Suicidio
(Resoconto di una regressione ipnotica)
Cammino in un antica casa romana circondato da fontane, giardini e colonne di marmo bianco.
Sono in una tenda con diverse donne seminude, si sta consumando un orgia. Più donne su di me praticano sesso orale. Mi alzo, mi allontano, e continuo a camminare lentamente all'interno di un antica casa romana circondato da fontane, giardini, colonne di marmo bianco.
Improvvisamente mi piego in avanti poggiando le mani sulle ginocchia, sento il mio corpo gonfiarsi e piango disperato per il dispiacere e per il dolore fortissimo allo stomaco. Mi sono avvelenato.
Ho preso consapevolezza di aver dedicato tutta la mia vita ai piaceri dei sensi senza alimentare minimamente lo spirito, una vita in cui non ho realizzato nulla di concreto ne alcuna relazione importante. Per questo ho deciso di suicidarmi bevendo veleno.
La ricostruzione che successivamente è stata fatta insieme alla terapeuta per curare la ferita, mi ha permesso sostituire quelle immagini di sofferenza con una visione nuova in cui l'antico romano si innamora di una donna, crea con lei una relazione profonda e quindi una famiglia e gioisce e ringrazia Dio per la bellezza di quell'amore.
Cammino in un antica casa romana circondato da fontane, giardini e colonne di marmo bianco.
Sono in una tenda con diverse donne seminude, si sta consumando un orgia. Più donne su di me praticano sesso orale. Mi alzo, mi allontano, e continuo a camminare lentamente all'interno di un antica casa romana circondato da fontane, giardini, colonne di marmo bianco.
Improvvisamente mi piego in avanti poggiando le mani sulle ginocchia, sento il mio corpo gonfiarsi e piango disperato per il dispiacere e per il dolore fortissimo allo stomaco. Mi sono avvelenato.
Ho preso consapevolezza di aver dedicato tutta la mia vita ai piaceri dei sensi senza alimentare minimamente lo spirito, una vita in cui non ho realizzato nulla di concreto ne alcuna relazione importante. Per questo ho deciso di suicidarmi bevendo veleno.
La ricostruzione che successivamente è stata fatta insieme alla terapeuta per curare la ferita, mi ha permesso sostituire quelle immagini di sofferenza con una visione nuova in cui l'antico romano si innamora di una donna, crea con lei una relazione profonda e quindi una famiglia e gioisce e ringrazia Dio per la bellezza di quell'amore.