Di Luca Bacchi Il titolo trae in inganno volutamente quindi necessita di spiegazioni. Con il termina "lavorare" intendo un'attività fisica svolta per guadagnare soldi, ovvero una qualsiasi forma di prostituzione: dare la propria vita in cambio di denaro.
Se io invece svolgo un' attività anche faticosa per il piacere di farla, allora quell' attività per me non è lavoro ma è VITA. Questo è il mio obiettivo: svolgere intensamente quelle attività che mi riempiono di gioia, di senso, di dignità, che seguono i miei valori e che quindi svolgo con amore. Fare l'orto ad esempio è un'attività molto faticosa che impegna moltissimo e non produce reddito. Tale attività però mi appaga pienamente perché mi consente di produrre per me e per la mia comunità del cibo sano a km zero, di non alimentare il consumismo e la globalizzazione, di prendermi cura della mia terra e di andare a dormire sereno. Queste forme di retribuzione non sono economiche ma hanno un valore infinitamente superiore al denaro. Il denaro sicuramente serve ma in quantità molto inferiore di quanto si possa immaginare. Chi possiede una casa e un pò di terra di proprietà, qualche buon amico e una buona salute , ha già praticamente tutto il necessario per vivere. Con poche decine di euro al mese in aggiunta il gioco è fatto. Questo è il mio obiettivo. Vivere facendo ciò che amo, ciò che ha senso, ciò che è nobile, così da potermi addormentare alla fine della giornata o alla fine della vita, riappacificato.
TREKKING: Camogli - S.Rocco - Gaixella - Pietre strette - S.Fruttuoso
PARTENZA: dal parcheggio auto nei pressi della caserma dei carabinieri di Camogli, Via Nicolò Cuneo 30 - Posizione
PARCHEGGI GRATUITI: a Camogli in via San Rocco, in Piazza Matteotti, in via Fratelli Rosselli o in Corso Mazzini. In alternativa sulla strada tra Recco e Camogli. I parcheggi a pagamento costano 2euro/h - Proloco Camogli RITORNO: in battello da S.Fruttuoso a Camogli (10 euro/7euro) Golfo Paradiso Battelli Orari: 9:30-10:30-11:30-12:30-14:00*-15:00-16:00-17:00 DURATA (stimata) DEL TREKKING: 2H 20min LUNGHEZZA: 5,3Km DISLIVELLO POSITIVO: 500Mt ULTERIORI INFORMAZIONI: Portofinotrek
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Di Luca Bacchi Sono appena stato in Orsigna, la valle nell'appennino pistoiese in cui aveva casa Tiziano Terzani, il famoso giornalista, scrittore, inviato di guerra. Vengo in Orsigna da più di 10 anni ispirato dai libri di Terzani, ho soggiornato in questa valle tante volte, ospite in splendide case di sasso oppure ospite del bosco con la tenda. Ho sempre trovato un grande beneficio quando sono venuto qui, sia per il corpo ma soprattutto per la mia anima che qui si sente sempre ad un passo da Dio. Nell'immensità di questi boschi, nelle salite sulle cime, nei torrenti, nelle case in sasso ho sempre percepito la presenza di Dio e tutto di me ne ha tratto un grande beneficio. Credo che questo sia un luogo curativo, di guarigione, quindi sacro. Curativo perché soggiornarvi fa bene. I silenzi delle notti in tenda, i piccoli rumori dei selvatici animali che nel cuore della notte si sentono tutti, la fatica delle salite, gli occhi di un cervo, la gioia di un alba, il freddo del vento pungente sulle cime, la nebbia che arriva improvvisa, sono medicine per tutte gli esseri di città, sradicati dalla natura ormai da molte generazioni. Qui in Orsigna si guarisce perché si ritrova la reale proporzione di chi siamo veramente nei confronti della natura. Ritroviamo un senso e una collocazione corretta finalmente, e i nostri ricordi atavici, ancestrali sepolti nella nostra carne si risvegliano irrorando nelle nostre vene, nuova vita, nuova forza, che è l'inizio della guarigione. Sono sempre arrivato qui con