Di Luca Bacchi Ha senso solo la bellezza,
la grazia che accende nel cuore è l'unico senso dell'essere.
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Di Luca Bacchi Osserva il tuo demone
conoscilo ascoltalo e comprendilo, impara come si veste, come si muove, qual' è il tono della sua voce, come pensa e come ragiona, studia il suo volto, il suo carattere, e mettilo in scena indossa i suoi panni in questo teatro sicuro metti la sua maschera e il suo vestito, e muoviti interpretando quel ruolo. Ora che l' hai indossato ora che l' hai reso personaggio, sai che quello non sei tu ma sei colui che decide, sei colui che osserva e sceglie se recitare o no la parte del suo demone. Di Luca Bacchi Non desidero nulla
ho smesso di desiderare. Attendo il nuovo l' inimmaginabile, attendo con fiducia ciò che non posso nemmeno pensare. Agire col cuore, significa rinunciare a tutto ciò che conosco e permettere ad una nuova creazione di arrivare. Di Luca Bacchi Sei tornato indietro sei venuto a riprendermi maestro per ricordarmi l' insegnamento fondamentale, puro, privo dei vortici mentali l' essenza. Ascolta: lo yoga non aggiunge nulla ma toglie rimuove tutti i detriti che coprono il tuo cuore fino a riportarlo alla luce e spalancare le sue porte La pratica dello yoga fa parte della mia vita da ormai 8 anni. Non sono un praticante diligente ma sono lunghi i periodi in cui mi assento dalla pratica. Anche in questa estate ho messo da parte la pratica ma come spesso mi è accaduto in passato, è venuta lei a richiamarmi. Libri, coincidenze, incontri, tutti segnali che è tempo di riprendere seriamente la via dell'unità.
Di Luca Bacchi Ferite, accarezzate vibrano il canto dell' anima Questi versi li ho scritti dopo aver visitato il Giardino Sonoro di Pinuccio Sciola a San Sperate (SU). Pinuccio Sciola è riuscito a far sentire al mondo l'anima della pietra, come? Ferendola.
E' proprio grazie ai tagli inferti alla pietra che essa, se accarezzata con amore, vibra il suo canto. Le ferite, anche per noi esseri umani, sono porte attraverso cui la nostra anima può manifestarsi. Il fatto poi che queste pietre suonino solo se accarezzate e non suonino se percosse rende ancora più calzante il paragone con l'essere umano. Di Luca Bacchi Siamo qui per imparare ad amare,
sei d'accordo? Ecco spiegata la funzione delle zanzare, delle ingiustizie e degli stronzi Prova ad amarli se ci riesci! Provaci! Abbiamo ancora molto da imparare. Amare significa comprendere l'essenza altrui Un riccio spinoso non lo puoi amare con un abbraccio ma cogliendolo coi guanti Un fuoco non lo puoi amare con le carezze ma isolandolo nel suo camino Il mare in tempesta non lo puoi amare navigandolo ma osservandolo dalla terra ferma. Di Luca Bacchi In questo video mi rivolgo ad un interlocutore immaginario, di mezza età, ponendogli diverse domande sul suo attuale stile di vita, con l'intento di stimolarlo ad una riflessione costruttiva e a una critica verso quelle abitudini di vita che potrebbero essere cambiate, trasformate e direzionate verso una felicità ed un benessere maggiori.
