Di Luca Bacchi "Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo perché io possa indirizzare una parola allo sfiduciato" (Isaia 50,4) Nella disperazione, la parola può giungere come indicazione di una via d'uscita dalla disperazione.
Via di uscita che consiste nel rendersi conto che ogni disperazione è sempre e comunque limitata, e in quanto limitata, ha una fine. La parola, è come il dito indice: indica (mostra) a colui che si trova dentro alla disperazione, il limite (il termine) di tale disperazione e allo stesso tempo evidenzia la pace collocata oltre a quel limite. Così, il disperato, vedendo con i suoi occhi che il suo stato di disperazione non è assoluto ma che al di là della disperazione si colloca la pace, acquista speranza (non è più senza speranza/dis-sperato). La parola è quel raggio di sole capace di raggiungerti nel fondo dell'abisso come prova tangibile di una salvezza e indicazione della via di uscita.
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Aprile 2022
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