molti dubbi, sono sempre ripartito da qui con la pace nel cuore. Non oggi purtroppo. Oggi ho visto Pian Dell'Osteria devastato, irriconoscibile, rasato a zero. Pian dell'Osteria per me era il punto di partenza e di arrivo di ogni mio cammino in Orsigna. Un grande abbraccio di alberi con al centro un piano, un fuoco, un rifugio. Oggi questo nido non c'è più. Tutti gli alberi sono stati abbattuti. Sento un lutto molto forte e profondo, più che umano. La grande Madre è stata colpita duramente e tutti i suoi figli sono spaesati perché in lei si rifugiavano e in lei trovavano cura, amore, guarigione. Il bosco è ancora grande si, ci sono tanti alberi ovunque in Orsigna e la natura è sempre dominante ma questo taglio non è un semplice taglio. E' un'offesa al sacro. Pian dell'Osteria, ripeto, è il campo di partenza e di arrivo, è il luogo in cui chi arriva dalla città si cambia di abito, si ambienta, ed entra nel ventre della Madre. Era questa la porta di accesso e di uscita della grande montagna Sacra e dei suoi boschi. Questa porta sacra è stata violata. La soglia, la porta, tra il mondo ed il regno dei cieli è stata distrutta. I punti di incontro tra dimensioni differenti sono Sacri, sono come il nostro cuore, che è il canale attraverso cui possiamo sentire la voce di Dio. Nessun rispetto per questo? Nessuna attenzione? Nessun timore? Prima di questa Pasqua, Pian dell'Osteria era cosi:
Di Luca Bacchi I dintorni di Suviana sono un buon posto dove vivere. La natura è potente, ci sono molti sentieri, tante case in sasso, pace, ma soprattutto acqua. E' vero che il lago di Suviana è artificiale e sulle sue riva c'è la centrale idroelettrica del'Enel ma l'ambiente che il lago ha creato è mozzafiato, sfido chiunque a dire il contrario. La creazione di dighe di questa dimensione è sicuramente uno stravolgimento dell'habitat originario e sono quindi opere che vanno fatte con estrema attenzione e solo in caso di reale necessità, come ad esempio, in caso di carenza idrica come ai giorni nostri, la diga di Suviana si sta rivelando un opera fondamentale. Detto questo. In un ottica di aumento delle temperature, è bene pensare che non è una cattiva idea trasferirsi a vivere vicino ad un lago di montagna. Per i turisti, è possibile sostare in campeggio sulle rive del lago e fare lunghi o corti trekking sui sentieri circostanti. In estate è possibile mangiare nei ristoranti vista lago, prendere il sole, nuotare e noleggiare la canoa. Sui monti circostanti sono presenti dei borghi in sasso bellissimi, storici, con vista mozzafiato sul lago. Tanti sono i luoghi in cui l'uomo ha riconosciuto la sacralità della natura come ad esempio le sorgenti di acqua buona dove venire a riempire taniche da portarsi a casa per depurarsi dalla pessima e solita acqua del rubinetto. L'invito che faccio è quello di venire a curiosare. Presto pubblicherò alcune tracce GPS di cammini che ho fatto in questo zona. Nel frattempo alcune foto scattate in estate e in primavera. Approfondimenti:
-La vita non ha senso, non ha un perché
-Esatto -La vita è vivere. Niente di più, niente di meno. -Non ha direzione -La vita è vita che sgorga sempre nuova -Perchè? Da dove? Dove va? -Zitto! Ecco il peccato originale, Ecco il dubbio! -Il serpente che si insinua e ti contamina! -Vuoi tornare puro? -Torna indietro prima del dubbio -Fallo ad ogni tuo dubbio, cancellalo, cancella la sua voce! -Il dubbio è il demonio, è il nemico numero uno -Ricorda quante volte hai fatto tuoi i dubbi altrui, spezzando così il tuo cuore -Spezzando così te stesso -C'è ancora nella tua testa quella voce squallida? -Quel demone che ti dice "ne sei proprio sicuro?" -Schiaccia la sua testa sul sasso con il tuo tallone. Schiaccialo per sempre!