Il mia personale esperienza di pratica meditativa e contemplativa mi ha portato a raffigurare le dimensioni umana e divina come nella figura sottostante. Si tratta di un disegno che ho realizzato diversi anni fa per dare una forma visiva a ciò che esperivo nel mio interno. In questo disegno, Dio ha grandi ali aperte e ha una valenza maschile, ed è collocato in una dimensione differente rispetto a quella umana. Tale dimensione normalmente separata è il Regno di Dio o il Regno dei cieli, e si trova al di là del muro (oltre il velo, oltre il muro del pianto). L'unica porta che unisce le due dimensioni umana e divina è il cuore, inteso concretamente come muscolo cardiaco. Il cuore è la sede del nostro IO, la sede dell' ego che richiama a sè tutta l'esistenza. Il nostro IO è la porta da aprire per consentire finalmente la relazione, il dialogo, l'influenza tra i due mondi. Se l'IO non si apre, DIO non scende in noi. Ecco allora che per raggiungere DIO dobbiamo trascendere il nostro IO, sprofondarci dentro. La parta alta del disegno rappresenta le infinite forme del nostro mondo che hanno come unico comune denominatore appunto, l'IO. Io mangio quello, Io cammino in quel luogo, Io lavoro in quel modo, Io so quel fatto, Io vedo quella immagine, ecc, ecc, ecc. Vi prego di osservare il disegno sottostante con attenzione. Quando sono andato il Egitto, nel maggio 2023, ho incontrato personalmente, senza mediazioni, l'immagine della Dea alata, Iside. La quale mi ha subito ricordato il modo in cui io stesso rappresento la divinità nella sua relazione con l'uomo. E così ho iniziato a studiare le similitudini tra la mia rappresentazione spontanea e quella degli antichi egizi. Iside con le sue ali abbraccia la creazione, Iside è come la coppa dentro la quale si svolge la vita in tutte le sue forme. Una vita che sarà "guidata ed ispirata da Dio" solo se manterremo il cuore aperto in ascolto della parola che dal regno dei cieli giunge per guidarci. Questa simbologia di grandi ali che sostengono il mondo ma che allo stesso tempo lo separano da quello divino tranne che in un unico punto di reale connessione, il cuore, è la stessa che ho ritrovato in Sardegna, nelle tombe dei giganti. Anche qui abbiamo un unico pertugio di connessione, al centro. Questa simbologia concretizzata nella roccia è esattamente ciò che ho fatto io con il mio disegno. L'antico popolo sardo ha così dato ad un esperienza spirituale una forma oggettiva e concreta. Le tombe dei giganti, che in realtà tombe non sono, sono luoghi di guarigione proprio perché sono la rappresentazione materiale della realtà spirituale e colui che anche fisicamente si allinea a tale forma, in questo luogo sacro, ritroverà l'allineamento con la fonte divina e quindi la vera guarigione.
Di Luca Bacchi Il titolo trae in inganno volutamente quindi necessita di spiegazioni. Con il termina "lavorare" intendo un'attività fisica svolta per guadagnare soldi, ovvero una qualsiasi forma di prostituzione: dare la propria vita in cambio di denaro.
Se io invece svolgo un' attività anche faticosa per il piacere di farla, allora quell' attività per me non è lavoro ma è VITA. Questo è il mio obiettivo: svolgere intensamente quelle attività che mi riempiono di gioia, di senso, di dignità, che seguono i miei valori e che quindi svolgo con amore. Fare l'orto ad esempio è un'attività molto faticosa che impegna moltissimo e non produce reddito. Tale attività però mi appaga pienamente perché mi consente di produrre per me e per la mia comunità del cibo sano a km zero, di non alimentare il consumismo e la globalizzazione, di prendermi cura della mia terra e di andare a dormire sereno. Queste forme di retribuzione non sono economiche ma hanno un valore infinitamente superiore al denaro. Il denaro sicuramente serve ma in quantità molto inferiore di quanto si possa immaginare. Chi possiede una casa e un pò di terra di proprietà, qualche buon amico e una buona salute , ha già praticamente tutto il necessario per vivere. Con poche decine di euro al mese in aggiunta il gioco è fatto. Questo è il mio obiettivo. Vivere facendo ciò che amo, ciò che ha senso, ciò che è nobile, così da potermi addormentare alla fine della giornata o alla fine della vita, riappacificato. Di Luca Bacchi Sono appena stato in Orsigna, la valle nell'appennino pistoiese in cui aveva casa Tiziano Terzani, il famoso giornalista, scrittore, inviato di guerra. Vengo in Orsigna da più di 10 anni ispirato dai libri di Terzani, ho soggiornato in questa valle tante volte, ospite in splendide case di sasso oppure ospite del bosco con la tenda. Ho sempre trovato un grande beneficio quando sono venuto qui, sia per il corpo ma soprattutto per la mia anima che qui si sente sempre ad un passo da Dio. Nell'immensità di questi boschi, nelle salite sulle cime, nei torrenti, nelle case in sasso ho sempre percepito la presenza di Dio e tutto di me ne ha tratto un grande beneficio. Credo che questo sia un luogo curativo, di guarigione, quindi sacro. Curativo perché soggiornarvi fa bene. I silenzi delle notti in tenda, i piccoli rumori dei selvatici animali che nel cuore della notte si sentono tutti, la fatica