Di Luca Bacchi Per chi vive a contatto con la natura, l'autunno sembrerebbe la stagione della pre-occupazione. Infatti siamo orientati al futuro, pensiamo all'inverno che tra poco arriverà e così come delle formiche, accatastiamo la legna, puliamo il camino, riempiamo la dispensa, facciamo le conserve, perché l'inverno in montagna è lungo, lunghissimo, l'orto porta meno frutti e anche le galline fanno meno uova. Così l'autunno è anche un tempo di fiducia in cui si mostra veramente quanto sia salda la nostra fede in Dio, nella Madre Divina che tutto sostiene. Quanto siamo pre-occupati? Quanto siamo fiduciosi? Così oggi, mi sono passate tra le mani le parole con le quali Gesù ci ha parlato dei due padroni: preoccupazione e fiducia. Chi vogliamo servire? Non possiamo servirli entrambi, dobbiamo scegliere. "Nessuno può servire a due padroni, perché o odierà l'uno e amerà l'altro; oppure sarà fedele all'uno e disprezzerà l'altro; voi non potete servire a Dio e a mammona. Perciò io vi dico: Non siate con ansietà solleciti per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di che vi vestirete. La vita non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Osservate gli uccelli del cielo: essi non seminano, non mietono e non raccolgono in granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi molto più di loro? E chi di voi, con la sua sollecitudine, può aggiungere alla sua statura un sol cubito? Perché siete in ansietà intorno al vestire? Considerate come crescono i gigli della campagna: essi non faticano e non filano; eppure io vi dico, che Salomone stesso, con tutta la sua gloria, non fu vestito come uno di loro. Ora se Dio riveste in questa maniera l'erba dei campi, che oggi è e domani è gettata nel forno, quanto più vestirà voi, o uomini di poca fede? Non siate dunque in ansietà, dicendo: "Che mangeremo, o che berremo, o di che ci vestiremo?". Poiché sono i gentili quelli che cercano tutte queste cose; il Padre vostro celeste, infatti, sa che avete bisogno di tutte queste cose. Ma cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno sopraggiunte. Non siate dunque in ansietà del domani, perché il domani si prenderà cura per conto suo. Basta a ciascun giorno il suo affanno."
MATTEO 6,24-34 (Nuova Diodati)
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Di Luca Bacchi Messaggio ricevuto questa mattina alle ore 07:50 Smettila di preoccuparti
e dedica tutte le tue energie a ciò che c'è qui ora tra le tue mani Non disperdere la tua forza in mille pensieri, paure, preoccupazioni sul futuro o su ciò che hai fatto nel passato. Concentrati sul compito odierno fallo al meglio con massima cura. Questo è il modo per vivere pienamente ogni istante e quindi tutta una vita. Non buttare via questa possibilità di assaporare pienamente il miracolo prelibato che hai tra le mani. Cogline il sapore godi del suo colore metti tutto te stesso in questo attimo presente. Di tutto il resto mi occuperò Io Tu vivi ! Questo ti chiedo! Non distrarti dalla vita. Di Luca Bacchi Non è facile creare il bello
perché il bello è oggettivo ha caratteristiche ben precise pause, spazi, vuoti, il bello ti conduce al silenzio svuotandoti di ciò che non sei ti mostra la grazia che hai nel cuore Di Luca Bacchi Ha senso solo la bellezza,
la grazia che accende nel cuore è l'unico senso dell'essere. Di Luca Bacchi Il mondo è un foglio bianco qui davanti a me.
