Di Luca Bacchi Provai a de-finire una donna:
con un' unico tratto, con un' unico nome ma quel con-fine non trovai.
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Di Luca Bacchi Non desidero nulla
ho smesso di desiderare. Attendo il nuovo l' inimmaginabile, attendo con fiducia ciò che non posso nemmeno pensare. Agire col cuore, significa rinunciare a tutto ciò che conosco e permettere ad una nuova creazione di arrivare. Di Luca Bacchi Sei tornato indietro sei venuto a riprendermi maestro per ricordarmi l' insegnamento fondamentale, puro, privo dei vortici mentali l' essenza. Ascolta: lo yoga non aggiunge nulla ma toglie rimuove tutti i detriti che coprono il tuo cuore fino a riportarlo alla luce e spalancare le sue porte La pratica dello yoga fa parte della mia vita da ormai 8 anni. Non sono un praticante diligente ma sono lunghi i periodi in cui mi assento dalla pratica. Anche in questa estate ho messo da parte la pratica ma come spesso mi è accaduto in passato, è venuta lei a richiamarmi. Libri, coincidenze, incontri, tutti segnali che è tempo di riprendere seriamente la via dell'unità.
Di Luca Bacchi Ferite, accarezzate vibrano il canto dell' anima Questi versi li ho scritti dopo aver visitato il Giardino Sonoro di Pinuccio Sciola a San Sperate (SU). Pinuccio Sciola è riuscito a far sentire al mondo l'anima della pietra, come? Ferendola.
E' proprio grazie ai tagli inferti alla pietra che essa, se accarezzata con amore, vibra il suo canto. Le ferite, anche per noi esseri umani, sono porte attraverso cui la nostra anima può manifestarsi. Il fatto poi che queste pietre suonino solo se accarezzate e non suonino se percosse rende ancora più calzante il paragone con l'essere umano. Di Luca Bacchi EUGENIO MONTALE - I LIMONI Il testo seguente è tratto dalla poesia I Limoni di Eugenio Montale. Ho estrapolato solo una parte del testo in cui emerge potente cosa sia per Montale la Natura. In questo passaggio, l'autore ci porta in una città rumorosa, dove l'azzurro del cielo si vede solo a pezzi, in un contesto lontano dalla Natura in cui l'anima si fa amara. Poi all'improvviso, da un malchiuso portone appare il giallo dei limoni, e l'immensità si riversa nel nostro cuore. La Natura è la prima manifestazione di Dio, è li ad un passo da Dio, è prossima all'eternità. Basta quel colore giallo dei limoni per spalancarci le porte dell'Infinito.
RABINDRANATH TAGORE - AL RISVEGLIO Nel testo seguente è Rabindranath Tagore a dirci cosa sia per lui la Natura. In questa poesia l' autore riceve un messaggio da Dio ma non riesce a decifrarlo. Nessun uomo può farlo, nemmeno i sapienti. Allora si rivolge alla Natura, alle foglie, al ruscello e all'Orsa del cielo perché loro possono farlo. La Natura è così prossima a Dio che ne conosce il linguaggio! Essa è il tramite tra noi e Dio che può tradurci le Sue parole.
Di Luca Bacchi
Il breve testo in foto, tratto dal mio libro NELLA BAITA, è nato da un' esperienza poco piacevole, eccola:
Mi trovavo a camminare nel bosco silenziosamente camminavo e ascoltavo i suoni e gli odori lasciando fluire i miei pensieri per liberarmi da quelli ossessivi come se li stessi sudando. Il cellulare era spento e percorrevo un sentiero lontano km dalla città. In questo regno di armonia giunse all’improvviso un rumore di moto da cross che da molti km di distanza arrivava fino a me e si udiva in tutta la valle sempre più forte e sempre più vicino fino a quando, dopo pochi minuti sul mio stesso sentiero sfrecciarono tre motociclisti ad alta velocità, una volta accortisi di me rallentarono e poi nuovamente sgasando e solcando il terreno ripresero la loro precedente andatura. Così mi fermai a riflettere su cosa fosse per me il bosco e su cosa fosse invece il bosco per questi motociclisti: Per loro è un luogo di divertimento da usare e consumare per un godimento personale, un luogo privo di vita, privo di equilibri, insensibile, inanimato, disabitato, percorribile a folle velocità con motori a scoppio. Per me invece il bosco è una chiesa un luogo sacro, naturale, entrando nel quale mi avvicino a Dio. Quando entro in una chiesa io non mi metto a urlare, osservo ciò che mi circonda e mi uniformo a quell’atmosfera silenziosa e sacra che già era presente prima di me. Non rompo quell’equilibrio naturale che si auto-sostiene ma cerco di armonizzarmi con esso. Perché so che l’equilibrio della natura è esattamente quell’equilibrio a cui aspiro, da cui sono nato e a cui voglio tornare e quando la vita mi fa perdere l’equilibrio è nella natura che posso ritrovarlo immergendomi in essa bagnandomi della sua armonia. |
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Gennaio 2025
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