...Pensavo a quelle parti limitanti di noi che da soli non riusciamo a vedere o non vogliamo vedere. Come cristallizzazioni sono diventate parte di noi ma ci creano ostacolo alla libera espressione. Innescano la paura, il ritrarsi, la chiusura, oppure l'arroganza, la presunzione, la superficialità.
Essendo cristallizzazioni vanno "spaccate" o "sciolte", e questa operazione non è indolore; però prima di tutto vanno "sgamate" e per questo serve "l'altro da noi" che ci osservi da fuori. Nelle coppie mature e che si sentono portate per l'evoluzione credo che accada proprio questo. Entrambi sono al corrente che è difficile essere sinceri con se stessi e che il lavoro da fare è proprio quello di arrivare ad esserlo ed aiutare l'altro ad esserlo. Oltretutto a volte si ha la convinzione di essere sinceri ma non lo si è affatto e allora in questo caso è fondamentale che l'altro ce lo faccia notare. A volte quindi occorre qualcuno che indichi all'altro dove guardare, su cosa lavorare, quali sono le sue "falsità". Questo qualcun altro però deve accettare egli stesso la medesima "intrusione" da parte dell'altro. L'atteggiamento di entrambi deve essere quello di facilitare e accompagnare l'altro alla scoperta di se e non quello di ostacolarlo, giudicarlo, sentirsi migliore o peggiore. Due anime che si usano a vicenda, rompendo cristallizzazioni e curandosi le ferite, nella totale fiducia e rispetto con l'obiettivo comune di evolvere sulla strada che va da ego ad amore. Consapevoli della grande responsabilità e impegno che si sono assunti.
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Settembre 2024
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