Di Luca Bacchi Questa domanda è sbagliata. Mal posta. Domandarsi sull'identità sessuale di Dio in questi termini è un'ingenuità. La domanda va posta in un contesto.
Dio non è ne maschio ne femmina ma è il tutto da cui ogni forma limitata emerge. Maschile e femminile sono due attributi limitati: il maschile non è il femminile, il femminile non è il maschile. Dio invece non ha limiti. Anche dare un nome a Dio sarebbe fondamentalmente sbagliato perché nominarlo equivale a dargli una definizione, ovvero definirlo. Ma Dio non ha fine. Partendo da questo presupposto, il dibattito sulla sessualità di Dio esiste ed è molto interessante. In ambito cristiano stanno nascendo delle correnti di pensiero secondo le quali il dio cristiano sarebbe sia Padre che Madre o solo Madre; correnti di pensiero che purtroppo a volte si pongono con atteggiamento troppo "invasivo" e "giudicante" e spesso cavalcate da persone che non hanno mai letto e meditato i testi sacri, i Vangeli, Il Vecchio e il Nuovo Testamento. Accade quindi che si entri in discussione sull'essenza dell'esperienza cristiana con persone che non hanno mai studiato ne tantomeno meditato il cristianesimo. Tutti abbiamo ricevuto un'infarinatura del cristianesimo da bambini a catechismo, ma per un confronto adulto, questa infarinatura non é sufficiente. Prima di sostenere una critica ad un mondo, è necessario conoscerlo personalmente, viverlo, frequentarlo, meditarlo, "camminarci dentro", e solo dopo potremo avere un punto di vista autorevole e un'eventuale nostra parola pesante a riguardo. Io stesso ero critico nei confronti del cristianesimo fino a quando non mi sono accorto che non potevo criticare ciò che non conoscevo personalmente. Così, con grande fatica, ho preso in mano il vecchio ed il nuovo testamento e ho iniziato a studiarli, meditarli, aggiungendo a queste, altre letture che potessero aiutarmi a coglierne il senso profondo. Ho frequentato monasteri, eremi, conventi, ho parlato con preti, monaci, eremiti, e soprattutto ho meditato su ciò che leggevo. E' stata una scommessa la mia, mi sono detto: "ma è possibile che in 2000 anni di cristianesimo non ci sia nulla di utile per me? Se permane da così tanto tempo evidentemente appoggia su qualcosa di estremamente solido. Voglio trovare questa base di appoggio solida" Così dopo molti anni di studio e di confronto con altre religioni, sono diventato cristiano. Ora mi trovo a parlare con persone che, come facevo io un tempo, criticano aspramente il cristianesimo e così consiglio loro di fare ciò che ho fatto io, ovvero studiare ciò che stanno criticando. Ma spesso il rifiuto è troppo radicato e così si precludono a prescindere quel cammino, ma la cosa peggiore secondo me è che gettano fango su ciò che non conoscono personalmente, facendo di tutta l'erba un fascio, senza aver mai "sentito il sapore" di ciò di cui stanno parlando. Apro una parentesi: l'etimologia della parola sapere è "sentir sapore". L'etimologia ci indica che il sapere è una conseguenza di un'esperienza sensoriale precisa, il gusto. Come un bambino piccolo che per conoscere le cose del mondo le mette in bocca, così il sapere vero deriva dall'assaggiare. Se non "assaggiamo" non "sappiamo". Il "ho sentito dire" non è quindi un sapere, nemmeno il "l'ho letto su quel libro" è un sapere. Il vero sapere deriva dal fare esperienza, dal nutrirsi per un periodo di quella cosa, dal cibarsi di essa. Quindi io invito tutti ad assaggiare prima di giudicare. Assaggiare con l' atteggiamento del ricercatore che si addentra in un mondo apparentemente ostile, mosso da un puro desiderio di conoscenza. Tornando al titolo, la faccio breve. Siamo nell'ambito del cristianesimo. Di questo ambito voglio parlare. La religione cristiana NASCE su questo fatto: Dio che scende sulla terra e la feconda generando un figlio. Ripeto in altri termini: Dio penetra l'umanità, la feconda, e si incarna in essa. Questo basta e avanza per spiegare come mai per i cristiani Dio sia maschio/padre. L'azione primaria compiuta da Dio, azione che ha dato origine al cristianesimo, è un azione maschile: penetrare, fecondare, porre il seme. Così, per i cristiani, Dio maschio ha fecondato l'umanità femmina. Tutti noi, uomini e donne, nei confronti di Dio, siamo femmine, perché lo riceviamo in noi. La Sposa di Cristo è l'umanità che accoglie Dio in sé. Ogni vero cristiano é femmina perché ha ricevuto Dio nel proprio cuore. Da questo punto di vista, il cristianesimo è un'elogio all'energia femminile. Un' identificazione totale con l'elemento femminile, una festa del femminile che accoglie lo Spirito di Dio. Questo è il cristianesimo. All'interno del cristianesimo, quindi, Dio è maschio. Chi vuole dare a Dio una valenza femminile, di fatto, sta creando un'altra religione che non ha nulla a che fare con il cristianesimo. Nel tempo e nel mondo ci sono state religioni e culti in cui la divinità aveva sembianze femminili, e va benissimo. I culti sono tanti e differenti e ognuno ha le sue caratteristiche e ognuno ha le sue ragioni di essere, le sue origini, i suoi attributi che lo definiscono. In conclusione il cristianesimo ha un Dio Padre, mentre per esempio in sudamerica esistono i culti della Grande Madre. E' importante rispettare il Sacro perché è sacro. Rispettare ciò che per noi é sacro e rispettare ciò che per gli altri é sacro. Ma soprattutto dico, prima di giudicare: facciamo uno sforzo per capire ciò che apparentemente ci pare incomprensibile; mettiamoci in gioco in prima persona; assaggiamo con la nostra bocca invece che ascoltare ciò che ci dicono gli altri; sentiamo noi stessi il "sapore".
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Settembre 2024
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