Un racconto scritto da Luca Bacchi Erano tutti seduti intorno al fuoco quella sera d’estate, ascoltavano il vecchio parlare, era così interessante ciò che raccontava e in tutti i bambini nascevano domande; li incuriosiva, e stimolava le loro menti assetate di sapere.
- Cos’è Dio? - Domandò Carlo con tono di sfida - Dio?, Dio è tutto ciò che esiste - Rispose - Quindi questo bastone è Dio? - - No, ho detto che Dio è tutto ciò che esiste, non solo quel pezzo di legno. Quel bastone è una parte di Dio. - Sara si alzò indispettita e domandò - Ma allora le spade, i fucili, la morte, il dolore, le cattiverie sono tutte parti di Dio? - - Esattamente Sara. Dio non lo puoi definire con un nome, non puoi dargli un limite. De-finire qualcosa, lo dice la parole stessa, equivale a dargli una fine, un limite, un termine, appunto. Il suo limite sarà proprio il nome che gli hai dato, per esempio: - e raccolse un sasso da terra - Se io definisco questo oggetto che ho appena raccolto con il termine “sasso”, lo sto limitando ad essere un sasso e nient’altro. Dio non è definibile, perché Dio è tutto. - - Ma Dio è buono? - - Dio è tutto,quindi non si può dire che sia solo buono perché la bontà è solo una parte del tutto - - Ma allora è cattivo? - - Non si può dire nemmeno che sia cattivo, si può dire che Dio è tutto. Se prendi tutta la cattiveria del mondo e la sommi a tutta la bontà del mondo, il risultato è Dio. Dio è la somma di tutto il positivo e di tutto il negativo insieme. E sai che risultato ottieni se sommi tutto il positivo a tutto il negativo? - no, non lo so - - Ottieni l’equilibrio perfetto. Ottieni Zero - - Quindi Dio è uno zero? - - Questa affermazione spaventa, ma è molto vicino al reale, diciamo che Dio è l’equilibrio assoluto - - Ma io devo essere buona! - Ribattè Sara - Così il mondo diventerà migliore! - - Tu devi fare fare ciò che il tuo cuore ti dice di fare, perché tu sei il tuo cuore. Tu non sei ciò che ti dicono gli altri, tu sei ciò che sgorga dal tuo cuore. Non è facile seguire il proprio cuore, soprattutto da adulti. Per i bambini è tutto più naturale ma mano mano che si cresce la nostra mente prende il sopravvento sulla voce del cuore e ci sentiamo spaccati a metà. A volte il nostro cuore dice una cosa e la mente ne dice un altra. Dobbiamo imparare ad agire con coraggio - e aggiunse: - Sentite questa parola? "Cor" , ci ricorda la parola "cuore" mentre "aggio"ci ricorda la parola "agire". Le parole ci parlano su più livelli! - - Il mio cuore dice che voglio essere buono come un santo - - E’ un bell’obiettivo il tuo, ma hai mai letto i diari dei santi? San Francesco ad esempio, sai cosa diceva di se stesso? Diceva di essere un grande peccatore, pieno di difetti, Pensa un pò…. San Francesco! - - Diceva così? Si sentiva sbagliato? - - Si rendeva conto di essere limitato che non vuol dire essere sbagliato. Fai bene a cercare modelli di riferimento così alti, ma sappi che ogni essere umano è differente, non ne esistono due uguali in tutta l’eternità quindi se tu imiti San Francesco non sarai mai veramente felice perché non sarai mai te stesso. La cosa più importante nella vita è essere se stessi ed esprimere ciò che siamo in Verità, con gioia. Con tutti i nostri difetti, siamo perfetti. - Il vecchio bevve un pò d’acqua e poi continuò: - Veniamo al mondo per fare esperienza e la nostra anima curiosa vuole fare le esperienze che ancora non ha mai fatto prima. La nostra anima vuole diventare Dio e quindi vuole diventare il Tutto e per diventare il Tutto deve fare esperienza di tutto. Nelle infinite reincarnazioni faremo tutte le esperienze possibili, saremo pietre, alberi, animali, gatti, cani, rose, peschi, soldati, marinai, zingarelli, ricchi commercianti, preti, ecc, ecc - - Anche assassini? - - Faremo l’esperienza da assassini si, se sarà necessario. - - Hai