La realtà è soggettiva. Ciò che accade a ognuno è funzionale solo ed esclusivamente al proprio processo di apprendimento e conoscenza di sé. Non agli altri ma solo a sé. Ognuno fa l'esperienza necessaria a sé. Amici, figli, mogli, datori di lavoro sono strumenti, sono mezzi, sono maestri volti alla nostra singola evoluzione. Ogni fatto accade solo per me. Sapere che altri hanno assistito a quel fatto è comunque sempre un mio sapere soggettivo. Sono sempre io a sapere che altri hanno partecipato alla stessa scena. Siamo soli nel nostro percorso. Non c'è un cammino parallelo di più soggetti che vivono soggettivamente le stesse esperienze ma ogni soggetto vive un esperienza unica non esperibile da nessun altro. Il mondo che mi circonda è "comparsa" funzionale al mio cammino individuale, tale cammino è solo il mio. Chi partecipa a questo cammino è comparsa della mia storia. Non può quindi esserci confronto vero con nessuno, perché io posso avere percezione solo della mia esclusiva narrazione. Ogni persona con cui mi confronto non è altro che mia narrazione. Solitudine assoluta. Ogni relazione è fasulla, è in realtà una relazione con me stesso. Solitudine totale. La sofferenza che vedo intorno è la mia sofferenza. La violenza che vedo intorno è la mia violenza. La merda che vedo intorno è la mia merda. La gioia che vedo intorno è la mia gioia. Tutto passa da me ed è espressione mia. Nasce da me, parla di me, serve a me. Tutta la vita si riduce ad un cammino solitario di conoscenza di sé. Di sé e basta. Tutta la vita è esplosione ed espansione di una coscienza che nasce da un luogo originario misterioso e altrettanto misteriosamente ad un certo punto si veste di un IO, prende il mio nome. Qui nasce la soggettività. Una solitudine mostruosa, devastante, nauseante che squarcia le budella. Per ritrovare ossigeno da respirare in questo loculo in cui sono sotterrato da solo a centinaia di metri sotto terra IO devo crollare, IO devo sparire, IO devo diventare niente, IO devo mollare ogni appiglio e fare un altro passo oltre il baratro Lasciare cadere la soggettività.
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Settembre 2024
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