delle salite, gli occhi di un cervo, la gioia di un alba, il freddo del vento pungente sulle cime, la nebbia che arriva improvvisa, sono medicine per tutte gli esseri di città, sradicati dalla natura ormai da molte generazioni. Qui in Orsigna si guarisce perché si ritrova la reale proporzione di chi siamo veramente nei confronti della natura. Ritroviamo un senso e una collocazione corretta finalmente, e i nostri ricordi atavici, ancestrali sepolti nella nostra carne si risvegliano irrorando nelle nostre vene, nuova vita, nuova forza, che è l'inizio della guarigione. Sono sempre arrivato qui con molti dubbi, sono sempre ripartito da qui con la pace nel cuore. Non oggi purtroppo. Oggi ho visto Pian Dell'Osteria devastato, irriconoscibile, rasato a zero. Pian dell'Osteria per me era il punto di partenza e di arrivo di ogni mio cammino in Orsigna. Un grande abbraccio di alberi con al centro un piano, un fuoco, un rifugio. Oggi questo nido non c'è più. Tutti gli alberi sono stati abbattuti. Sento un lutto molto forte e profondo, più che umano. La grande Madre è stata colpita duramente e tutti i suoi figli sono spaesati perché in lei si rifugiavano e in lei trovavano cura, amore, guarigione. Il bosco è ancora grande si, ci sono tanti alberi ovunque in Orsigna e la natura è sempre dominante ma questo taglio non è un semplice taglio. E' un'offesa al sacro. Pian dell'Osteria, ripeto, è il campo di partenza e di arrivo, è il luogo in cui chi arriva dalla città si cambia di abito, si ambienta, ed entra nel ventre della Madre. Era questa la porta di accesso e di uscita della grande montagna Sacra e dei suoi boschi. Questa porta sacra è stata violata. La soglia, la porta, tra il mondo ed il regno dei cieli è stata distrutta. I punti di incontro tra dimensioni differenti sono Sacri, sono come il nostro cuore, che è il canale attraverso cui possiamo sentire la voce di Dio. Nessun rispetto per questo? Nessuna attenzione? Nessun timore? Prima di questa Pasqua, Pian dell'Osteria era cosi:
-La vita non ha senso, non ha un perché
-Esatto -La vita è vivere. Niente di più, niente di meno. -Non ha direzione -La vita è vita che sgorga sempre nuova -Perchè? Da dove? Dove va? -Zitto! Ecco il peccato originale, Ecco il dubbio! -Il serpente che si insinua e ti contamina! -Vuoi tornare puro? -Torna indietro prima del dubbio -Fallo ad ogni tuo dubbio, cancellalo, cancella la sua voce! -Il dubbio è il demonio, è il nemico numero uno -Ricorda quante volte hai fatto tuoi i dubbi altrui, spezzando così il tuo cuore -Spezzando così te stesso -C'è ancora nella tua testa quella voce squallida? -Quel demone che ti dice "ne sei proprio sicuro?" -Schiaccia la sua testa sul sasso con il tuo tallone. Schiaccialo per sempre!
Di Luca Bacchi
Siamo abituati a pensare ai MANTRA come pratiche della tradizione indiana ma in realtà la ripetizione di frasi SACRE è largamente diffusa da sempre anche nel cristianesimo. Qui in occidente, per chi frequenta l'ambiente cristiano, sono noti il ROSARIO e la recita dei SALMI all'interno della LITURGIA DELLE ORE, meglio ancora se in LATINO; nel cristianesimo orientale possiamo ricordare LA PREGHIERA DEL CUORE, una giaculatoria che i monaci ripetono costantemente, non solo con la voce, ma anche mentalmente, per tutta la giornata, si dice anche mentre dormono. Nella prima lettera ai TESSALONICESI, infatti, l' apostolo PAOLO già esortava alla preghiera continua "PREGATE INCESSANTEMENTE" (1TS5,17)
Personalmente utilizzo LA PREGHIERA DEL CUORE come mantra ripetuto per liberare la mia mente dai pensieri ossessivi e dalle preoccupazioni che ritornano sempre uguali nella mia mente, ma anche per ORIENTARE LA MIA ANIMA A DIO, per strapparla dalle preoccupazioni del mondo e dirigerla verso DIO. La frase "SIGNORE GESU' CRISTO ABBI PIETA' DI ME PECCATORE" contiene da sola tutte le fasi di una liturgia: 1- la lode a Dio 2- la presa di coscienza del nostro limite 3- l' offerta 4- la richiesta di grazia Chi frequenta il mondo NEW AGE conoscerà sicuramente il mantra OPONOPONO che consiste nella ripetizione delle seguenti parole "MI DISPIACE, PERDONAMI, GRAZIE, TI AMO" il quale ha molte similitudini con la preghiera del cuore, infatti, l'orante, inizia dicendo "mi dispiace" come a riconoscere la propria piccolezza ed i propri errori e chiede poi perdono, ringrazia e infine si apre all' amore di DIO. La struttura è simile. Nella preghiera rivolta a DIO in tutte le tradizioni, la condizione fondamentale di partenza è quella del riconoscersi LIMITATI al cospetto di DIO che è illimitato; per i cristiani questa condizione limitata è detta la condizione di peccatori. Una volta ridimensionato alla giusta dimensione il nostro EGO, chiediamo PERDONO per le conseguenze nefaste dei nostri limiti umani ovvero, il dolore che abbiamo arrecato a noi stessi, agli altri e a DIO. Per arrivare a DIO, che è dentro al nostro cuore, l'uomo deve ammorbidire il SASSO del proprio cuore, renderlo morbido, malleabile, penetrabile alla luce divina che è dentro, e la cosa più efficace per ammorbidire il proprio cuore è l' atteggiamento UMILE di colui che FINALMENTE si rende conto dei propri limiti e chiede perdono.
