![]() Prova a stare da solo. Provaci! Ma non in casa o in una stanza o in giro per la città.... SOLO e isolato senza esseri umani nei paraggi per un raggio di almeno qualche km. Prova a stare in questa solitudine per qualche giorno, l'ideale sarebbe una settimana almeno. Non parli con nessuno, non ti vede nessuno, non vedi nessuno. E' un esperienza che ti consiglio fortemente. Prova a rimanere in questa solitudine estrema e osservati con attenzione, guarda quali sono gli atteggiamenti che metti in atto e i mutamenti che si susseguono in te durante tale esperienza. La mia prima volta fu nel 2009, avevo 29 anni. Presi la baita in affitto, la baita che da il nome a questo sito. Una baita in legno dentro al parco delle Foreste Casentinesi, ben arredata di tutto l'indispensabile, un bagno, la luce, la bombola del gas, l'acqua corrente , con la caratteristica fondamentale di essere isolata. Fu l'esperienza più "interessante" della mia vita fino ad allora, non tanto per ciò che feci ma soprattutto per l'intensità con cui lo feci. Ero solo, senza distrazioni, totalmente focalizzato su di me e su ciò che io facevo. Non c'erano altre persone che potessero distrarmi o portare la mia attenzione sulle loro faccende. C'erano solo le mie di faccende. Ero focalizzato come un laser e quindi, come un laser, tutto fu incredibilmente intenso. Ebbi la sensazione di vivere pienamente e di non gettare nemmeno un secondo del mio tempo, così anche le piccole cose quotidiane acquistarono un grosso valore mostrandosi a me per la prima volta in tutta la loro meraviglia. Non fu tutto rose e fiori ma ci furono anche dei momenti di sconforto in particolare tra il secondo ed il terzo giorno, infatti dopo l'entusiasmo iniziale arrivarono la noia, il ripensamento, il dubbio e la fatidica domanda "ma che cazzo sono venuto a fare qui?". Resistere a quel momento di down mi permise di accedere ad un livello superiore in cui albergavano armonia e serenità di fondo. Nella solitudine estrema non c'è scampo, devi fare i conti con te stesso. Tutto dipende da te e sei il solo responsabile. Non ci sono scuse. E' così anche nella vita in società, ovvero, siamo noi gli unici responsabili di ciò che ci accade, ma comprenderlo non è così immediato come quando sei nel bosco e non parli con anima viva da giorni. Troppe distrazioni. Grande esperienza terapeutica ed educativa, quella della solitudine in natura. Dovrebbe essere proposta sia alle persone in crisi esistenziale che ai ragazzini durante il percorso scolastico. In condizioni di sicurezza, ovviamente, fargli vivere alcun giorni in natura come quelli che ho vissuto io, fargli tenere un diario in cui annotare le proprie dinamiche interiori (pensieri, emozioni, sensazioni) e i fatti salienti e infine una condivisione ed un confronto. Consigliatissimo per far cambiare idea a chi pensa che la vita sia piatta, banale o priva di senso.
1 Comment
10/11/2024 10:17:09 am
What does the speaker mean when they describe their experience as the most "interesting" of their life, emphasizing the intensity with which they did things, being alone, and completely focused on themselves and their own tasks?
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