Di Luca Bacchi "Nella Baita" è il nome che ho scelto per indicare il mio spazio Sacro; uno spazio armonioso, silenzioso, profondo, difficile da raggiungere ma accogliente, nel quale posso ristorare corpo e spirito dalle fatiche del viaggio, proprio come in una piccola baita all’interno di un grande bosco. E’ da questo spazio Sacro che nascono anche le mie lampade fatte a mano con legno e carta di gelso. Lampade che esprimono sotto forma di luce calda e discreta la medesima sacralità da cui hanno origine. L’intenzione che scorre dalla Baita verso l’esterno è quella di sensibilizzare le persone al Sacro, offrendo uno strumento per ACCENDERE IL SACRO dentro ad ogni casa.
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Di Luca Bacchi Non mi interessa la tua Verità,
ma i passi che hai fatto per raggiungerla. Di Luca Bacchi Hai deciso di rinascere
di purificarti totalmente da ogni ombra che ti porti dentro e iniziare un nuovo cammino come uomo nuovo Uomo puro, appena nato che ha deciso fortemente di camminare nella luce In quella prima potente decisione sei morto e rinato. Rinnova e ravviva ogni giorno quella decisione. Di Luca Bacchi Metto tutto nelle Tue mani,
abbandono ogni mia volontà tranne quella di lasciarmi andare tra le Tue braccia. Mollo Lascio la presa su ogni desiderio, su ogni pensiero, su ogni emozione come una barchetta di carta mi appoggio sull'acqua del fiume e mi faccio trasportare dove Tu vuoi. In pace Osservo il paesaggio come un passeggero che non guida, non rema, non sceglie la direzione ma si affida, sereno, alla corrente. Di Luca Bacchi LA CASA SULLA ROCCIA propone la coperta orgonica di Wilhelm Reich
Per maggiori informazioni visita la pagina dedicata COPERTA ORGONICA oppure contattaci al 3274542476 o via mail a [email protected] Di Luca Bacchi La radice comune... è li che devono ritrovarsi tutti i popoli.
Li... in quel luogo unitario collocato prima di ogni narrazione, prima del mondo, prima della creazione. Li si evidenzia eclatante la reale fratellanza. La pratica meditativa e la preghiera sono i mezzi per accedere a quel luogo. Indietreggiare dal mondo e dalle mille forme separative del mondo fino ad arrivare al nucleo comune a tutti. Ogni cultura prega, ogni cultura medita, anche gli atei meditano.... Usiamo quindi la meditazione e la preghiera come strumenti per portare tutti gli uomini in quel "luogo comune", e far fare loro l'esperienza dell'unità, affinchè l'unità non sia solo un concetto ma una reale esperienza! Grazie Di Luca Bacchi "Beato chi sa distaccarsi da tutte le creature; chi, fronteggiando la natura, crocifigge i desideri materiali con il fervore dello spirito, libero da ogni legame terreno" Questa frase non è di Buddha ma è di un monaco Cristiano (Il titolo del libro è "L' imitazione di Cristo" una guida spirituale per monaci del XV secolo ) Quando parliamo di "non attaccamento" subito pensiamo a Buddha e alla sua scoperta che l'origine della sofferenza sta nell'attaccamento, ma è doveroso riconosce che l'arte del "non attaccamento" esiste anche nella tradizione cristiana. La tradizione Cristiana sarebbe tutta da "tradurre" in termini accessibili, perché nella forma classica fa fatica ad essere compresa dalle grandi masse. Attualmente l'insegnamento della saggezza Cristiana, il catechismo, crea un forte rigetto nella maggioranza delle persone e quindi non viene accolto ne compreso. Forse tutto ciò è voluto appositamente per evitare che il seme dell' insegnamento si disperda. Così esso viene elargito in una forma "simbolica" affinchè il significato interiore del simbolo sia percepito solo da coloro che hanno la "maturità" per coglierlo. Chi non ha ancora tale maturità, lo rigetterà come se fosse al cospetto di una favoletta. A conferma di ciò leggo il passo seguente del Vangelo di Matteo (Matteo 13, 10-17) "Allora i discepoli si avvicinarono e gli dissero: «Perché parli loro in parabole?» Egli rispose loro: «Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli; ma a loro non è dato. Perché a chiunque ha sarà dato, e sarà nell'abbondanza; ma a chiunque non ha sarà tolto anche quello che ha. Per questo parlo loro in parabole, perché, vedendo, non vedono; e udendo, non odono né comprendono. E si adempie in loro la profezia d'Isaia che dice: "Udrete con i vostri orecchi e non comprenderete; guarderete con i vostri occhi e non vedrete; perché il cuore di questo popolo si è fatto insensibile: sono diventati duri d'orecchi e hanno chiuso gli occhi, per non rischiare di vedere con gli occhi e di udire con gli orecchi, e di comprendere con il cuore e di convertirsi, perché io li guarisca". Ma beati gli occhi vostri, perché vedono; e i vostri orecchi, perché odono! In verità io vi dico che molti profeti e giusti desiderarono