Il sole scalda l’aria e ogni forma di vita
anche ciò che è inorganico è colmo di questa energia Come il sole anche il mio sguardo nell’atto della consapevolezza scalda ciò su cui si posa. Quando il sole risplende nel cielo festeggia, gioisci e onora te stesso. (L.B.) (Foto: Valle del Savena - 2015)
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Ho parcheggiato la macchina un po’ avanti e sono tornato indietro a piedi lungo la strada. Ero vestito come un matto. La tuta e la giacca invernale e poi la coperta in mano, il mirto e lo zaino in spalla. Ho camminato per 200 metri lungo il ciglio della strada sperando di non incrociare nessuno, ma un auto è passata. Vedendomi all’1 di notte conciato in quel modo avrebbe potuto tranquillamente chiamare la polizia. Pare che non l’abbia fatto.
Sono arrivato alla mia stradina, poco prima di una casa. Ho girato a destra e mi sono inoltrato sul sentiero in discesa verso il fondo della vallata. I cani in lontananza hanno abbaiavano ma sentivo più forte il cinguettare di uccelli tra gli alberi li sotto. La luna era una palla in cielo, un cielo senza nuvole. Vedevo bene dove poggiavo i piedi e vedevo chiaramente tutta la vallata sotto di me, i campi e il bosco più scuro in fondo. Arrivato all’inizio del bosco ho avuto per la prima volta paura. Ho fatto un passo sotto ai primi alberi e li la luce della luna non filtrava più, era buio pesto. Improvvisamente ho iniziato a sentire, il mio udito è diventato più sensibile e mi sono messo ad ascoltare: i rumori intorno a me erano mille, foglie, rami, vento, fruscio di non so cosa, colpi in lontananza, uccelli…un mondo! Mi sono bloccato 5 metri dentro al bosco e sono tornato indietro incapace di proseguire dalla paura. Ho proseguito verso il basso, a fianco di un campo coltivato e dopo pochi passi mi sono seduto in terra ad osservare la luna. Nell'alzare lo sguardo davanti a me, ho visto qualcosa muoversi, basso tra l’erba alta, da destra a sinistra con uno scatto, poi si è fermato e ha fatto un verso tipo quello di un cavallo ma non era un cavallo date le dimensioni ridotte. E’ incredibile quello che fa la notte. Rende ogni cosa così mostruosa e terribile! Mi sono paralizzato e fermato in silenzio ad osservare. La cosa era ferma a 20 mt da me e ha rifatto lo stesso suono. Fermo immobile l’ho guardata aspettando che si allontanasse. Mi sono spostato di 50 metri poi di nuovo in terra, faccia alla luna con il mirto in mano a pensare a te. A cercare di visualizzarti per ricreare quel contatto a distanza che tanto mi piace e mi fa sentire speciale. Non so se ci sono riuscito perché i rumori intorno a me mi riportavano alla realtà. La paura e i brividi che sentivo giù per la schiena ad ogni fruscio distoglievano la mia attenzione dai tuoi occhi che solo per un istante sono riuscito a vedere. Sono rimasto poco li a sedere, non più di trenta minuti, da solo in mezzo ad un campo a pochi passi dal bosco e a centinaia di metri dall’unica casa della vallata. La luna mi tentava ma la paura ha preso il sopravvento quando ho sentito un tonfo da dentro il bosco….mi sono alzato….e spedito, senza fermarmi a guardare indietro, ho ripreso il sentiero per tornare alla macchina. (Diario - aprile 2011) (Foto: luna tra i rami - colli bolognesi di notte 2011) Prima delle montagne prima della terra su cui cammino prima dei piedi prima del petto prima degli occhi prima del pensiero prima dell' Io una finestra è aperta attraversata da un vento di fuoco. (Luca Bacchi) "Ditemi: perché cercate la verità? Forse perché sperate che essa possa fare cessare in voi ogni dolore, ogni affanno, ogni senso di vuoto? Ma allora voi non cercate la verità: voi cercate il benessere, la sicurezza. Ditemi: se vi fosse detto che la verità procura atroci sofferenze, la cerchereste ancora? Probabilmente no. Ma allora il vostro altruismo è un'illusione, se vi permette di tollerare, di ignorare le sofferenze altrui. Ascoltando queste parole, cercate di scoprire in esse una via, una regola da seguire; probabilmente vi sforzerete di aiutare i vostri fratelli: ma io vi dico che nessun modo, nessuna regola c'è per giungere alla Realtà. Comprendere se stessi, abbandonare ogni posizione non realmente sentita, ogni falsità: via ogni pregiudizio, via ogni timore! Solo comprendendo se stesso l'uomo può liberare l'essere suo dalla sofferenza, dal dolore. E per comprendere se stessi non vi è regola, non c'è esercizio da seguire. Lo ripeto: ognuno deve essere consapevole dei propri limiti, comprenderli; e, comprendendoli, li supererà ." Cerchio IFIOR (www.ifior.altervista.org/conosci.htm)
Foto: Valle della Luna 2010 - Sardegna Alcuni alberi, nella ricerca del sole, crescono verso l'alto possenti e maestosi, la competizione con gli altri alberi per sfuggire all'ombra li rende meravigliosi.
Altri invece si esprimono negli spazi vuoti, dove non esistono ostacoli alla loro espressione, crescono e sbocciano meravgliosi non solo verso l'alto ma in ogni direzione. (Foto: Myanmar 2012 - trekking from Kalaw to idle lake) Dalla sofferenza nascono le malattie.
Quando soffriamo per qualcosa il nostro corpo si ammala perché esso segue la mente la quale resiste e non tollera tale situazione. Non è corretto dire che la sofferenza crea le anime più forti, ma è più corretto dire che essa è la leva, al pari della gioia, che ci stimola alla ricerca della verità. Sono piuttosto i passi verso la verità che ci rendono migliori. Ciò che rende la nostra anima migliore è quindi in ultimo una retta visione delle cose. Retta visione ovvero comprensione della meraviglia dell esistenza di tutto ciò che esiste, tutto, proprio tutto. La sofferenza è una conseguenza di una "errata visione" delle cose. Quando soffriamo dobbiamo chiederci se questa sofferenza è giustificata, tenendo presente che male e bene non sono assoluti ma relativi alla nostra personale educazione, alle nostre personali esperienze, alla nostra personale interpretazione del mondo. Ma è possibile distaccarsi dalla propria e personale visione del mondo? E' possibile distaccarsi da se e osservarsi vivere senza alcun coinvolgimento? E' possibile osservare l'IO limitato che si inoltra in ciò che esiste? E' possibile osservare l'IO come si osserva una qualsiasi altra espressione della vita? Esiste un esperienza che precede l'IO ma non è descrivibile, se proprio devo tentare di definirla con le parole oserei chiamarla "esperienza di esistenza pura e semplice" Sono questioni immense e io non ho di certo le competenze per trattarle con i termini adeguati ma ho voluto comunque provarci perché il ricordo di quella esperienza è indelebile e vorrei con tutto me stesso riviverla. |
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Settembre 2024
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