IN QUESTO VIDEO/AUDIO HO UNITO UNA MIA CANZONE (IMMANU'EL) ALLA RECITA DELLA PREGHIERA DEL CUORE. POTETE USARLO COME BASE PER LA VOSTRA PRATICA MEDITATIVA OPPURE COME GUIDA PER LA RECITA DELLA PREGHIERA DEL CUORE.
IN QUESTO SECONDO VIDEO POTETE ASCOLTARE LA MIA CANZONE "IMMANU'EL" SCRITTA E INTERPRETATA DA ME SIA PER LA PARTE VOCALE CHE PER LA PARTE STRUMENTALE
Per capire meglio cosa sia la PREGHIERA DEL CUORE vi consiglio di fare la meditazione seguente e di leggere il libro RACCONTI DI UN PELLEGRINO RUSSO di cui vi lascio i link.
Di Luca Bacchi Per "malattia" si intende non solo la malattia fisica ma anche la "malattia" che riguarda certi ambiti della nostra vita, per esempio, un divorzio, un problema finanziario, problemi lavorativi, intoppi ricorrenti, incidenti significativi, ecc, ecc
L'origine di ogni malattia sta nel peccato Cos'è il peccato? Il peccato è l' atto che ci ha separato da Dio Quali atti ci separano da Dio? Dio parla al nostro cuore ma noi non lo ascoltiamo ascoltiamo piuttosto il mondo e le nostre passioni carnali mortali. Siccome il mondo e le passioni carnali sono "mortali" se noi ci aggrappiamo ad essi, moriremo con loro, se invece noi ci aggrappiamo a Dio che è eterno e seguiamo la Sua volontà acquistiamo l'eternità che si traduce anche qui sulla terra in una vita eterna. Ma purtroppo siamo peccatori, tutti. E quindi soggetti alla malattia, all'usura e alla morte. Però tutto questo noi lo sappiamo e Gesù ci ha indicato la via per la vita eterna, ovvero cercare di non peccare e pentirci per i peccati commessi. Ogni volta che siamo realmente pentiti per i nostri peccati, noi riacquistiamo la vita eterna, la salute, la guarigione, la liberazione, la grazia in tutta la nostra vita. La prima cosa che dobbiamo chiederci quando stiamo male è quale sia stato il peccato che ha provocato la nostra malattia e in quale momento della nostra vita ci siamo allontanati così tanto da Dio. Quando ci siamo allontanati dalla Verità? Quando abbiamo tradito la nostra voce interiore? Quando abbiamo represso la nostra anima per paura? Quando non abbiamo onorato il tempio di Dio (il nostro corpo) con atteggiamenti autolesionisti? Quando ci siamo spezzati interiormente, facendo agli altri ciò che non vorremmo fosse fatto a noi? In queste domande troveremo l'origine della nostra malattia e se saremo veramente pentiti di aver tradito Dio allora, nel pentimento vero, la separazione tra noi e Dio sarà ricucita e passerà anche il male.
Di Luca Bacchi
In questo video vi propongo un parallelismo tra due testi molto diversi tra di loro ma che partono da una radice comune: la rivoluzione culturale pacifica che nasce dal basso, che nasce dal cuore, che nasce da leggi "superiori" che ogni uomo può contattare dentro al proprio cuore. Due vie per cambiare la società in meglio, due modi di "coltivare" e "prendersi cura" della vita che abbiamo ricevuto orientando le nostre azioni verso l'armonia ed il rispetto delle leggi "superiori" che regolano tutto l'universo la cui sorgente è il piccolo e umile cuore dell'essere umano.
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La signora fu liberata e iniziò a camminare
prima zoppicando, poi rinforzò il suo passo. Era ben vestita e gentile ma nei suoi occhi ardeva un fuoco, era il fuoco della rabbia accumulata nei secoli di prigionia. Un demone di vendetta la possedeva internamente una bestia la muoveva con forza e astuzia sovrumane. Separativa, diabolica, orgogliosa dentro dolce, gentile, morbida fuori. Mostrava le sue ferite a tutti e attirava a se la compassione del mondo. Le sue ferite avevano gonfiato il suo ego, e la sua fame di potere e di ricchezze materiali era ingordigia. In pochi si accorsero della sua totale assenza di umiltà, la massa cadde nel suo tranello. Le concessero ogni favore, e le diedero in mano tutto il potere. E lei infine rivelò la bestia che aveva dentro e fu la rovina. La bestia usò apertamente la signora per far guerra allo Spirito. Ma coloro che rimasero saldi nello Spirito non subirono alcun danno, anzi, vinsero! la videro crescere, dominare, cadere e infine morire perché questa è la legge che governa l'universo: tutto deriva dallo Spirito e in esso si riassorbe. Di Luca Bacchi Cos’è il peccato?
