Ho parcheggiato la macchina un po’ avanti e sono tornato indietro a piedi lungo la strada. Ero vestito come un matto. La tuta e la giacca invernale e poi la coperta in mano, il mirto e lo zaino in spalla. Ho camminato per 200 metri lungo il ciglio della strada sperando di non incrociare nessuno, ma un auto è passata. Vedendomi all’1 di notte conciato in quel modo avrebbe potuto tranquillamente chiamare la polizia. Pare che non l’abbia fatto.
Sono arrivato alla mia stradina, poco prima di una casa. Ho girato a destra e mi sono inoltrato sul sentiero in discesa verso il fondo della vallata. I cani in lontananza hanno abbaiavano ma sentivo più forte il cinguettare di uccelli tra gli alberi li sotto. La luna era una palla in cielo, un cielo senza nuvole. Vedevo bene dove poggiavo i piedi e vedevo chiaramente tutta la vallata sotto di me, i campi e il bosco più scuro in fondo. Arrivato all’inizio del bosco ho avuto per la prima volta paura. Ho fatto un passo sotto ai primi alberi e li la luce della luna non filtrava più, era buio pesto. Improvvisamente ho iniziato a sentire, il mio udito è diventato più sensibile e mi sono messo ad ascoltare: i rumori intorno a me erano mille, foglie, rami, vento, fruscio di non so cosa, colpi in lontananza, uccelli…un mondo! Mi sono bloccato 5 metri dentro al bosco e sono tornato indietro incapace di proseguire dalla paura. Ho proseguito verso il basso, a fianco di un campo coltivato e dopo pochi passi mi sono seduto in terra ad osservare la luna. Nell'alzare lo sguardo davanti a me, ho visto qualcosa muoversi, basso tra l’erba alta, da destra a sinistra con uno scatto, poi si è fermato e ha fatto un verso tipo quello di un cavallo ma non era un cavallo date le dimensioni ridotte. E’ incredibile quello che fa la notte. Rende ogni cosa così mostruosa e terribile! Mi sono paralizzato e fermato in silenzio ad osservare. La cosa era ferma a 20 mt da me e ha rifatto lo stesso suono. Fermo immobile l’ho guardata aspettando che si allontanasse. Mi sono spostato di 50 metri poi di nuovo in terra, faccia alla luna con il mirto in mano a pensare a te. A cercare di visualizzarti per ricreare quel contatto a distanza che tanto mi piace e mi fa sentire speciale. Non so se ci sono riuscito perché i rumori intorno a me mi riportavano alla realtà. La paura e i brividi che sentivo giù per la schiena ad ogni fruscio distoglievano la mia attenzione dai tuoi occhi che solo per un istante sono riuscito a vedere. Sono rimasto poco li a sedere, non più di trenta minuti, da solo in mezzo ad un campo a pochi passi dal bosco e a centinaia di metri dall’unica casa della vallata. La luna mi tentava ma la paura ha preso il sopravvento quando ho sentito un tonfo da dentro il bosco….mi sono alzato….e spedito, senza fermarmi a guardare indietro, ho ripreso il sentiero per tornare alla macchina. (Diario - aprile 2011) (Foto: luna tra i rami - colli bolognesi di notte 2011)
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