Di Luca Bacchi
Siamo abituati a pensare ai MANTRA come pratiche della tradizione indiana ma in realtà la ripetizione di frasi SACRE è largamente diffusa da sempre anche nel cristianesimo. Qui in occidente, per chi frequenta l'ambiente cristiano, sono noti il ROSARIO e la recita dei SALMI all'interno della LITURGIA DELLE ORE, meglio ancora se in LATINO; nel cristianesimo orientale possiamo ricordare LA PREGHIERA DEL CUORE, una giaculatoria che i monaci ripetono costantemente, non solo con la voce, ma anche mentalmente, per tutta la giornata, si dice anche mentre dormono. Nella prima lettera ai TESSALONICESI, infatti, l' apostolo PAOLO già esortava alla preghiera continua "PREGATE INCESSANTEMENTE" (1TS5,17)
Personalmente utilizzo LA PREGHIERA DEL CUORE come mantra ripetuto per liberare la mia mente dai pensieri ossessivi e dalle preoccupazioni che ritornano sempre uguali nella mia mente, ma anche per ORIENTARE LA MIA ANIMA A DIO, per strapparla dalle preoccupazioni del mondo e dirigerla verso DIO. La frase "SIGNORE GESU' CRISTO ABBI PIETA' DI ME PECCATORE" contiene da sola tutte le fasi di una liturgia: 1- la lode a Dio 2- la presa di coscienza del nostro limite 3- l' offerta 4- la richiesta di grazia Chi frequenta il mondo NEW AGE conoscerà sicuramente il mantra OPONOPONO che consiste nella ripetizione delle seguenti parole "MI DISPIACE, PERDONAMI, GRAZIE, TI AMO" il quale ha molte similitudini con la preghiera del cuore, infatti, l'orante, inizia dicendo "mi dispiace" come a riconoscere la propria piccolezza ed i propri errori e chiede poi perdono, ringrazia e infine si apre all' amore di DIO. La struttura è simile. Nella preghiera rivolta a DIO in tutte le tradizioni, la condizione fondamentale di partenza è quella del riconoscersi LIMITATI al cospetto di DIO che è illimitato; per i cristiani questa condizione limitata è detta la condizione di peccatori. Una volta ridimensionato alla giusta dimensione il nostro EGO, chiediamo PERDONO per le conseguenze nefaste dei nostri limiti umani ovvero, il dolore che abbiamo arrecato a noi stessi, agli altri e a DIO. Per arrivare a DIO, che è dentro al nostro cuore, l'uomo deve ammorbidire il SASSO del proprio cuore, renderlo morbido, malleabile, penetrabile alla luce divina che è dentro, e la cosa più efficace per ammorbidire il proprio cuore è l' atteggiamento UMILE di colui che FINALMENTE si rende conto dei propri limiti e chiede perdono.
IN QUESTO VIDEO/AUDIO HO UNITO UNA MIA CANZONE (IMMANU'EL) ALLA RECITA DELLA PREGHIERA DEL CUORE. POTETE USARLO COME BASE PER LA VOSTRA PRATICA MEDITATIVA OPPURE COME GUIDA PER LA RECITA DELLA PREGHIERA DEL CUORE.
IN QUESTO SECONDO VIDEO POTETE ASCOLTARE LA MIA CANZONE "IMMANU'EL" SCRITTA E INTERPRETATA DA ME SIA PER LA PARTE VOCALE CHE PER LA PARTE STRUMENTALE
Per capire meglio cosa sia la PREGHIERA DEL CUORE vi consiglio di fare la meditazione seguente e di leggere il libro RACCONTI DI UN PELLEGRINO RUSSO di cui vi lascio i link.
Di Luca Bacchi Per "malattia" si intende non solo la malattia fisica ma anche la "malattia" che riguarda certi ambiti della nostra vita, per esempio, un divorzio, un problema finanziario, problemi lavorativi, intoppi ricorrenti, incidenti significativi, ecc, ecc
L'origine di ogni malattia sta nel peccato Cos'è il peccato? Il peccato è l' atto che ci ha separato da Dio Quali atti ci separano da Dio? Dio parla al nostro cuore ma noi non lo ascoltiamo ascoltiamo piuttosto il mondo e le nostre passioni carnali mortali. Siccome il mondo e le passioni carnali sono "mortali" se noi ci aggrappiamo ad essi, moriremo con loro, se invece noi ci aggrappiamo a Dio che è eterno e seguiamo la Sua volontà acquistiamo l'eternità che si traduce anche qui sulla terra in una vita eterna. Ma purtroppo siamo peccatori, tutti. E quindi soggetti alla malattia, all'usura e alla morte. Però tutto questo noi lo sappiamo e Gesù ci ha indicato la via per la vita eterna, ovvero cercare di non peccare e pentirci per i peccati commessi. Ogni volta che siamo realmente pentiti per i nostri peccati, noi riacquistiamo la vita eterna, la salute, la guarigione, la liberazione, la grazia in tutta la nostra vita. La prima cosa che dobbiamo chiederci quando stiamo male è quale sia stato il peccato che ha provocato la nostra malattia e in quale momento della nostra vita ci siamo allontanati così tanto da Dio. Quando ci siamo allontanati dalla Verità? Quando abbiamo tradito la nostra voce interiore? Quando abbiamo represso la nostra anima per paura? Quando non abbiamo onorato il tempio di Dio (il nostro corpo) con atteggiamenti autolesionisti? Quando ci siamo spezzati interiormente, facendo agli altri ciò che non vorremmo fosse fatto a noi? In queste domande troveremo l'origine della nostra malattia e se saremo veramente pentiti di aver tradito Dio allora, nel pentimento vero, la separazione tra noi e Dio sarà ricucita e passerà anche il male.
Di Luca Bacchi
In questo video vi propongo un parallelismo tra due testi molto diversi tra di loro ma che partono da una radice comune: la rivoluzione culturale pacifica che nasce dal basso, che nasce dal cuore, che nasce da leggi "superiori" che ogni uomo può contattare dentro al proprio cuore. Due vie per cambiare la società in meglio, due modi di "coltivare" e "prendersi cura" della vita che abbiamo ricevuto orientando le nostre azioni verso l'armonia ed il rispetto delle leggi "superiori" che regolano tutto l'universo la cui sorgente è il piccolo e umile cuore dell'essere umano.