Il peccato è l’allontanamento da Dio. Nel racconto di Adamo ed Eva vediamo come il peccato si manifesti attraverso una “caduta” dall’Eden. L’Eden è il luogo di comunione con Dio. La caduta dall’Eden è la perdita di questa unità con Dio, quindi un’allontanamento. Tutto ciò che ci separa da Dio è peccato? Diciamo che l’essenza del peccato è proprio la separazione da Dio. Nell’esempio di Adamo ed Eva accade proprio che i due, disubbidendo, si separino dalla volontà di Dio. Dio è Verità, ne consegue che il peccato sia un allontanamento dalla Verità. Di fatto un adulterio (ad-alterum=andare verso altro) nei confronti della Verità, nei confronti di Dio. “Siete voi invece che fate il peccato allorché compite azioni che sono della stessa natura dell'adulterio, che è detto “peccato" ” (vangelo di Maria) L’origine del peccato, l’origine del male, è una menzogna. Dobbiamo quindi avere un grande rispetto nei confronti della Verità, un vero e proprio Timore come si teme Dio stesso, sapendo che tradendo la Verità, tradiamo Dio e quindi saremo soggetti alle gravi conseguenze di questa nostro tradimento. Quali sono le conseguenze del tradire la Verità? Sono le stesse di quell’ ”uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande” (Matteo 7,26-27) Il problema grosso è che in pochi sanno cosa sia la Verità, di conseguenza il tradimento è continuo, ripetuto, sistematico, perché quel riferimento é sconosciuto. La Verità viene calpestata e tradita quotidianamente ovunque in tutti i contesti, anche e soprattutto nella dimensione interiore e personale dell’uomo. Anzi, direi che il primo atto di tradimento della Verità è sempre interiore. Cos’è la Verità? Gesù ha risposto magistralmente a questa domanda rimanendo in silenzio. La verità è questo mio scrivere adesso. La Verità è questo tuo leggere ora. La Verità è questo mio respiro mentre scrivo ora. La Verità è l'esperienza del colore dei tasti della tastiera e del mio colpirli con le dita. La Verità è l’esperienza, non il racconto dell’esperienza. Ecco perché Gesù rispose alla domanda di Pilato “qui est veritas?” con il silenzio - Cos’è la Verità? - ..... non te la posso "dire" perché la stiamo vivendo La Verità è ciò che é. La Verità è l' esperienza completa di ora. La Verità è tutto l'esistente che qui ora si manifesta. L'osservare, l'osservato, l'osservante, il sentire, il sentito, il senziente. Antonio: bisogna uscire da questa società patriarcale Sara: in che senso Antonio? A: nel senso che l'energia maschile ha schiacciato l'energia femminile per secoli e ora è il momento di lasciare spazio all'energia femminile affinché possa esprimersi in tutti i settori S: sono d'accordo ma non credo che sia giusto uscire da una società patriarcale per entrare in una società matriarcale. Sarebbe un ricadere nell'altro opposto. Io spero in una società in cui maschile e femminile siano in equilibrio. A: si, ma per uscire da un eccesso, inizialmente, è necessario eccedere nella direzione opposta e poi in un secondo tempo lavorare per l'equilibrio. S: hai ragione, come una palla spinta sott'acqua, appena la lasciamo schizza prepotentemente fuori in direzione opposta, corriamo ora questo rischio. Non bisogna perdere di vista l'obiettivo vero che è l'equilibrio tra maschile e femminile e non piuttosto la vendetta. Maschile o femminile si possono dire sani solo se il loro "opposto" è sano. Il femminile è sano solo se il maschile è sano e viceversa. A: si, hai ragione, bisogna stare attenti a non cadere in uno squilibrio opposto, altrimenti siamo da capo. S: non possiamo però nemmeno rinnegare e discriminare completamente la società patriarcale perché è in essa che noi siamo cresciuti. Sarebbe come tagliare le nostre radici e senza radici nessuna pianta sopravvive. A: continua... S: La casa in cui vivo me l'hanno comprata i miei genitori. Mio padre ha lavorato per 45 anni, 10 ore al giorno, al comando di un'azienda, in un ruolo dirigenziale che all'epoca era un' esclusiva maschile. Nessuna donna all'epoca aveva ruoli dirigenziali. Quello era il tempo. Per via di questa condizione favorevole nel mondo del lavoro, di cui il sesso maschile ha usufruito per decenni, mia madre è stata a casa a occuparsi della famiglia e io sono cresciuto nel benessere sia economico che relazionale perché mia madre era presente, non ero sballottato da una babysitter all'altra. E ora