10 dicembre 2016
Dio, vivo in questo B&B da più di tre settimane, da solo. Passo le notti nel silenzio più totale e mi ricarico ogni notte al 100% anche se dormo solo 6 ore. Qui a fianco abitano i proprietari, una bella famiglia composta da Davide, sua moglie, il figlio di 4 anni Diego. Hanno cani, cavalli, caprette, oche, galline. E’ la dimensione della fattoria. Mi piace questa realtà in cui dopo una giornata di lavoro in città si ritorna nella natura e a contatto con gli animali e con i lavori di mantenimento della fattoria, che non sono eccessivi ma comunque necessari. Pulire la stalla, dar da mangiare agli animali, preparare la legna o il pellet nelle varie stufe sparse nella casa, ecc, ecc. Gli odori sono quelli della fattoria, si sente l’odore degli animali, si sente l’odore del bosco qui intorno, c’è nell’aria quella purezza che non si percepisce in città. Il fiume scorre qui vicino e accompagna le serate con il suo “suono” costante e rilassante. Un cane abbaia. Un’ oca starnazza. Pochi altri suoni oltre a quello del mio respiro. Così dopo una giornata di lavoro mi ritiro in questo posto dove il mio corpo trova le condizioni ideali per rilassarsi e riposarsi. Anche le mie emozioni avrebbero la possibilità di trovare quiete in questo posto ma non è stagione….La relazione con Martina volge al termine e non vedo mia figlia Marlene tutti i giorni. Questo distacco muove ancora molto la mia mente e le mie emozioni nonostante tutto intorno a me, in questo posto, mi invita all’armonia. Questa stanza io la conoscevo già. Era proprio la stanza che vidi in un viaggio sciamanico che feci tempo fa a Camugnano. Nella parte finale del “viaggio”, alla domanda “cosa c’è nel mio futuro?” vidi il volto di mia figlia, e alla domanda successiva “oltre a mia figlia, nel mio futuro, c’è anche Martina?” visualizzai questa stanza, vuota. C’è una forza di fondo che mi porta via dalla Martina, via dalla città, via dal mondo. La sento e la assecondo. Come c’è stata una forza di fondo che mi ha avvicinato a lei e alla città ora sono sospinto altrove. Natura e silenzio. Ora nel mondo io sono in difficoltà, nelle relazioni prolungate e costanti mi sfinisco. Do il meglio di me negli incontri che poi si concludono, per via della mia necessità di ricaricarmi. Al “fare” deve seguire un “non fare” e non un’altro “fare”. Alla parola deve seguire un silenzio e non un’altra parola. Alla fatica deve seguire il riposo e non un’altra fatica. Alla tensione deve seguire un rilassamento e non una’altra tensione. Per me questa danza è ormai indispensabile per non stare male; starò invecchiando ma lo spazio tra una cosa e l’altra è necessario come respirare. Resterò qui ancora qualche giorno poi dovrò andarmene perché la stanza è già prenotata da altre persone. Nel caso in cui accettino la mia proposta di affitto a Iano di Sasso Marconi, mi trasferirò li, in alternativa dovrò trovare un altro B&B che mi ospiti dal 15 dicembre in poi. Ti terrò aggiornato come mi hai chiesto questa mattina Con riconoscenza Luca
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