". Per alcuni infatti tale nome deriverebbe dalla forma vagamente ovale del massiccio montuoso, ma in realtà, ora intuiamo che il nome Montovolo ci rivela senza ombra di dubbio che quello è da sempre un centro oracolare, un' ombelico del mondo.
Nel mondo greco il principale centro oracolare era DELFI dedicato al Dio Apollo rappresentato sul posto da una pietra ovale. A Tebe, in Egitto, una pietra ovale rappresentava il Dio Ammon. Anche Hebron , Gersalemme, Cuzco, sono alcuni degli "ombelichi" o "centri oracolari" più noti.
Un segno distintivo dei centri oracolari era l'incisione di due volatili posti uno di fronte all'altro, che rappresentano il mezzo di comunicazione con cui i centri oracolari "conversavano" tra di loro, ovvero, i piccioni/colombi viaggiatori. (per ogni colombo che arriva, un' altro riparte)
Ogni centro oracolare aveva un suo codice arboreo. Un "simbolo arboreo" che lo identificava inequivocabilmente, come una firma. Veniva probabilmente apposto nei messaggi affidati ai piccioni viaggiatori e tale simbolo lo si ritrova inciso/scolpito sul luogo di appartenenza.
Ecco le prove fotografiche che confermano che Montovolo è sempre stato un "ombelico del mondo", un "centro oracolare", un "omphalos": 1- Lunotto del portale della chiesa di Montovolo. 2- Piccioni scolpiti sul capitello della cripta. 3- I GIGLI erano il codice arboreo di Montovolo
Ulteriori approfondimenti: https://members.xoom.virgilio.it/Farf/index.html
Di Luca Bacchi Il titolo trae in inganno volutamente quindi necessita di spiegazioni. Con il termina "lavorare" intendo un'attività fisica svolta per guadagnare soldi, ovvero una qualsiasi forma di prostituzione: dare la propria vita in cambio di denaro.
Se io invece svolgo un' attività anche faticosa per il piacere di farla, allora quell' attività per me non è lavoro ma è VITA. Questo è il mio obiettivo: svolgere intensamente quelle attività che mi riempiono di gioia, di senso, di dignità, che seguono i miei valori e che quindi svolgo con amore. Fare l'orto ad esempio è un'attività molto faticosa che impegna moltissimo e non produce reddito. Tale attività però mi appaga pienamente perché mi consente di produrre per me e per la mia comunità del cibo sano a km zero, di non alimentare il consumismo e la globalizzazione, di prendermi cura della mia terra e di andare a dormire sereno. Queste forme di retribuzione non sono economiche ma hanno un valore infinitamente superiore al denaro. Il denaro sicuramente serve ma in quantità molto inferiore di quanto si possa immaginare. Chi possiede una casa e un pò di terra di proprietà, qualche buon amico e una buona salute , ha già praticamente tutto il necessario per vivere. Con poche decine di euro al mese in aggiunta il gioco è fatto. Questo è il mio obiettivo. Vivere facendo ciò che amo, ciò che ha senso, ciò che è nobile, così da potermi addormentare alla fine della giornata o alla fine della vita, riappacificato. |
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Settembre 2023
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