detto che dobbiamo fare tutte le esperienze per diventare come Dio, allora faremo anche esperienza dell’assassino! Non barare - - Ciò che dici è corretto , ma esiste una strada alternativa - - Quale? - - Vuoi evitare di incarnarti in un assassino o in un ladro o in un altro criminale? - - Si, vorrei evitare anche vite in cui provo grande dolore e tanta sofferenza - - Allora, fai cosi: ora, in questa vita, vai a conoscere un criminale, un assassino, un ladro oppure vai a conoscere una persona che soffre, vai a trovarla. Vai e parla con loro, fatti raccontare la loro vita, il perché hanno fatto ciò che hanno fatto, come mai si sono spinti a delinquere, quali sono le loro emozioni, cosa provano, che sentimenti hanno dentro, quali sono state le loro motivazioni, cosa dice il loro cuore, fatti raccontare la sofferenza, vai…. - - In un carcere? - - Si, Vai in un carcere, oppure vai a trovare un malato, ascoltali. Ascolta un uomo che ha ucciso un altro uomo, dedicagli il tuo tempo e mettiti nei suoi panni senza giudicarlo, entra in connessione con la sua anima e vibra con essa. Allora, se lo avrai ascoltato sinceramente con tutto te stesso, se i vostri cuori si saranno avvicinati, allora, l’esperienza di quell’uomo diverrà anche la tua e non avrai più bisogno di reincarnarti per fare quell’esperienza sulla tua pelle. - Sara disse: - Spesso mi sono chiesta come si sentono le persone che hanno commesso un reato grave. Si sentiranno in colpa? Dormiranno la notte? Piangono? - - E’ per questo motivo che è così importante ascoltare chi ci appare “diverso” , “strano”, “assurdo”, “lontano” o chi sta vivendo un momento di sofferenza che noi non abbiamo mai sperimentato . Se gli chiudiamo le porte in faccia o lo ignoriamo prima o poi dovremo passare per la sua stessa via. Ciò che ci scandalizza, ciò che ci fa paura, ciò che non accettiamo, che non capiamo, sono proprio quelle parti di Dio che dobbiamo ancora conoscere. E prima o poi, volenti o nolenti, le conosceremo. Sta a noi scegliere in che modo. Quando un tuo amico fa qualcosa di strano che non capisci, siediti vicino a lui e fatti spiegare perché lo sta facendo. Conosci le sue motivazioni ed entra in empatia con lui, così la sua esperienza diventerà anche la tua e la tua coscienza si amplierà. Quando un tuo amico piange, vagli vicino, e accogli in te il suo pianto. E’ questa la caratteristica principale dei grandi uomini, dei santi, sono aperti all’ascolto verso ogni creatura, soprattutto verso gli ultimi. - E’ vero!!! San Francesco parlava con i lupi! - - Esatto! Pensa un pò, anche con i lupi! - - E gli alberi? Tu hai mai parlato con un albero? - - Parlato no, comunicato si. Lo faccio spesso, non è un parlare…. è un osservare, ascoltare, accarezzare. Ogni creatura ha un suo linguaggio, è molto interessante anche imparare i linguaggi di tutte le creature che esistono. Per esempio, se vuoi comunicare con una quercia devi sederti vicino a lei e appoggiare la schiena al suo tronco e aspettare. Se sei sincero sentirai la sua linfa attraversarti, e ti sentirai quercia. - - Domani vado dalla grande quercia e provo a comunicare con lei - Disse Claudio - Buona idea! Con il tempo imparerai a comunicare con tutti gli alberi del bosco, con le piante, gli animali, le montagne, le nuvole! Tutte queste forme sono parti di Dio e noi siamo qui per unirci ad esse, divenire un tutt’uno con tutto ciò che ci circonda. - - diventare Dio? - - diventare Dio. -
1 Comment
Jemp
13/10/2023 03:44:40 pm
Grande Luca! Mi è piaciuta soprattutto la parte in cui spieghi che se parliamo con un assassino (o altre malvagità) e quindi lo conosciamo, stiamo già sublimando l'esperienza di diventarlo. Propongo di andare a parlare con i signori della guerra per non rischiare di diventare uno di loro!!!
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