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Perché nel rito antico il sacerdote dava le spalle ai fedeli?
La questione è energetica e quando si parla di energia l'orientamento è fondamentale. Il sacerdote infatti non si poneva come "attore", ma come fedele tra i fedeli, quindi orientato come tutti gli altri verso Cristo. Chi pratica consapevolmente rituali sacri sa bene che l'orientamento è fondamentale. La parola "orientarsi" significa "volgersi verso oriente" ovvero verso il sole nascente, l'est. Tutte le chiese "ben costruite" sono orientate ad est, ovvero l'altare è posto ad est e l'ingresso ad ovest perché il fedele entrando in chiesa si "orienta" verso il sole nascente che per i cristiani è Cristo. Oltretutto per noi Italiani, l'orientamento ad est è un reale orientamento in direzione della TerraSanta che si trova ad est dell'Italia. Nel rito liturgico prima della riforma, tutta l'assemblea, sacerdote compreso, era rivolta a Cristo. Questo semplice e apparentemente banale dettaglio crea un corpo unico, compatto e più ricettivo, non spezzando l'assemblea in due parti. Perché la messa è "culto" ovvero, una relazione "curata" con Dio. Il rituale per essere sacro (divenire sacramento) ha bisogno di essere curato nelle sue tre parti essenziali: MATERIA, FORMA, e INTENZIONE Il sacerdote che ora, nel rito moderno, si rivolge verso i fedeli, SPEZZA, la forma del rito sacro. Ne spezza il fondamentale allineamento necessario per la ricezione ottimale dell'energia del sole nascente a danno della sacralità dell'intera cerimonia. Spezzare l'allineamento fedeli/sacerdote, energeticamente, è come tagliare il filo conduttore che unisce un punto ad energia potenziale elevata ad un altro punto ad energia potenziale inferiore. Chi è sensibile e percepisce l'energia sa benissimo quanto sia più "debole" l'atmosfera di una messa con il rito moderno rispetto a quella di un rito antico orientato nel modo corretto e recitato in latino. La differenza di irraggiamento sull'assemblea è sostanziale. E' per questo che la messa oggi è diventata un banale evento mondano di incontro tra fedeli e quindi come tutte le cose mondane, col tempo, ha perso ogni attrattiva. Le messe sono deserte perché sono state svuotate da tutti quei dettagli essenziali che le rendevano cerimonie percepibilmente sacre. La gente cerca il sacro! Ha desiderio di atmosfere sacre! Ama il contatto "realmente percepito" con le dimensioni "superiori". Se questa connessione con il sacro non viene offerta dalla chiesa, le persone la cercheranno altrove, in altre religioni o nelle loro case. Tanti sono quelli che si stanno costruendo "luoghi sacri" in casa, proprio perché fuori di casa non ce ne sono più. Quelli che c'erano sono diventati luoghi di aggregazione tra uomo e uomo e non più tra uomo e Dio. Tanti hanno in casa un' altare rivolto ad est, un cero sacro, un incenso, e un libro di preghiere e percepiscono un maggior contatto con Dio nelle loro case piuttosto che nelle attuali chiese. Di Luca Bacchi L' IO è il fattore comune di tutte le esperienze che faccio nella mia vita. Tutte le infinite parti del mio mondo hanno un "soggetto" comune: IO IO mangio, IO incontro quella persona, IO divento padre, IO lavoro, IO faccio colazione, IO vedo te che mi saluti, IO ascolto la tua voce, IO ricevo informazioni da internet, IO mi faccio male, IO guarisco, IO ho preso l'influenza, IO sono triste, IO oggi mi sento felice, IO ho messo dei soldi in banca, IO ho ricevo il tuo amore, IO sento le tue mani che mi accarezzano, IO ho paura di volare, IO quando cammino di notte nel bosco sono sereno, IO studio ciò che è accaduto nel rinascimento, IO sono qui adesso a scrivere sul computer, ecc, ecc, ecc. Tutte queste esperienze le faccio IO. Queste esperienze sono il mio mondo Il mio mondo è incentrato su di me, su questo IO che sento al centro del mio petto. La fine di questo mondo quindi corrisponde alla fine dell'IO Quando l'IO si dissolve, tutto questo mondo si dissolve La morte di me è la fine di questo mondo Per aprirmi ad un nuovo mondo deve passare questo mondo Questo mondo ha come fondamento il mio IO Per aprirmi ad un nuovo mondo devo passare IO Deve svanire il mio IO Devo entrare dentro al mio IO e posizionarmi prima de esso, trascendere me stesso Ma prima dell' IO io non esisto! Appunto! Questa è la via per una nuova dimensione