Oggi è il 30 dicembre 2012, è domenica e fuori c'è un bel sole e un gran freddo.
Mi sono alzato alle 8 e ora sono le 10:47. Ho fatto colazione con caffè e spremuta di pompelmo, ho sistemato casa, ho letto un pò e mi sono messo ad ascoltare Ludovico Einaudi. Questa è l'introduzione, ma veniamo al dunque: Perchè mi sono messo a scrivere? provo a rispondere a qusta domanda, intanto perchè nella mia mente improvvisamente è nato il pensiero di condividere il mio stato d'animo attuale, direi quindi che è nato in me un senso di solitudine e di voglia di condividere. In effetti credo che sia questo il motivo principale. Andiamoci a fondo allora..... Sono in ferie e non lavoro. La mia aspettativa di queste ferie era di passarle in tranquillità, senza fare nulla di speciale ma alzandomi presto la mattina, farmi colazione con calma, leggere molto, fare delle passeggiate nel bosco qui attorno, disegnare, fare sesso possibilmente, meditare il pomeriggio a casa o presso il centro che frequento, bere alcool e andare a letto presto. Questo era il progetto e visto da lontano pareva bellissimo e necessario per come mi sentivo in quel momento, ne avevo proprio bisogno insomma. Ora che le ferie sono arrivate e ci sono dentro, sto facendo + o - quello che mi ero prefissato e i momenti di gioia ci sono. Sono stato a fare una camminata di tre ore ieri mattina qui attorno e mi sono liberato di tanti pensieri superflui, poi sono andato a meditare, ho letto, ho bevuto ho anche disegnato due quadretti a matita ma sento un disagio. Questo disagio è sicuramente dovuto al mio male all'orecchio e alla parte destra del viso, dolore-fastidio-presenza delal quale ancora dopo più di un anno di visite non so ancora nulla. Quindi un pensiero che ho spesso e che se si allontana poi è richiamato dal dolore. Poi oltre a questo motivo di disagio ce n'è un altro, ed è il senso di solitudine che a volte mi prende. Mi sento di avere dentro tante cose da esprimere ma non riesco a farlo pienamente, con il disegno, con la scrittura con la meditazione lo faccio ma non basta. E' necessario comunicare con chi è in grado di ascoltarmi e capirmi, sento la mancanza di questo. Certo è vero che io sono un pò un orso e in questi giorni mi sto isolando qui sui colli ma non mi basta parlare con persone o amici che non siano ricettivi a ciò di cui parlo. E' bella anche la sola compagnia, o presenza di qualcuno che si limita a essere presente senza alcuna comunicazione ma io cerco terreno fertile per ciò che ho dentro. Alla mente mi sono apparse alcuen persone che al momento vorrei qui perchè rispecchiano queste caratteristiche ma non possono essere qui. E' questo forse il motivo dell'iquietudine. Ieri ho visto un film "Brama di vivere" del 1956. E' la storia di Vincent van Gogh interpretato da Kirk Douglas. Tra i protagonisto c'è anche Anthony Quinn che interpreta Paul Gauguin e dè proprio lui che ad un certo punto dice questa frase: "amici, conforto, famiglia. Se contrastano con la pace e il lavoro si aboliscono! E poi si passa la vita a pensare se ne valeva la pena". Oggi mi sento proprio così, sto pensando se ne vale la pena. Il fatto è che la risposta la so già ma in questi momenti mi sale il dubbio. Quello che sono, quelllo che faccio, quello che sento mi ha portato a questa vita. Ogni decisione che mi ha portato qui è stata giusta nell'istante in qui l'ho presa. Ad ogni biovio ognuno fa quel che può in quel momento quindi è sempre sbagliato giudicare il passato. Adesso vorrei avere qui una ragazza, magari nuda sul letto che mi osserva mentre scrivo e canticchia una canzone nell'attesa che io torni a letto con lei a fare l'amore o a parlare di noi sinceramente. So anche che poi questa ragazza, per come sono fatto, diventerà dopo un peso da gestire, un impegno, un legame, un limite alla mia libertà, una libertà per cui mi sento nato. E' questo il mio conflitto. (Tratto da http://www.nellabaita.it/conflitto.html) (Foto: Ali Ben Youssef madrasse - Marrakech - Marocco 2011)
0 Comments
Leave a Reply. |
Categorie
Tutti
ArchiVIO
Settembre 2024
|