Dopo 54 ore di digiuno (solo una pesca al giorno e tanta acqua) in isolamento, nel bosco in mezzo alla natura, lungo un fiume con acqua cristallina, senza vedere nessuno, mi sono fermato in un ristorante sulla via di casa e ho ordinato un piatto di tagliolini ai porri e un bicchiere di vino.
E' stato meraviglioso! Ho apprezzato quel piatto come non mai. Il cibo ha ritrovato il suo vero valore, quello di nutrimento.
Mi sono nutrito senza esagerare, non ho preso il secondo, ma ero sazio come non mai, sia nella pancia che nello spirito.
E' vero che il digiuno insegna e fortifica. E' una pratica che noi occidentali abbiamo perso ma sarebbe importante ritrovarla per ridare al cibo il giusto valore e per scoprirci più forti di ciò che crediamo. Oltretutto digiunare fa bene alla salute perché consente di eliminare tutto l'accumulo non necessario, purificare l'intestino e quindi rinforzare il sistema immunitario.
Ho capito meglio anche il significato della "penitenza". Cosa intendono i cristiani con il termine penitenza? Intendono tutti quei gesti di rinuncia volontaria ad un qualcosa a cui siamo abituati. Tale gesto consente di rinnovare la bellezza di ciò che invece è diventato abitudine.
Digiunare ci consente di rinnovare la gioia e la grazia del cibo che per abitudine e sovrabbondanza diamo troppo spesso per scontato. Tale rinnovamento passa da un esperienza fisica e sensoriale, corporea, nella quale tutto il nostro essere è coinvolto e quindi tale "rinnovamento diviene esperienza vissuta" e non solamente un' idea.
Oggi, al primo boccone di tagliolini dopo 54 ore senza cibo mi è venuto spontaneo ringraziare Dio per l'incredibile bellezza sensoriale che si stava manifestando nella mia bocca. E subito il mio pensiero è andato a coloro che mangiano poco e male per tutta la loro vita perché vivono in condizione di miseria.
Questa è la potenza della penitenza cristiana. Ritrovare e rinnovare, attraverso un sacrificio, una bellezza che avevamo dimenticato.
E' stato meraviglioso! Ho apprezzato quel piatto come non mai. Il cibo ha ritrovato il suo vero valore, quello di nutrimento.
Mi sono nutrito senza esagerare, non ho preso il secondo, ma ero sazio come non mai, sia nella pancia che nello spirito.
E' vero che il digiuno insegna e fortifica. E' una pratica che noi occidentali abbiamo perso ma sarebbe importante ritrovarla per ridare al cibo il giusto valore e per scoprirci più forti di ciò che crediamo. Oltretutto digiunare fa bene alla salute perché consente di eliminare tutto l'accumulo non necessario, purificare l'intestino e quindi rinforzare il sistema immunitario.
Ho capito meglio anche il significato della "penitenza". Cosa intendono i cristiani con il termine penitenza? Intendono tutti quei gesti di rinuncia volontaria ad un qualcosa a cui siamo abituati. Tale gesto consente di rinnovare la bellezza di ciò che invece è diventato abitudine.
Digiunare ci consente di rinnovare la gioia e la grazia del cibo che per abitudine e sovrabbondanza diamo troppo spesso per scontato. Tale rinnovamento passa da un esperienza fisica e sensoriale, corporea, nella quale tutto il nostro essere è coinvolto e quindi tale "rinnovamento diviene esperienza vissuta" e non solamente un' idea.
Oggi, al primo boccone di tagliolini dopo 54 ore senza cibo mi è venuto spontaneo ringraziare Dio per l'incredibile bellezza sensoriale che si stava manifestando nella mia bocca. E subito il mio pensiero è andato a coloro che mangiano poco e male per tutta la loro vita perché vivono in condizione di miseria.
Questa è la potenza della penitenza cristiana. Ritrovare e rinnovare, attraverso un sacrificio, una bellezza che avevamo dimenticato.