Di Luca Bacchi "Quel giorno vino nuovo stilleranno i monti latte e miele scorreranno dalle colline chi ara s'incontrerà con chi miete e chi pigia l'uva con chi getta il seme; pianteranno vigne e ne berranno il vino, coltiveranno giardini e ne mangeranno il frutto." (Amos 13) Di Luca Bacchi La vera preghiera è quella che riesce a spaccare il cuore indurito e a fare uscire questa sorgente di Spirito Santo che è dentro di noi e quando io l’ho liberata questa voce che grida “Abba Padre” a me basta semplicemente collegarmi con questa voce. (Serafino Tognetti) In queste parole di Serafino Tognetti è descritta con termini Cristiani l'esperienza che ho vissuto tanti anni fa durante una meditazione. L'apertura del cuore e la percezione di quel vento/voce/verbo che da esso sgorga.
Meditazione e preghiera per me sono la stessa cosa. Ovviamente esistono una miriade di forme meditative e di preghiera differenti ma, per quella che è la mia esperienza, in essenza, non c'è differenza. La meditazione consiste nel ritrarsi dalle mille cose del mondo e rimanere saldi e in ascolto da quel luogo originario di noi. La preghiera consiste nell'avvicinarsi alla porta dietro cui risiede Dio e rimanere in ascolto. Siediti, ritraiti dal mondo, risiedi in te stesso, collocati nel centro del tuo cuore, chiedi e ascolta...... ricevi..... raccogli ciò che arriva con totale fiducia. Sarai inondato di saggezza, di forza, di speranza e attingerai a risorse inaspettate. Di Luca Bacchi La meditazione è la cosa più importante. E' la prima cosa per chi vuole liberarsi
Quando meditiamo veramente usciamo dalla dimensione limitata umana e le nostre percezioni e intuizioni sono superiori. In quello stato possiamo capire, vedere, sentire la Verità, con maggior chiarezza. Esserne più vicini. Non tutte le forme di meditazione sono adeguate, alcune sono in realtà solo un gioco o un passatempo per coloro non cercano la verità ma al contrario vogliono evitarla. La meditazione vera deve essere radicale, pura, essenziale, priva di ogni colore, di ogni immagine, di ogni sensazione. E' puro ascolto originario. Si tratta di imparare seriamente a riassorbirsi in quell'origine che si trova dentro di noi. Abbandonare il nostro corpo, abbandonare le nostre emozioni, abbandonare la nostra mente, dimenticare ogni cosa e ripulirci di tutto ciò che non siamo. Raggiunto lo stato originario, in cui è rimasta la sola nostra essenza, ecco che possiamo dire di esser arrivati sulla soglia tra il mondo umano e quello spirituale. Davanti a noi non è rimasto più nulla, ma alle nostre spalle iniziamo a percepire un Vento.... un Verbo..... una Voce.... L'ascolto di quella voce è il vero inizio della meditazione. Di Luca Bacchi Aiuto!!
La TV ha preso il telecomando in mano, e me lo sta puntando addosso. Sta cercando di spegnermi il cervello! Di Luca Bacchi Più mi allontano da me stesso Più mi ritrovo a vagare in uno spazio vuoto. Il nulla divampa tra me e me La prossimità con me stesso invece, è l'esperienza del Tutto, un Tutto concentrato in un'unico punto. La compattezza è qui La dispersione è altrove La solidità è qui La fragilità è atrove La certezza è qui Il dubbio è altrove La pienezza è qui Il nulla è altrove. Ogni volta che pretendo qualcosa dal mondo, sto andando controcorrente.
Il flusso abbondante e generoso della vita nasce in me e scorre verso il mondo. L'azione coerente che dovrei fare è quella di assecondare tale flusso, ovvero prendere da me e donare al mondo e non prendere dal mondo e donare a me stesso. Capisco quindi che la pretesa di ricevere dagli altri è un'azione totalmente bloccante; è un azione contraria che blocca il normale fluire delle cose, come un tappo. L’abbondanza arriva solo quando mi abbandono a ciò che sgorga naturalmente da dentro di me. Ogni pretesa che ho nei confronti del mondo mi indica esattamente quali sono le parti di me che impediscono il fluire. La pretesa è quindi il paradosso di desiderare ciò che in realtà ostacola l' abbondanza. Da ora in avanti, quando mi scoprirò nell’atto di pretendere qualcosa dal mondo, mi fermerò….. farò crollare quella pretesa e si aprirà sotto i miei occhi quella gioia, già presente, perfetta e priva di ogni bisogno. Di Luca Bacchi Portare l'attenzione su fatti che accadono dall'altra parte del mondo è come scrutare con un telescopio l'infinita vastità dell'universo.
