Di Luca Bacchi Intenzione: Schematizzare e semplificare estremamente la relazione creatore/creatura confrontandola con la relazione tra l'essere umano e le sue creazioni, come ad esempio i robot. Discussione: L'uomo crea un robot a sua immagine e somiglianza, lo programma per una certa attività, e a seconda del livello di evoluzione tecnologica del robot, lo manda nel mondo e ne segue il lavoro in maniera più o meno distaccata. Se il robot creato è molto evoluto e quindi dotato di notevole autonomia, allora gli interventi del "creatore" saranno minimi.
Vediamo in quali casi interverrà manifestandosi il "creatore" 1- nella costruzione robot 2- nella programmazione e nell'avvio del robot 3- nei casi in cui il robot non riesca ad eseguire il compito per cui è programmato (si inceppa) 4- nei casi di guasto 5- nei casi in cui il creatore ritenga che sia possibile e necessario un upgrade del software o dell'hardware che consenta un miglioramento (evolutivo) della sua operatività ai fini di svolgere meglio la sua funzione. 6- al compimento dell'incarico assegnato per la riprogrammazione ad un nuovo compito 7- alla morte del robot. Quando il robot si sarà usurato e non sarà più aggiornabile ne riparabile verrà dismesso. Come vediamo da questo esempio, sono 7 i casi in cui il creatore entra in relazione diretta con la creatura. Nel tempo restante, il creatore lascia che la creatura operi in autonomia, limitandosi alla supervisione a distanza rimanendo pur sempre presente ma non visibile dalla creatura, non in relazione con essa, tranne che nei 7 casi citati. Mi chiedo se la relazione tra Dio e l'uomo avvenga negli stessi termini. Vediamo quando Dio esce dalla cabina di regia ed entra in scena: -Quando nasciamo (punti 1 e 2) -Quando siamo in stallo (punto 3) -Quando ci ammaliamo (punto 4) -Quando Egli decide che necessitiamo di un salto evolutivo (punto 5) -Quando abbiamo realizzato il nostro destino (punto 6) -Quando moriamo (punto 7) Interessante questo parallelismo perché in esso risuona una effettiva corrispondenza. Dio ci mette al mondo donandoci determinate caratteristiche e ci lascia liberi di andare nel mondo sulle nostre gambe supervisionando a distanza. Interviene mostrandosi solo in determinate circostanze. Queste circostanze che a volte, dal punto di vista della creatura possono apparire come difficili, sono in realtà una possibilità per venire a contatto col creatore, sono momenti privilegiati di relazione con Dio in cui Egli ci viene incontro e "mette le sue mani" su di noi. Si può ragionare anche sul fatto che essendo noi delle "creature", ne consegue che fondamentalmente non abbiamo nessuna reale libertà di azione e siamo totalmente nelle mani di Dio, non possiamo fare da noi. Come ad esempio nel momento della morte o della nascita.... siamo totalmente nelle sue mani. O ancora in certe malattie/guasti, per uscirne dobbiamo attendere l'intervento divino. Anche quando il nostro incarico sembra essere compiuto, è Dio che viene a darci un nuovo compito. E così, in tutti e 7 questi punti, riportati nella nostra vita, Dio entra in scena, scende e pone la sua mano su di noi. Ovviamente questa che ho esposto è una grande provocazione, schematica, fredda e meccanicistica che non tiene conto di tutti gli attributi umani che ci contraddistinguono come la compassione, la gioia, l'amore, ecc, ecc, ecc, ma non potendo parlare di tutto ho dovuto "definire" un campo di ragionamento limitato. Tale riflessione è nata dalla mia necessità di comprendere quali fossero i momenti della vita in cui Dio scende nel mondo delle creature ed entra in una relazione diretta e più intensa con esse.
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Gennaio 2025
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