Un' aquila si allontana da noi in volo.
Non so esattamente chi altro sia con me ma so di non essere solo. La guardiamo allontanarsi bellissima e la salutiamo riconoscenti pronunciando più volte la parola “katekes”. Un senso di riconoscenza profondo ci pervade verso quel maestoso animale che è venuto a salvarci. (sogno 27-28 dicembre 2016) L’aquila è il messaggero del grande spirito, di Dio. La visione di questo animale associata alla parola katekes, ovvero catechismo, la cui traduzione è “esposizione di una dottrina”, appare come una promessa di impegnarsi nell’ istruzione e nell’insegnamento del messaggio di Dio che essa ha portato, spinti da una grande riconoscenza.
0 Comments
Vado - Sasso Marconi (BO) Oggi lascio il B&B BERTOLINO di Vado (Sasso Marconi - BO). Domani la stanza sarà occupata da altre persone e io mi trasferirò in un altro B&B qui vicino sempre in attesa che allaccino le utenze nella mia nuova casa. Sono stato molto bene in questo posto. E' l'ideale per riposare dalle fatiche del giorno e per godersi magari nel fine settimana la vita di campagna , gli animali , le camminate, i profumi dell'appennino. La stanza è molto bella, tutto l'arredamento è in legno ed il letto comodissimo. Ben riscaldata da un climatizzatore e dai termos. E' possibile usare la tavernetta qui a fianco riscaldata da una stufa a pellet e dotata di cucina, macchina da caffè, televisione. Il bagno è accogliete e la doccia grande. Si può parcheggiare davanti alla porta di ingresso all'interno della recinzione della tenuta. Poi c'è tutta la parte della fattoria che commuove....cavalli, oche, galline, due cani, le caprette, tanti filari di vite, il trattore, ecc, ecc. Mia figlia Marlene quando è venuta qui si è divertita molto ed è rimasta affascnata dai cavalli. Appena arrivati infatti due cavalli bianchi ci sono corsi incontro, come in una scena di un film di cavalieri. E' stato un momento molto toccante vedere mia figlia a bocca aperta incantata a guardare questi enormi cavalloni bianchi correre liberi.
Il B&B è gestito da marito e moglie, con il loro picoclo figlio di 4 anni. Si sono dimostrati gentili, accoglienti e sempre molto disponibili. Lei ogni due giorni mi ha preparato una torta o le raviole o i biscotti fatti in casa. Da qui è possibile salire verso il parco storico di Monte Sole. Per gli amanti del trail running come me è l'idale come campo di allenamento salire da qui fino al Poggiolo e tornare indietro lungo i sentieri dentro il bosco ma anche per i camminatori o perchi invece preferisce la bici c'è tanto da fare in questa zona. IL centro del paese (Vado) è qui a 1 km e non macano i servizi base come posta, sipermercato, bar, municipale, assistenza medica, ecc. Questo post vuole essere una personale recensione al B&B BERTOLINO per condividere la mia esperienza e magari essere di aiuto a chi cerca un appoggio provvisorio per vacanza o altro qui in zona. E' stata una bella esperienza e consiglio caldamente queesto posto a chi ama la natura, la semplicit e la quiete. Questi i riferimenti: B&B BERTOLINO Tel. 3473217610 - SITO INTERNET SU BB30 10 dicembre 2016
Dio, vivo in questo B&B da più di tre settimane, da solo. Passo le notti nel silenzio più totale e mi ricarico ogni notte al 100% anche se dormo solo 6 ore. Qui a fianco abitano i proprietari, una bella famiglia composta da Davide, sua moglie, il figlio di 4 anni Diego. Hanno cani, cavalli, caprette, oche, galline. E’ la dimensione della fattoria. Mi piace questa realtà in cui dopo una giornata di lavoro in città si ritorna nella natura e a contatto con gli animali e con i lavori di mantenimento della fattoria, che non sono eccessivi ma comunque necessari. Pulire la stalla, dar da mangiare agli animali, preparare la legna o il pellet nelle varie stufe sparse nella casa, ecc, ecc. Gli odori sono quelli della fattoria, si sente l’odore degli animali, si sente l’odore del bosco qui intorno, c’è nell’aria quella purezza che non si percepisce in città. Il fiume scorre qui vicino e accompagna le serate con il suo “suono” costante e rilassante. Un cane abbaia. Un’ oca starnazza. Pochi altri suoni oltre a quello del mio respiro. Così dopo una giornata di lavoro mi ritiro in questo posto dove il mio corpo trova le condizioni ideali per rilassarsi e riposarsi. Anche le mie emozioni avrebbero la possibilità di trovare quiete in questo posto ma non è stagione….La relazione