Io so disegnare? So scrivere? Cosa so fare? Cosa sono capace di fare con quel foglio bianco? Bruciarlo? Bagnarlo? Strapparlo? Farne una barchetta? Con quali competenze, strumenti, talenti, capacità, conoscenze, mi affaccio su quel foglio-mondo completamente bianco? Farò di quel foglio solamente ciò che io sono. Il mondo è ciò che io sono. Il mondo sono io in espressione. Io sono lo strumento di Dio. Se Dio vuole tagliare quel foglio, mi farà forbice Se vuole bruciarlo, mi farà fuoco Se vuole dipingerlo, mi farà pennello. Una forbice non può incendiare Un accendino non può dipingere Un pennello non può tagliare. Un foglio bruciato mi dice che io sono fuoco Un foglio dipinto mi dice che io sono pennello Un foglio tagliato mi dice che io sono forbice. Com'è il foglio-mondo che ho davanti? Ne ho fatto ciò che io sono. Di Luca Bacchi Ho i polmoni
pieni di sangue se sputo vedo rosso, sangue rosso brillante esce dalla mia bocca. Sto morendo un'altra volta. Questa morte la seconda o la terza non ricordo è cruenta sanguigna, spietata. Muoio nel mio letto una sera di settembre mentre mia figlia dorme, soffocato dal mio stesso sangue. Osservo morire la mia carne da macello ancora giovane carne che mi ricopre che mi riveste addio La paura mi solletica, mi invita, mi fa il verso e la taccio nel silenzio di questa ultima notte. Non ho domande nessun ostacolo da opporre mi abbandono osservandomi morire con mente lucida pezzo dopo pezzo granello dopo granello. Niente di me Niente che procede Niente che mi mangia rivelando ancora una volta il torsolo dell'eternità che io sono. Di Luca Bacchi La mia famiglia
è un'ambiente di montagna d'Appennino, di bramito, di castagne di acque fresche sorgenti Famiglia sono gli alberi le stelle, la paura nel bosco di notte, i paesaggi lontani visti dalla cima, fratelli e sorelle Mamma e papà poiane e rondini il gufo, la civetta, le loro voci e il fiume che ha scavato la valle intera è nonno curvo e saggio sempre ben vestito Famiglia cara famiglia mia tutta nella casa dei miei occhi riunita intorno al mio cuore focolare che bella che sei Di Luca Bacchi Oggi mi hai parlato con parole di fuoco
ho tremato nell' udirle e ho vacillato prima di farle mie ma nel momento in cui ho detto si tutto di me era saldo: "Mettimi alla prova figlio mio vivi senza preoccuparti della tua vita e affidati totalmente a me. Ti darò tutto ciò di cui hai bisogno, riceverai doni che non puoi neanche immaginare ti condurrò su vie mai percorse prima e sarò lì ad abbracciarti alla fine del tuo cammino, hai la mia parola" Di Luca Bacchi Osserva il tuo demone
conoscilo ascoltalo e comprendilo, impara come si veste, come si muove, qual' è il tono della sua voce, come pensa e come ragiona, studia il suo volto, il suo carattere, e mettilo in scena indossa i suoi panni in questo teatro sicuro metti la sua maschera e il suo vestito, e muoviti interpretando quel ruolo. Ora che l' hai indossato ora che l' hai reso personaggio, sai che quello non sei tu ma sei colui che decide, sei colui che osserva e sceglie se recitare o no la parte del suo demone. Di Luca Bacchi Mattino calmo
non cantano gli uccelli non soffia il vento attesa di fine estate villeggianti tornati in città qui ora il vuoto dolcemente si riempie del suo silenzio naturale questo luogo passa un'auto sulla strada rumore estraneo e subito vuoto che segue il troppo pieno l'uomo allaga questi spazi non si accorge che straborda bambino giocherellone urla, ride, in questa chiesa sua Madre Natura lo sa bene e paziente attende che il pargolo divenga maturo per comprendere che Sacro è il bosco Sacro il silenzio perfetto come Dio nel suo stare Madre per sempre in eterno ed invisibile movimento agisce, fa, risolve, cura senza rombi ne frastuoni nascosta tra le foglie, nelle foglie in un sasso, nell'acqua di un ruscello da grande imparerà, quell'uomo bambino diverrà un silenzioso, operoso e invisibile custode? Di Luca Bacchi I desideri hanno limiti I limiti di colui che desidera I limiti della personalità I limiti di chi siamo E della nostra storia personale Il vuoto no, non ha limiti. Rinunciare a tutto ciò che conosco mettendo da parte anche me stesso. Togliere quel macigno che io sono, che blocca la fonte di vita sempre nuova. Come posso mettermi da parte? Sarò sempre io a fare dire pensare! No, devi esserci senza esserci presente ma trasparente alla Sua volontà che sgorga in te e lasciarti attraversare da essa, sentendo che non ne sei separato. Perchè tu stesso sei manifestazione della Sua volontà Il titolo è una frase di Ramana Maharshi
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Gennaio 2025
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