La via del guerriero o la via dello yoga? Qual'è la mia via? Su quale cammino ritrovo ed esprimo me stesso? Il guerriero agisce senza rabbia, senza alcun coinvolgimento emotivo disinnesca l'avversario, in qualunque forma si presenti, uomo, situazione, pensiero. Nella via dello yoga invece è l'armonia l'obiettivo ultimo, armonia tra tutte le infinite forme dell'esistenza, quindi l'azione sarà volta sempre alla comprensione.
Qual'è la mia natura? E' giunto il momento di definire me stesso o meglio la mia tendenza naturale, senza giudizio ma semplicemente osservando già che è. La via dello yoga è la mia via. La ricerca dell'armonia, della comprensione, dell'ascolto mi muovono naturalmente senza fatica. Tutto ciò che metto in atto successivamente che va contro a questa natura è frutto della paura. Smetto di avere paura e vedo finalmente con chiarezza me stesso. Il giudizio è ormai alle spalle, sono oltre e inizio finalmente ad amare me stesso e tutta la vita.
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Ognuno che in un certo momento della sua giornata, si sente invaso da certi pensieri neri per cui sembra che i problemi che deve affrontare siano insormontabili e debbano da un momento all’altro travolgerlo, deve cercare di concentrare il suo pensiero su se stesso e fare proprio un atto di volizione per scacciare ciò che è comunemente conosciuto come paura.
Intanto, la paura non risolve niente, ma anzi aggrava e peggiora tutto, deve quindi cercare di togliersi di dosso la paura che può venirgli dal sapere di dover affrontare certi problemi che gli sembrano più grandi di lui, ecco, se riesce a fare una piccola breccia in questo spettro che gli sta davanti e che vuole terrorizzarlo, poco a poco acquista padronanza di se, riesce a dominarsi e a raccogliere tutte le energie che ha per affrontare con tutte queste energie i problemi che deve affrontare. Altrimenti le energie si disperdono nel cacciare la paura, nel cercare di non affondare, nel dibattersi, nel restare completamente vittime di quei problemi. E’ come se uno perdesse il senso della direzione, della prospettiva: è come uno che non sapesse più andare avanti. Cercando di aprire questa piccola breccia nel fantasma che ha davanti a se, l’uomo riesce poco a poco a diventare padrone di se stesso, fino a dominare il problema e non più a lasciarsi dominare. Naturalmente voi direte che questi sono bei discorsi, però all’atto pratico c’è un bella differenza. Questo è sottinteso, ognuno ha dei problemi ed è solo lui che sa come vederli e di quale gravità siano; molte volte si è portati ad esagerare, a sopravvalutarli, sotto l’influenza appunto dell’atmosfera psichica. Il solo rimedio è di rimanere padroni di se stessi ed usare tutte le proprie energie per affrontare e risolvere, non sopravvalutandoli, i propri problemi. Maestro perché - scuola del cerchio firenze 77 |
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Settembre 2024
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