ho ricevuto un patrimonio che mi consente di vivere serenamente e ho ricevuto anche l'amore di una famiglia che non si è sfasciata. A: capisco cosa intendi. Ora accade sempre più spesso che le famiglie si sfascino perché marito e moglie vogliono comandare entrambi e così si scannano. S: Le famiglie ora si sfasciano per tanti motivi ma uno è sicuramente anche quello che hai citato tu. La mia stabilità famigliare e quindi la stabilità delle mie radici, è dovuta in parte anche alla società da cui vengo, devo ammetterlo. A: vero S: La via da percorrere è quella dell'amore, non del conflitto tra uomo e donna. Purtroppo spesso sul piano emotivo ci sono dei rancori "generazionali" e "antichi" che ci muovono come se fossimo dei burattini nelle loro mani e tali "spiriti" a volte cercano solo vendetta. A: si, si percepisce anche tanta rabbia e desiderio di rivalsa e non di reale equilibrio. S: le memorie emotive generazionali hanno una grande presa su di noi, ma sta a noi divenire uomini e donne liberi. Liberi soprattutto da queste energie del passato che cercano compensazione o vendetta. Un' uomo o una donna veramente liberi percepiscono dentro se stessi questi moti che vengono dal passato, che non sono i loro, e così riescono a prenderne le distanze e a prendere decisioni libere. A: alla fine si torna sempre al lavoro su di sé S: si....vero.... alla fine, in sintesi, il lavoro evolutivo per tutta la società si riconduce al lavoro personale di "pulizia" dalle memorie altrui che ognuno ha dentro. E' un cammino di ricerca e perseguimento della vera libertà che non è altro che un giungere ad agire nel "qui e ora" e non piuttosto un agire mossi da spiriti altrui che ci possiedono. Note etimologiche PATRIARCATO: Significa "comando del padre" ; Patria(stirpe)+Arkho(comando)
MATRIARCATO: Significa "comando della madre" ; Mater(madre)+Arkho(comando) AGAPEARCATO: Significa "comando dell'amore" ; Agape(amore)+Arkho(comando) Di Luca Bacchi Alla fine
quando sarai solo, all'ultimo passo, cuore a cuore con Dio, conterà solo una cosa: conterà solo quanto hai amato. Amare è un dono, non tutti hanno la fortuna di amare veramente. Avere figli è il dono che Dio ci fa per insegnarci l'esperienza dell'amore vero, dell'amore simile all'amore che Dio ha per noi, suoi figli. La prima e l'ultima esperienza d'amore che ogni essere umano fa è l'esperienza di essere figli. Nasciamo dal Padre e ritorniamo al Padre. Queste sono in essenza l'entrata e l'uscita dalla vita. La grazia di essere genitori quindi è il dono più grande che Dio ci abbia fatto. Il dono della possibilità di amare qualcuno come Egli ama noi. Un amore Paterno, Materno, un' amore di chi si da totalmente al figlio, nasconde se stesso, e si fa invisibile nel servirlo nelle sue necessità. Un amore che è umiltà assoluta. L'umiltà di dimenticarsi di sé, rinunciare al proprio ego, e gioire nel mettersi al servizio dell'altro. L'altro, il figlio, prende il nostro posto. Prende il posto del nostro IO. Non penso più a me ma penso a lui prima di me Un'amore che è umiltà assoluta, oblio di se stessi, e servizio gioioso all'amato. L'amore è relazione consiste nell'amare e nel rendersi amabili. Cosa significa "rendersi amabili"? Significa saper accogliere l'amore dell'altro, non respingerlo. Amare e rendersi amabili! L'amore più adulto e maturo e perfetto è in realtà l'amore di chi incarna il ruolo sia di genitore (amando) che di figlio (rendendosi amabile) In una relazione d'amore vera dovremmo sentirci sia genitori che figli nei confronti dell'altro. Mai alla pari. Tu hai bisogno di amore, io con gioia rinuncio a me stesso per darti amore, e tu, questo mio amore, lo accogli con gioia. Io ho bisogno di amore, tu con gioia rinunci a te stessa per darmi amore, e io, questo tuo amore, lo accolgo con gioia. La relazione d'amore diventa così un accudimento reciproco, un'alternarsi nei ruoli di genitore e di figlio, un respiro continuo del darsi e dell'accogliersi. Quando manca questo respiro l'amore non è completo. L'umiltà è l'essenza dell'amore -Con umiltà mi metto al tuo servizio amata, rinuncio a me stesso, con umiltà tu apri le braccia e accogli il mio amore. -Con umiltà mi metto al tuo servizio amato, rinuncio a me stessa, con umiltà tu apri le braccia e accogli il mio amore. Di Luca Bacchi Ho finalmente capito che da solo non posso nulla. Tutto dipende da Dio.
