Di Luca Bacchi "Chi ha orecchie per intendere intenda" Vinicio Capossela e Giovanni Truppi hanno compiuto un impresa titanica, sono riusciti a parlare in mondovisione, in questo particolare periodo storico, di tematiche solitamente censurate dai media di regime; hanno parlato di: abusi di potere, giustizia ipocrita, di leggi ingiuste, di libertà, della necessità di non scendere a compromessi col potere, delle discriminazioni, e della battaglia spirituale di chi è disposto a rinunciare a tutto, anche alla propria aria, pur di non fare ciò che ritiene sbagliato. Come ci sono riusciti? Semplice...... cantando De Andrè. Le canzoni sono come parabole. "Per questo parlo loro per parabole" diceva Gesù (Matteo 13,13). La parabola è la tecnica che Cristo usava per seminare il suo insegnamento in maniera indiretta in modo da raggiungere i cuori con le immagini. De André era un Cristiano vero, libero e inafferrabile; dalla sua bocca uscivano parole di fuoco. Non è un caso se ha chiamato suo figlio Cristiano. Questa canzone parla di libertà... la libertà vera, non quella su concessione! TESTO
"Di respirare la stessa aria D'un secondino non mi va Perciò ho deciso di rinunciare Alla mia ora di libertà Se c'è qualcosa da spartire Tra un prigioniero e il suo piantone Che non sia l'aria di quel cortile Voglio soltanto che sia prigione Che non sia l'aria di quel cortile Voglio soltanto che sia prigione È cominciata un'ora prima E un'ora dopo era già finita Ho visto gente venire sola E poi insieme verso l'uscita Non mi aspettavo un vostro errore Uomini e donne di tribunale Se fossi stato al vostro posto Ma al vostro posto non ci so stare Se fossi stato al vostro posto Ma al vostro posto non ci so stare Fuori dell'aula sulla strada Ma in mezzo al fuori anche fuori di là Ho chiesto al meglio della mia faccia Una polemica di dignità Tante le grinte, le ghigne, i musi Vagli a spiegare che è primavera E poi lo sanno, ma preferiscono Vederla togliere a chi va in galera E poi lo sanno, ma preferiscono Vederla togliere a chi va in galera Tante le grinte, le ghigne, i musi Poche le facce, tra loro lei Si sta chiedendo tutto in un giorno Si suggerisce, ci giurerei Quel che dirà di me alla gente Quel che dirà ve lo dico io Da un po' di tempo era un po' cambiato Ma non nel dirmi amore mio Da un po' di tempo era un po' cambiato Ma non nel dirmi amore mio Certo bisogna farne di strada Da una ginnastica d'obbedienza Fino ad un gesto molto più umano Che ti dia il senso della violenza Però bisogna farne altrettanta Per diventare così coglioni Da non riuscire più a capire Che non ci sono poteri buoni Da non riuscire più a capire Che non ci sono poteri buoni E adesso imparo un sacco di cose In mezzo agli altri vestiti uguali Tranne qual è il crimine giusto Per non passare da criminali Ci hanno insegnato la meraviglia Verso la gente che ruba il pane Ora sappiamo che è un delitto Il non rubare quando si ha fame Ora sappiamo che è un delitto Il non rubare quando si ha fame Di respirare la stessa aria Dei secondini non ci va E abbiam deciso di imprigionarli Durante l'ora di libertà Venite adesso alla prigione State a sentire sulla porta La nostra ultima canzone Che vi ripete un'altra volta Per quanto voi vi crediate assolti Siete per sempre coinvolti Per quanto voi vi crediate assolti Siete per sempre coinvolti"
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Dicembre 2024
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