Non sei una vittima.
Le situazioni che ti hanno creato e che ti creano ancora sofferenza sono esattamente ciò di cui hai bisogno per evolvere. Sei venuto al mondo con queste tematiche da affrontare e intorno a te si sono concretizzate le situazioni utili per affrontarle e per superarle. Ti sarai già accorto che più le fuggi e più ritornano, ciclicamente, e sarà così fino a quando non le avrai attraversate e comprese. Se non lo farai in questa vita lo farai nella prossima o in quella dopo ancora. Devi passare da li. Ma non per questo devi seviziare te stesso. Ciò che devi fare è accettare questi tuoi limiti, osservarli, non averne paura, esplorarli, sentirli e arrivare a dire con gioia “eccomi, questo sono io”. Così, nell’ accettazione arriverà la comprensione. E li avrai superati. Sarai quindi cresciuto, un uomo più saggio, un uomo nuovo con nuovi limiti. Amen (Luca Bacchi)
0 Comments
Parlando con un amica della corsa in montagna ad un certo punto è arrivata la solita domanda : “ma cosa ti spinge a fare una gara di Ultra trail con dislivelli elevati ?“
A parte le solite risposte relative alla bellezza della natura, al senso di libertà, al sentire il proprio corpo vivo, questa volta mi si è aperta una chiave di lettura differente, un altro punto di vista sul mondo delle lunghe distanze. Ho ripercorso mentalmente le mie poche ma intense gare e mi sono reso conto che uno degli aspetti più coinvolgenti, attraenti e trascinanti per me è stata la curiosità. Curiosità di vedere posti e persone nuove ma soprattutto la curiosità di scoprire in quale modo affronterò le varie difficoltà ed i vari momenti impegnativi lungo il viaggio. Essendo competizione lunghe le fasi che si attraversano sono innumerevoli, si passa dallo sconforto, all’entusiasmo, c’è la fatica che ti stende, c’è il calo di energia improvviso, la distrazione, l’angoscia di non riuscire, la paura, la rabbia, ecc, ecc, ecc e per ognuna di queste fasi so che adotterò un atteggiamento particolare per superarle o piuttosto per cavalcarle… ecco…. La curiosità che mi spinge è quella di vedere quale sarà il mio atteggiamento in ognuna di queste fasi. Queste gare sono una grandissima opportunità per conoscere se stessi, osservarsi, rimanere presenti. Sono meditazioni vere e proprie e quindi sono anche delle immense e preziosissime possibilità di approfondire la conoscenza di sé. L'ultra trail come metafora della vita, lunga e impegnativa ma incredibilmente interessante! Ecco fatto. Un altro meraviglioso motivo per correre Ricordate ciò che ho detto sul corpo astrale? Riassumiamolo brevemente. Gli uomini che hanno un “corpo astrale” possono comunicare l’uno con l’altro a distanza, senza ricorrere a mezzi fisici, ma affinché tali comunicazioni siano possibili essi devono stabilire qualche “legame” tra di loro. Con questo intento, quando qualcuno di loro va in un'altra regione, prende talvolta con sé un oggetto appartenente alla persona con la quale desidera rimanere in relazione, di preferenza un oggetto che sia stato in contatto con il suo corpo e sia permeato delle sue emanazioni. Nello stesso modo per mantenere una telazione con una persona morta, i suoi amici hanno l’abitudine di conservare degli oggetti che le sono appartenuti.
[…] “il Cristo sapeva di dover morire. Questo era stato deciso prima. Lo sapeva ed anche i suoi discepoli lo sapevano. E ciascuno di essi sapeva qual’era la sua parte. Ma al tempo stesso essi volevano stabilire un legame permanente con il loro Maestro. A questo fine il Cristo diede loro da bere il suo sangue e da mangiare la sua carne. Non erano affatto pane e vino, ma realmente la sua carne ed il suo sangue. La sua cena fu un rito magico analogo ad una fraternizzazione per mezzo di sangue per stabilire un legame tra i “corpi astrali”. (Frammenti di un insegnamento sconosciuto - P.D. Ouspensky – Ed. Astrolabio) |
Categorie
Tutti
ArchiVIO
Settembre 2024
|