nella quale non esiste alcun IO centrale E' la dimensione del regno di Dio a cui si accede attraverso la croce l'annientamento dell'IO conduce all'unione col Padre non più IO ma il Padre. Questo mondo passerà, si ritirerà, svanirà, il mondo dell'IO si riassorbirà, ciò che non passerà mai è il Padre che è nei cieli da cui IO sono stato generato e in cui IO mi riassorbirò "Nel quadro di Paul Klee, intitolato Fisch-zauber, un acquerello del 1925, l' intera superficie pittorica è occupata dall' immagine di un grande acquario dentro cui è immerso un' acquario più piccolo. Dall' angolo sinistro in basso qualcuno sporge con la testa nell' acquario maggiore: galleggiante al centro, un po' verso destra, sta un' altra persona con due volti che contemporaneamente guardano nell' acquario più grande e in quello più piccolo. Ma anche l'' acquario più grande dà l' impressione di essere immerso in uno più grande che lo contiene. In questa superficie tutto galleggia e fluttua, poiché tutto è in mondi che a loro volta sono connessi e immersi in altri mondi. Ogni stanza del mondo è "fra" mondi più grandi o piccoli. Ogni mondo è soglia e fra-mondo. " (Ivan Nicoletto - I passaggi di Dio)
La signora fu liberata e iniziò a camminare
prima zoppicando, poi rinforzò il suo passo. Era ben vestita e gentile ma nei suoi occhi ardeva un fuoco, era il fuoco della rabbia accumulata nei secoli di prigionia. Un demone di vendetta la possedeva internamente una bestia la muoveva con forza e astuzia sovrumane. Separativa, diabolica, orgogliosa dentro dolce, gentile, morbida fuori. Mostrava le sue ferite a tutti e attirava a se la compassione del mondo. Le sue ferite avevano gonfiato il suo ego, e la sua fame di potere e di ricchezze materiali era ingordigia. In pochi si accorsero della sua totale assenza di umiltà, la massa cadde nel suo tranello. Le concessero ogni favore, e le diedero in mano tutto il potere. E lei infine rivelò la bestia che aveva dentro e fu la rovina. La bestia usò apertamente la signora per far guerra allo Spirito. Ma coloro che rimasero saldi nello Spirito non subirono alcun danno, anzi, vinsero! la videro crescere, dominare, cadere e infine morire perché questa è la legge che governa l'universo: tutto deriva dallo Spirito e in esso si riassorbe. Di Luca Bacchi Cos’è il peccato?
Il peccato è l’allontanamento da Dio. Nel racconto di Adamo ed Eva vediamo come il peccato si manifesti attraverso una “caduta” dall’Eden. L’Eden è il luogo di comunione con Dio. La caduta dall’Eden è la perdita di questa unità con Dio, quindi un’allontanamento. Tutto ciò che ci separa da Dio è peccato? Diciamo che l’essenza del peccato è proprio la separazione da Dio. Nell’esempio di Adamo ed Eva accade proprio che i due, disubbidendo, si separino dalla volontà di Dio. Dio è Verità, ne consegue che il peccato sia un allontanamento dalla Verità. Di fatto un adulterio (ad-alterum=andare verso altro) nei confronti della Verità, nei confronti di Dio. “Siete voi invece che fate il peccato allorché compite azioni che sono della stessa natura dell'adulterio, che è detto “peccato" ” (vangelo di Maria) L’origine del peccato, l’origine del male, è una menzogna. Dobbiamo quindi avere un grande rispetto nei confronti della Verità, un vero e proprio Timore come si teme Dio stesso, sapendo che tradendo la Verità, tradiamo Dio e quindi saremo soggetti alle gravi conseguenze di questa nostro tradimento. Quali sono le conseguenze del tradire la Verità? Sono le stesse di quell’ ”uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande” (Matteo 7,26-27) Il problema grosso è che in pochi sanno cosa sia la Verità, di conseguenza il tradimento è continuo, ripetuto, sistematico, perché quel riferimento é sconosciuto. La Verità viene calpestata e tradita quotidianamente ovunque in tutti i contesti, anche e soprattutto nella dimensione interiore e personale dell’uomo. Anzi, direi che il primo atto di tradimento della Verità è sempre interiore. Cos’è la Verità? Gesù ha risposto magistralmente a questa domanda rimanendo in silenzio. La verità è questo mio scrivere adesso. La Verità è questo tuo leggere ora. La Verità è questo mio respiro mentre scrivo ora. La Verità è l'esperienza del colore dei tasti della tastiera e del mio colpirli con le dita. La Verità è l’esperienza, non il racconto dell’esperienza. Ecco perché Gesù rispose alla domanda di Pilato “qui est veritas?” con il silenzio - Cos’è la Verità? - ..... non te la posso "dire" perché la stiamo vivendo La Verità è ciò che é. La Verità è l' esperienza completa di ora. La Verità è tutto l'esistente che qui ora si manifesta. L'osservare, l'osservato, l'osservante, il sentire, il sentito, il senziente. Di Luca Bacchi Conserva il tuo cuore puro