Tutto ciò che possiedo Lui me l'ha donato, beni materiali, beni spirituali, tutto viene da Lui. E' per questo che vivo "abbandonato" alla Sua volontà cercando in ogni momento di ignorare la mia. Ho capito solo ora questa grazia che Dio mi vuole insegnare; la grazia della vita nella totale provvidenza, provvidenza che si occupa di ogni cosa e mi porta dove vuole. Mi abbandono alla Tua volontà Padre perché se il mio ego vuole agire io divento un ostacolo a Te e a me stesso; divento un ostacolo alla mia liberazione profonda. La vera liberazione è proprio il non-attaccamento a nulla, ovvero, attaccarsi solo a Dio che è il "nulla" di questo mondo egoico. Questa è la vera liberazione che è un anticipo della liberazione che riceveremo nel regno di Dio. A questa libertà del Regno, ci prepariamo ora; è adesso che dobbiamo prepararci a ciò che sarà nel Regno dei cieli e quindi già adesso cerchiamo di vivere come angeli liberi da tutto ciò che è mortale, liberi da ogni attaccamento a ciò che di questo mondo è soggetto alla morte. Così, già pronti ora, entreremo nel Regno senza intoppi quando verrà il nostro momento. Di Luca Bacchi Dio è la grazia del nostro cuore
se sai qual'è la fonte della grazia sai chi è il tuo Dio Se abiti il deserto nomade circondato dal nulla Dio lo troverai dentro, Dio nello Spirito. Se abiti la foresta circondato da una natura rigogliosa Dio lo troverai fuori, Dio nella Natura. Spirito o Natura Maschio o Femmina Dio in essenza è pura grazia. Così nascono i culti modellati dal luogo in cui nasciamo, dalla vita che facciamo immagine di ciò che ci riempie di grazia. Di Luca Bacchi Questa domanda è sbagliata. Mal posta. Domandarsi sull'identità sessuale di Dio in questi termini è un'ingenuità. La domanda va posta in un contesto.
Dio non è ne maschio ne femmina ma è il tutto da cui ogni forma limitata emerge. Maschile e femminile sono due attributi limitati: il maschile non è il femminile, il femminile non è il maschile. Dio invece non ha limiti. Anche dare un nome a Dio sarebbe fondamentalmente sbagliato perché nominarlo equivale a dargli una definizione, ovvero definirlo. Ma Dio non ha fine. Partendo da questo presupposto, il dibattito sulla sessualità di Dio esiste ed è molto interessante. In ambito cristiano stanno nascendo delle correnti di pensiero secondo le quali il dio cristiano sarebbe sia Padre che Madre o solo Madre; correnti di pensiero che purtroppo a volte si pongono con atteggiamento troppo "invasivo" e "giudicante" e spesso cavalcate da persone che non hanno mai letto e meditato i testi sacri, i Vangeli, Il Vecchio e il Nuovo Testamento. Accade quindi che si entri in discussione sull'essenza dell'esperienza cristiana con persone che non hanno mai studiato ne tantomeno meditato il cristianesimo. Tutti abbiamo ricevuto un'infarinatura del cristianesimo da bambini a catechismo, ma per un confronto adulto, questa infarinatura non é sufficiente. Prima di sostenere una critica ad un mondo, è necessario conoscerlo personalmente, viverlo, frequentarlo, meditarlo, "camminarci dentro", e solo dopo potremo avere un punto di vista autorevole e un'eventuale nostra parola pesante a riguardo. Io stesso ero critico nei confronti del cristianesimo fino a quando non mi sono accorto che non potevo criticare ciò che non conoscevo personalmente. Così, con grande fatica, ho preso in mano il vecchio ed il nuovo testamento e ho iniziato a studiarli, meditarli, aggiungendo a queste, altre letture che potessero aiutarmi a coglierne il senso profondo. Ho frequentato monasteri, eremi, conventi, ho parlato con preti, monaci, eremiti, e soprattutto ho meditato su ciò che leggevo. E' stata una scommessa la mia, mi sono detto: "ma è possibile che in 2000 anni di cristianesimo non ci sia nulla di utile per me? Se permane da così tanto tempo evidentemente appoggia su qualcosa di estremamente solido. Voglio trovare questa base di appoggio solida" Così dopo molti anni di studio e di confronto con altre religioni, sono diventato cristiano. Ora mi trovo a parlare con persone che, come facevo io un tempo, criticano aspramente il cristianesimo