vedere le cose che voi vedete, e non le videro; e udire le cose che voi udite, e non le udirono." Ecco che, attraverso le parabole romanzate e velate, il Vero messaggio, non raggiunge le grandi masse. Alle grandi masse arriva solo una favoletta. A coloro che invece hanno orecchie, occhi e cuore capaci di ricevere il Vero insegnamento, esso si rivela. Si crea così una grande spaccatura tra coloro che rigettano l'insegnamento perchè non lo hanno compreso e lo ritengono una favoletta e coloro (i pochi) che ne colgono la potente radice. Chi non lo comprende, probabilmente è ancora vittima di quella fase di rigetto giovanile che tutti abbiamo avuto verso il cristianesimo. Matteo dice "Il cuore di questo popolo si è fatto insensibile". Tutti noi abbiamo vissuto tale rigetto in adolescenza, per via della modalità con cui questo insegnamento ci è stato donato. Ma ora siamo adulti e sarebbe bene "mettere da parte" le nostre allergie infantili e "guardare dentro". Da adulti, possiamo riconoscere tale significato profondo e celato e mettere da parte il nostro risentimento, prendendo ciò che ci può veramente aiutare a vivere meglio. La conferma di ciò che dico sta nella frase iniziale; la frase del monaco Cristiano che ho inserito all'inizio del post. Sono concetti buddhisti espressi da un monaco Cristiano già nel XV secolo. Ma allora mi domando..... perchè son andato a cercare la Verità in oriente quando potevo trovarla qui sotto casa? bella domanda...... Forse dovevano crescere ancora il mio cuore, i miei occhi e le mie orecchie Di Luca Bacchi «In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono». (Giovanni 8, 58) Il passato, il presente ed il futuro esistono adesso.
Il passato lo sto ricordando adesso, il presente lo sto vivendo adesso, il futuro lo sto immaginando adesso. Quindi, anche il ricordo della vita e delle opere di Abramo, esiste adesso attraverso di me che ne rievoco il ricordo. Nel qui e ora, cos'è Abramo? Nel qui e ora Abramo è un mio ricordo; sono io che lascio emergere il ricordo di Abramo. Prima che Abramo fosse..... Io sono l' "Io sono" è l'esperienza primaria, originaria, a monte di ogni altra esperienza, presente, passata, futura. Tutto il mondo è oltre l' "Io sono", e viene dopo di esso. L' "Io sono" è il soggetto comune a ogni possibile oggetto, a ogni possibile "creatura", a ogni possibile "ente", sia esso un pensiero, un' emozione, un fatto, un ricordo, ecc, ecc, ecc. Prima che il mondo fosse, Io sono. Di Luca Bacchi "E Gesù disse: «Neppure voi avete ancora capito? Non capite che tutto ciò che entra nella bocca se ne va nel ventre, e viene espulso nella fogna? Ma le cose che escono dalla bocca procedono dal cuore; sono esse che contaminano l'uomo. Poiché dal cuore provengono pensieri malvagi, omicidi, adultèri, fornicazioni, furti, false testimonianze, maldicenze. Queste sono le cose che contaminano l'uomo; ma il mangiare senza lavarsi le mani non contamina l'uomo»."
(MATTEO 15, 16-20) Di Luca Bacchi Costruisco sgabelli per la meditazione in compensato. Chi fosse interessato può contattarmi direttamente al 3274542476 Breve descrizione : Questo tipo di sgabello consente di meditare in posizione Vajrasana senza affaticare i piedi che sarebbero altrimenti sottoposti al peso di tutto il corpo. La posizione Vajrasana è una postura dell'Hatha Yoga detta anche "del diamante" che aiuta il praticante ad entrare in uno stato di rilassamento, di immobilità fisica e di stabilità della mente perchè agevola l'allineamento verticale della colonna. Grazie all'uso dello sgabello si può rimanere in questa posizione per molto tempo e praticare lunghe meditazioni. Questo tipo di sgabello è molto utilizzato tra i praticanti della meditazione Zazen, in alternativa al classico cuscino denominato Zafu. L'uso di questo sgabello è indicato come alternativa alla classica posizione seduta a gambe incrociate. Poesia di George Herbert (1593-1633) L’Amore mi accolse; ma l’anima mia indietreggiò,
colpevole di polvere e peccato. Ma chiaroveggente l’Amore, vedendomi esitare fin dal mio primo passo, mi si accostò, con dolcezza domandandomi se qualcosa mi mancava.. «Un invitato» risposi «degno di essere qui». L’Amore disse: «Tu sarai quello». Io, il malvagio, l’ingrato? Ah! mio diletto, non posso guardarti. L’Amore mi prese per mano, sorridendo rispose: «Chi fece quest’occhi, se non io?» «È vero, Signore, ma li ho insozzati; che vada la mia vergogna dove merita». «E non sai tu» disse l’Amore «chi ne prese il biasimo su di sé?» «Mio diletto, allora servirò». «Bisogna tu sieda», disse l’Amore «che tu gusti il mio cibo». Così mi sedetti e mangiai. |
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Dicembre 2024
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