rimani nella fede, non temere sii pieno di speranza, bontà, fiducia non cedere a sentimenti di morte anche quando sarai circondato da brutture rimanga il tuo cuore sempre puro "beati i puri di cuore perché vedranno Dio" (Mt 5,8) Il cuore è il luogo da cui escono il bene o il male, la vita o la morte, la purezza o l'impurità, ciò che ti salva o ciò che ti condanna. "non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro, ma sono le cose che escono dall'uomo a renderlo impuro" (Mc 7,15) La tua salvezza o la tua condanna dipendono da te, non dal mondo là fuori. Tutto dipende da ciò che farai uscire dal tuo cuore, se perseverando custodirai in te l'amore, ti salverai se invece cederai a sentimenti di morte, condannerai te stesso. Sii forte e vigila su ciò che risiede istante per istante nel tuo cuore e mantienilo puro, come colui che amando la propria casa la mantiene pulita. I puri di cuore vedranno Dio, perché sono le nostre impurità ad impedire alla Sua luce di raggiungerci Rimanendo puri, riceveremo tutta la sua luce, senza i filtri dell'impurità. Di Luca Bacchi Nacqui nell'amore
immerso nell'amore emersi dall'amore e nell'amore fui accolto. Non seppi altro che l'amore fino a quel giorno in cui l'amore mi fu negato. Non conoscevo l'amore negato fino ad allora per me non esisteva quella negazione, fu il primo decisivo colpo. In quel momento caddi dal paradiso, non per il colpo ricevuto ma per la decisione che presi di smettere di amare. Troppo fu il dolore nel mio cuore che scelsi di rinunciare all'amore, io feci cadere me stesso. Non ero così forte da perseverare nell'amore nonostante le offese Non ero così forte da perseverare nell'amore nonostante le umiliazioni Non ero così forte Fu la mia debolezza a farmi cadere dal paradiso non fu il male altrui, e ora, caduto in questo mondo, mi faccio le ossa per rendere più forte il mio amore. Affinché io mai più rinunci ad amare in nessun caso nemmeno nelle persecuzioni, amare fino alla fine. Antonio: bisogna uscire da questa società patriarcale Sara: in che senso Antonio? A: nel senso che l'energia maschile ha schiacciato l'energia femminile per secoli e ora è il momento di lasciare spazio all'energia femminile affinché possa esprimersi in tutti i settori S: sono d'accordo ma non credo che sia giusto uscire da una società patriarcale per entrare in una società matriarcale. Sarebbe un ricadere nell'altro opposto. Io spero in una società in cui maschile e femminile siano in equilibrio. A: si, ma per uscire da un eccesso, inizialmente, è necessario eccedere nella direzione opposta e poi in un secondo tempo lavorare per l'equilibrio. S: hai ragione, come una palla spinta sott'acqua, appena la lasciamo schizza prepotentemente fuori in direzione opposta, corriamo ora questo rischio. Non bisogna perdere di vista l'obiettivo vero che è l'equilibrio tra maschile e femminile e non piuttosto la vendetta. Maschile o femminile si possono dire sani solo se il loro "opposto" è sano. Il femminile è sano solo se il maschile è sano e viceversa. A: si, hai ragione, bisogna stare attenti a non cadere in uno squilibrio opposto, altrimenti siamo da capo. S: non possiamo però nemmeno rinnegare e discriminare completamente la società patriarcale perché è in essa che noi siamo cresciuti. Sarebbe come tagliare le nostre radici e senza radici nessuna pianta sopravvive. A: continua... S: La casa in cui vivo me l'hanno comprata i miei genitori. Mio padre ha lavorato per 45 anni, 10 ore al giorno, al comando di un'azienda, in un ruolo dirigenziale che all'epoca era un' esclusiva maschile. Nessuna donna all'epoca aveva ruoli dirigenziali. Quello era il tempo. Per via di questa condizione favorevole nel mondo del lavoro, di cui il sesso maschile ha usufruito per decenni, mia madre è stata a casa a occuparsi della famiglia e io sono cresciuto nel benessere sia economico che relazionale perché mia madre era presente, non ero sballottato da una babysitter all'altra. E ora ho ricevuto