e così consiglio loro di fare ciò che ho fatto io, ovvero studiare ciò che stanno criticando. Ma spesso il rifiuto è troppo radicato e così si precludono a prescindere quel cammino, ma la cosa peggiore secondo me è che gettano fango su ciò che non conoscono personalmente, facendo di tutta l'erba un fascio, senza aver mai "sentito il sapore" di ciò di cui stanno parlando. Apro una parentesi: l'etimologia della parola sapere è "sentir sapore". L'etimologia ci indica che il sapere è una conseguenza di un'esperienza sensoriale precisa, il gusto. Come un bambino piccolo che per conoscere le cose del mondo le mette in bocca, così il sapere vero deriva dall'assaggiare. Se non "assaggiamo" non "sappiamo". Il "ho sentito dire" non è quindi un sapere, nemmeno il "l'ho letto su quel libro" è un sapere. Il vero sapere deriva dal fare esperienza, dal nutrirsi per un periodo di quella cosa, dal cibarsi di essa. Quindi io invito tutti ad assaggiare prima di giudicare. Assaggiare con l' atteggiamento del ricercatore che si addentra in un mondo apparentemente ostile, mosso da un puro desiderio di conoscenza. Tornando al titolo, la faccio breve. Siamo nell'ambito del cristianesimo. Di questo ambito voglio parlare. La religione cristiana NASCE su questo fatto: Dio che scende sulla terra e la feconda generando un figlio. Ripeto in altri termini: Dio penetra l'umanità, la feconda, e si incarna in essa. Questo basta e avanza per spiegare come mai per i cristiani Dio sia maschio/padre. L'azione primaria compiuta da Dio, azione che ha dato origine al cristianesimo, è un azione maschile: penetrare, fecondare, porre il seme. Così, per i cristiani, Dio maschio ha fecondato l'umanità femmina. Tutti noi, uomini e donne, nei confronti di Dio, siamo femmine, perché lo riceviamo in noi. La Sposa di Cristo è l'umanità che accoglie Dio in sé. Ogni vero cristiano é femmina perché ha ricevuto Dio nel proprio cuore. Da questo punto di vista, il cristianesimo è un'elogio all'energia femminile. Un' identificazione totale con l'elemento femminile, una festa del femminile che accoglie lo Spirito di Dio. Questo è il cristianesimo. All'interno del cristianesimo, quindi, Dio è maschio. Chi vuole dare a Dio una valenza femminile, di fatto, sta creando un'altra religione che non ha nulla a che fare con il cristianesimo. Nel tempo e nel mondo ci sono state religioni e culti in cui la divinità aveva sembianze femminili, e va benissimo. I culti sono tanti e differenti e ognuno ha le sue caratteristiche e ognuno ha le sue ragioni di essere, le sue origini, i suoi attributi che lo definiscono. In conclusione il cristianesimo ha un Dio Padre, mentre per esempio in sudamerica esistono i culti della Grande Madre. E' importante rispettare il Sacro perché è sacro. Rispettare ciò che per noi é sacro e rispettare ciò che per gli altri é sacro. Ma soprattutto dico, prima di giudicare: facciamo uno sforzo per capire ciò che apparentemente ci pare incomprensibile; mettiamoci in gioco in prima persona; assaggiamo con la nostra bocca invece che ascoltare ciò che ci dicono gli altri; sentiamo noi stessi il "sapore". Senza un lavoro andrò avanti grazie alla provvidenza. Piccoli lavoretti saltuari, sempre diversi, un pò di artigianato, il mio orto e l'aiuto di qualche buon' anima; avrò tutto il necessario per vivere degnamente io e la mia famiglia.
Troverò una casetta in sasso sull'appennino, con un pò di terra intorno, il bosco e una sorgente di acqua nei pressi. Mi scalderò con la legna del bosco, laverò i miei panni a mano e cucinerò con la stufa a legna. Mi sposterò prevalentemente a piedi o con i mezzi pubblici e userò la mia auto solo per le emergenze. Schiacciato nelle tue profondità
egli ora grida la sua voce riemerge dall'abisso dall'oscurità viene alla luce, lo avevi rimosso ma mai del tutto, era sempre in sottofondo invisibile ma presente, ti illudevi di aver dimenticato ma ora dovrai farci i conti, sta emergendo potente tutto l'amore che ti sei negato. |
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Settembre 2023
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