con Martina volge al termine e non vedo mia figlia Marlene tutti i giorni. Questo distacco muove ancora molto la mia mente e le mie emozioni nonostante tutto intorno a me, in questo posto, mi invita all’armonia. Questa stanza io la conoscevo già. Era proprio la stanza che vidi in un viaggio sciamanico che feci tempo fa a Camugnano. Nella parte finale del “viaggio”, alla domanda “cosa c’è nel mio futuro?” vidi il volto di mia figlia, e alla domanda successiva “oltre a mia figlia, nel mio futuro, c’è anche Martina?” visualizzai questa stanza, vuota. C’è una forza di fondo che mi porta via dalla Martina, via dalla città, via dal mondo. La sento e la assecondo. Come c’è stata una forza di fondo che mi ha avvicinato a lei e alla città ora sono sospinto altrove. Natura e silenzio. Ora nel mondo io sono in difficoltà, nelle relazioni prolungate e costanti mi sfinisco. Do il meglio di me negli incontri che poi si concludono, per via della mia necessità di ricaricarmi. Al “fare” deve seguire un “non fare” e non un’altro “fare”. Alla parola deve seguire un silenzio e non un’altra parola. Alla fatica deve seguire il riposo e non un’altra fatica. Alla tensione deve seguire un rilassamento e non una’altra tensione. Per me questa danza è ormai indispensabile per non stare male; starò invecchiando ma lo spazio tra una cosa e l’altra è necessario come respirare. Resterò qui ancora qualche giorno poi dovrò andarmene perché la stanza è già prenotata da altre persone. Nel caso in cui accettino la mia proposta di affitto a Iano di Sasso Marconi, mi trasferirò li, in alternativa dovrò trovare un altro B&B che mi ospiti dal 15 dicembre in poi. Ti terrò aggiornato come mi hai chiesto questa mattina Con riconoscenza Luca Frequentavo con impegno un corso di meditazione e raja yoga a bologna.
La meditazione è stata un grande incontro. Cercai la meditazione nel 2011 perché mi accorsi che esistevano potenzialità in me e nel mondo circostante che non stavo sfruttando. Così la meditazione mi parve la via più sensata per capire e per utilizzare tali potenziali. Nel 2013 lessi per l’ennesima volta una poesia giapponese che non mi aveva mai colpito particolarmente ma che trovavo sotto i miei occhi ciclicamente perché era stampata in un volantino del centro di meditazione che frequentavo. Questa volta la poesia non mi lasciò indifferente ma apri una porta su una nuova prospettiva. La poesia recitava: -Maestro, i fiumi, le montagne, le centomila cose, da dove nascono? -Figlio mio, questa tua domanda, da dove nasce? E’ un botta-risposta tra maestro e allievo. Come spesso accade il maestro non risponde con una frase chiarificatrice ma rilancia e lascia l’allievo in uno stato di “sospensione”, di “non conclusione”, “di ricerca”. La conoscenza si tramanda in maniera esperienziale e non concettuale, il maestro infatti rilancia con un domanda per far si che alla risposta ci arrivi l’allievo stesso, sentendo sulla sua pelle la portata della comprensione avvenuta. Accadde a me. Quella risposta del maestro fu in realtà rivolta a me e mi trovai in quello stato di “apertura” ad ogni possibilità. Così, come un salto quantico, nelle mie cellule si fece strada la comprensione dell’origine unitaria di tutto. I fiumi, le montagne, le domande stesse, io, tutto, proprio tutto. Tutto fu sospeso, congelato per un istante. Tutto fu. La mente poi cercò di normalizzare l’accaduto e L’IO riemerse fortemente. Così tornai al divenire e mi sentii attraversato dalla vita. IO ero l’anello che collegava l’origine con il termine di tutto in una prospettiva temporale e spaziale. Sentii nelle viscere la soggettività di ogni esperienza e vissi un senso profondo si solitudine. Il passaggio successivo fu quello di cogliere l'occasione, ovvero: se tutta l’esperienza è soggettiva e quindi tutto parla di me, perché non osservare il mondo cercando di comprendere me stesso? Vissi tre giorni in questo stato alterato. Saltando tra il senso di solitudine profondo e la curiosità di conoscere me stesso attraverso gli altri. E vidi chiaramente me stesso negli altri. Vidi lo specchio. Ne fui incantato. E mi sentii nuovamente solo. POrtatore di un esperienza unica che nessun altro può vivere. Piano piano l’intensità di questa esperienza si esaurì ma la cicatrice ormai era fatta e non andrà mai più via. Luca (Foto: Parco di Monte Paderno - BO - 2011) |
Categorie
Tutti
ArchiVIO
Settembre 2024
|