un patrimonio che mi consente di vivere serenamente e ho ricevuto anche l'amore di una famiglia che non si è sfasciata. A: capisco cosa intendi. Ora accade sempre più spesso che le famiglie si sfascino perché marito e moglie vogliono comandare entrambi e così si scannano. S: Le famiglie ora si sfasciano per tanti motivi ma uno è sicuramente anche quello che hai citato tu. La mia stabilità famigliare e quindi la stabilità delle mie radici, è dovuta in parte anche alla società da cui vengo, devo ammetterlo. A: vero S: La via da percorrere è quella dell'amore, non del conflitto tra uomo e donna. Purtroppo spesso sul piano emotivo ci sono dei rancori "generazionali" e "antichi" che ci muovono come se fossimo dei burattini nelle loro mani e tali "spiriti" a volte cercano solo vendetta. A: si, si percepisce anche tanta rabbia e desiderio di rivalsa e non di reale equilibrio. S: le memorie emotive generazionali hanno una grande presa su di noi, ma sta a noi divenire uomini e donne liberi. Liberi soprattutto da queste energie del passato che cercano compensazione o vendetta. Un' uomo o una donna veramente liberi percepiscono dentro se stessi questi moti che vengono dal passato, che non sono i loro, e così riescono a prenderne le distanze e a prendere decisioni libere. A: alla fine si torna sempre al lavoro su di sé S: si....vero.... alla fine, in sintesi, il lavoro evolutivo per tutta la società si riconduce al lavoro personale di "pulizia" dalle memorie altrui che ognuno ha dentro. E' un cammino di ricerca e perseguimento della vera libertà che non è altro che un giungere ad agire nel "qui e ora" e non piuttosto un agire mossi da spiriti altrui che ci possiedono. Note etimologiche PATRIARCATO: Significa "comando del padre" ; Patria(stirpe)+Arkho(comando)
MATRIARCATO: Significa "comando della madre" ; Mater(madre)+Arkho(comando) AGAPEARCATO: Significa "comando dell'amore" ; Agape(amore)+Arkho(comando) Di Luca Bacchi Alla fine
quando sarai solo, all'ultimo passo, cuore a cuore con Dio, conterà solo una cosa: conterà solo quanto hai amato. Amare è un dono, non tutti hanno la fortuna di amare veramente. Avere figli è il dono che Dio ci fa per insegnarci l'esperienza dell'amore vero, dell'amore simile all'amore che Dio ha per noi, suoi figli. La prima e l'ultima esperienza d'amore che ogni essere umano fa è l'esperienza di essere figli. Nasciamo dal Padre e ritorniamo al Padre. Queste sono in essenza l'entrata e l'uscita dalla vita. La grazia di essere genitori quindi è il dono più grande che Dio ci abbia fatto. Il dono della possibilità di amare qualcuno come Egli ama noi. Un amore Paterno, Materno, un' amore di chi si da totalmente al figlio, nasconde se stesso, e si fa invisibile nel servirlo nelle sue necessità. Un amore che è umiltà assoluta. L'umiltà di dimenticarsi di sé, rinunciare al proprio ego, e gioire nel mettersi al servizio dell'altro. L'altro, il figlio, prende il nostro posto. Prende il posto del nostro IO. Non penso più a me ma penso a lui prima di me Un'amore che è umiltà assoluta, oblio di se stessi, e servizio gioioso all'amato. L'amore è relazione consiste nell'amare e nel rendersi amabili. Cosa significa "rendersi amabili"? Significa saper accogliere l'amore dell'altro, non respingerlo. Amare e rendersi amabili! L'amore più adulto e maturo e perfetto è in realtà l'amore di chi incarna il ruolo sia di genitore (amando) che di figlio (rendendosi amabile) In una relazione d'amore vera dovremmo sentirci sia genitori che figli nei confronti dell'altro. Mai alla pari. Tu hai bisogno di amore, io con gioia rinuncio a me stesso per darti amore, e tu, questo mio amore, lo accogli con gioia. Io ho bisogno di amore, tu con gioia rinunci a te stessa per darmi amore, e io, questo tuo amore, lo accolgo con gioia. La relazione d'amore diventa così un accudimento reciproco, un'alternarsi nei ruoli di genitore e di figlio, un respiro continuo del darsi e dell'accogliersi. Quando manca questo respiro l'amore non è completo. L'umiltà è l'essenza dell'amore -Con umiltà mi metto al tuo servizio amata, rinuncio a me stesso, con umiltà tu apri le braccia e accogli il mio amore. -Con umiltà mi metto al tuo servizio amato, rinuncio a me stessa, con umiltà tu apri le braccia e accogli il mio amore. Di Luca Bacchi Ho finalmente capito che da solo non posso nulla. Tutto dipende da Dio.