Lo spazio infinito visto da qui è incomprensibile. Allo stesso modo è incomprensibile tutto ciò di cui non facciamo esperienza diretta. Cos'è l'esperienza diretta? L'esperienza diretta è il mio toccare, il mio ascoltare, il mio assaggiare, il mio vedere, ovvero ciò che esperisco in prima persona. Più siamo lontani da un fatto più ci è difficile comprenderlo. Più è lontano l'oggetto della nostra analisi, maggiormente sarà a noi distorta la realtà di quell' oggetto. La realtà si manifesta pienamente solo in ciò che ci è prossimo, ovvero ciò che è prossimo alla fonte da cui tutto nasce che è in noi. Sapere questo ci dovrebbe portare inevitabilmente alla cautela nell'esprimere giudizi su tutto ciò di cui non facciamo esperienza diretta. Di Luca Bacchi Quando attraverso la pratica meditativa l'uomo fa esperienza del proprio cuore, imparando un pò alla volta con la pratica costante a risiedere in esso, si accorge che il cuore è una porta; la porta da cui tutto ciò che esiste viene alla luce.
Nella pratica meditativa il praticante si ritrae dal mondo indietreggiando fino a questa porta. Inizialmente la percepisce come un muro oltre al quale non si può indietreggiare, una porta sbarrata diciamo, un "fine corsa"; poi tornando e ritornando assiduamente ad essa e permanendo in essa, frequentandola e sentendola più volte, accade che essa si apra, in un momento folgorante e indimenticabile. L'uomo da quel momento si percepirà come "sulla soglia" tra due mondi, tra un mondo umano e un mondo Divino, tra un mondo mortale e un mondo immortale, tra la terra ed il cielo. Ogni uomo è quella porta ma non lo sa, ma se ha fortuna e costanza nella pratica può arrivare a saperlo! Questa esperienza essenziale e originaria di ciò che tutti siamo ci rende tutti uguali. Nella nostra essenza, tutti siamo un'apertura, tutti siamo una porta, indipendentemente dalla nostra cultura, educazione, religione; all'origine dell'esperienza umana, in quel principio, tutti siamo la stessa cosa. In quel "affacciamento" originario che si trova prima di ogni esperienza spaziale e temporale non esiste spazio ne tempo ma un' essere unico, un "tutto indiviso". Credo che l'esperienza della meditazione sia fondamentale per far percepire questa unità originaria tra tutti gli uomini. Una volta fatta l'esperienza della reale unità che sussiste senza dubbio tra tutti gli uomini, credo che anche le relazioni che si andranno a creare nel mondo saranno migliori. Forse una reale fratellanza umana può nascere solo attraverso la consapevolezza piena che l'origine da cui deriviamo tutti è una sola, la stessa per tutti. Abbiamo tutti lo stesso genitore. Questi sono concetti che già si leggono sui libri ma qualora le persone ne facesse reale esperienza attraverso la pratica meditativa, questi concetti non sarebbero più solo una teoria ma una effettiva, reale e quindi indubitabile esperienza. Nella pratica meditativa, quella seria, si arriva a comprende il significato della terminologia Cristiana "Regno dei Cieli" e "Regno degli uomini".
Il regno dei Cieli è lo spazio interiore mentre il regno degli uomini è lo spazio esteriore. Questa differenza è lampante agli occhi dei praticanti di meditazione. Quando noi, durante la pratica meditativa o durante la preghiera, ci ritraiamo dal mondo esteriore e procediamo a ritroso verso l'origine della nostra stessa consapevolezza, stiamo procedendo in direzione del regno dei cieli; quando invece portiamo la nostra attenzione su ciò che è esterno a noi , oggetti, persone, enti, le mille cose del mondo, appunto, stiamo procedendo verso il regno degli uomini. A conferma di questo osserviamo che con il termine "convertito" si indica proprio colui che ha invertito il suo senso di marcia. da maggior valore alle cose dello Spirito rispetto a quelle del mondo materiale. In Luca 17,21 è scritto che il regno di Dio è in noi (a volte viene tradotto "in mezzo noi") quindi più ci allontaniamo dal nostro centro più ci allontaniamo da Dio che è la fonte di ogni cosa. "Conosci te stesso" diceva l'oracolo di Delfi, e Gesù ci dice esattamente la stessa cosa in un'altro linguaggio. L'importanza della via meditativa è trasversale a tutte le religioni e culture. Per trovare la vera pace e la vera gioia l'uomo deve percorrere un cammino a ritroso dentro di se, invertendo la propria attenzione dalle cose lontane a quelle più vicine che maggiormente lo riguardano, fino all'origine del proprio essere, fino al centro del proprio cuore, da cui ha origine tutto ciò che esiste. Di Luca Bacchi Quando entro in chiesa non mi metto ad urlare,
resto zitto, ascolto, mi uniformo ai ritmi dettati dal Grande Sacerdote. |
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Aprile 2021
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