Tutto ciò che possiedo Lui me l'ha donato, beni materiali, beni spirituali, tutto viene da Lui. E' per questo che vivo "abbandonato" alla Sua volontà cercando in ogni momento di ignorare la mia. Ho capito solo ora questa grazia che Dio mi vuole insegnare; la grazia della vita nella totale provvidenza, provvidenza che si occupa di ogni cosa e mi porta dove vuole. Mi abbandono alla Tua volontà Padre perché se il mio ego vuole agire io divento un ostacolo a Te e a me stesso; divento un ostacolo alla mia liberazione profonda. La vera liberazione è proprio il non-attaccamento a nulla, ovvero, attaccarsi solo a Dio che è il "nulla" di questo mondo egoico. Questa è la vera liberazione che è un anticipo della liberazione che riceveremo nel regno di Dio. A questa libertà del Regno, ci prepariamo ora; è adesso che dobbiamo prepararci a ciò che sarà nel Regno dei cieli e quindi già adesso cerchiamo di vivere come angeli liberi da tutto ciò che è mortale, liberi da ogni attaccamento a ciò che di questo mondo è soggetto alla morte. Così, già pronti ora, entreremo nel Regno senza intoppi quando verrà il nostro momento. Di Luca Bacchi Analisi del testo 2Pietro 1:3-11 (testo CEI): "La sua potenza divina ci ha fatto dono di ogni bene per quanto riguarda la vita e la pietà, mediante la conoscenza di colui che ci ha chiamati con la sua gloria e potenza. Con queste ci ha donato i beni grandissimi e preziosi che erano stati promessi, perché diventaste per loro mezzo partecipi della natura divina, essendo sfuggiti alla corruzione che è nel mondo a causa della concupiscenza. Per questo mettete ogni impegno per aggiungere alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, alla conoscenza la temperanza, alla temperanza la pazienza, alla pazienza la pietà, alla pietà l'amore fraterno, all'amore fraterno la carità. Se queste cose si trovano in abbondanza in voi, non vi lasceranno oziosi né senza frutto per la conoscenza del Signore nostro Gesù Cristo. Chi invece non ha queste cose è cieco e miope, dimentico di essere stato purificato dai suoi antichi peccati. Quindi, fratelli, cercate di render sempre più sicura la vostra vocazione e la vostra elezione. Se farete questo non inciamperete mai. Così infatti vi sarà ampiamente aperto l'ingresso nel regno eterno del Signore nostro e salvatore Gesù Cristo." Siccome abbiamo ricevuto il dono di conoscere la gloria e la potenza di Gesù, abbiamo ricevuto insieme a Lui anche ogni bene riguardo la vita e la pietà. Tutti beni grandissimi e preziosi che erano stati promessi all’uomo affinché partecipasse alla natura divina scampando quindi alla morte. Per morte si intende tutto ciò che è di natura mortale ovvero non eterno ma corruttibile, deteriorabile, sottoposto all'usura del tempo. In questo senso, la concupiscenza (desiderio squilibrato di piaceri materiali) è una forza che ci trascina verso ciò che è mortale.
Avendo ricevuto questa conoscenza che è la vera grazia, ora noi siamo entrati nel cammino della fede. La fede è la condizione iniziale della nostra rinascita. La fede è la certezza di essere rinati a nuova vita e quindi salvati dalla vita vecchia. Salvati significa appunto essere rinati a nuova vita; tale rinascita è avvenuta quando è sorta in noi la presenza viva di Cristo. Presenza che abbiamo visto prima con i nostri occhi e poi la abbiamo ricevuta concretamente nel nostro cuore. Ora che siamo nella fede, dobbiamo perseverare in essa, lottare affinché non muoia, facendoci ricadere nelle tenebre della morte. Per fare questo dobbiamo avanzare, crescere e aggiungere alla fede altri doni. Alla fede aggiungere la virtù che è la virilità, la forza. Alla virtù aggiungere la conoscenza. Alla conoscenza la temperanza (da "temperare" = porre in giusta misura). Alla temperanza aggiungere la pazienza (da "patire" = capacità di sopportare). Alla pazienza aggiungere la pietà che è l’inclinazione naturale ad amare Dio e gli altri esseri. Alla pietà aggiungere l’amore fraterno, che è amore più intimo. All’amore fraterno aggiungere la carità che è amore disinteressato. Se cresciamo in questo modo, saremo orientati nella giusta direzione e avanzeremo senza oziare e produrremo grandi frutti sul cammino di imitazione, maggior conoscenza e intimità del nostro signore Gesù Cristo. Se invece non cresceremo in questo modo, rimarremo ciechi e dimenticheremo anche di essere stati purificati e salvati dalla nostra condizione precedente. E smemorati ricadremo nella morte. Quindi dobbiamo rendere salda la nostra condizione di “salvati” , non dimenticarla, e renderla certa, sempre più sicura, inamovibile, grazie a questo cammino attivo di crescita. Così non inciamperemo mai e la dimensione eterna in cui dimora Cristo sarà per noi sempre accessibile. |
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Maggio 2023
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