Di Luca Bacchi Nel 2004, quando avevo 25 anni, a fine agosto, ricoverarono mio padre in ospedale per un dolore alla pancia di cui non sapevo nulla. Pochi giorni dopo, seppi che aveva un tumore abbastanza "avanzato" e così fu operato di lì a poco. L'intervento riuscì bene ma fu estremamente debilitante.
Iniziò la chemioterapia e la radioterapia. Sei mesi dopo circa, mentre mio padre continuava la chemio, ricoverarono mia madre per un dolore alla pancia. Le aprirono la pancia e la richiusero perchè aveva un tumore non rimovibile. Iniziò la chemioterapia anche lei. Ricordo che andai al reparto di oncologia Seragnoli dell'ospedale S.Orsola di Bologna a parlare coi medici per organizzare le sedute di chemioterapia. Chiesi di far combaciare i giorni così che i miei genitori potessero fare la chemioterapia insieme. Mia madre morì il 9 luglio 2006, il giorno che l'Italia vinse il mondiale. Non ricordo di aver sentito i clacson delle auto suonare. Mio padre continuò il suo calvario, tra chemio, altri interventi, controlli periodici ed esami invasivi, e dopo diversi anni ne uscì, e adesso sta bene. Ricordo che quello fu il periodo più difficile della mia vita ma allo stesso tempo fu anche l'insieme di esperienze che più mi trasformarono. Ricevetti uno schiaffo così forte che la mia visione del mondo e di me stesso cambiarono radicalmente. Smisi di piangere. Smisi di piangermi addosso. Smisi di farmi trascinare dagli altri e inizia a dirigere io stesso la mia vita. Scelsi di essere felice, per me, per mia madre. Vedere mia mare morta, stesa in un letto, toccare le sue labbra per sistemarle ... avevo 27 anni e diventai adulto. Sentivo la responsabilità come un macigno sulle spalle ma allo stesso tempo questa responsabilità mi dava energia, tenacia e sicurezza. Mi ritrovai di colpo a prendermi cura dei miei genitori. I nostri ruoli si erano invertiti in pochi mesi. Andai io a parlare col chirurgo che aveva operato mia madre e fui io a ricevere la notizia che il tumore era troppo esteso e che la sua aspettativa di vita era di pochi mesi. Mio padre non stava ancora bene. Ricordo che una sera vidi in televisione un professore del S.Orsola di Bologna presentare il suo libro nel quale raccontava la sua grande trasformazione. Era un medico che curava i malati oncologici e quando lui stesso divenne malato oncologico il suo approccio coi pazienti cambiò radicalmente. Divenne più umano. Quell'esperienza dolorosa permise al medico di capire i pazienti, di sapere cosa stessero provando anche a livello emotivo ed intimo, quali fossero i loro dubbi e le preoccupazioni che li tenevano svegli la notte. Così lo contattai affinché parlasse con mia madre. Ricordo le parole di mia madre dopo quel colloquio. Disse "sono felice di essere venuta qui oggi" Spesso purtroppo il rapporto medico-paziente è tutt'altro che empatico e i pazienti invece, per stare meglio, avrebbero bisogno proprio di comprensione. La morte di mia madre sarebbe arrivata, lo sapevo, ma imparai a guardare vicino, al prossimo passo e non alla cima della montagna. Fare un passo alla volta, godendo delle piccole gioie quotidiane, nonostante tutto, mi permise di raccogliere anche momenti di bellezza all'interno di quella tempesta. Fu un grande insegnamento per me. Quel periodo della mia vita mi ha stravolto completamente. Sono diventato un' altra persona e ho tirato fuori gli attributi. E' stato il periodo più importante della mia vita, l' esperienza più utile ed intensa che abbia mai fatto. Sarebbero tante le cose da dire, infinite, dovrei scrivere un libro su quegli anni! Ricordo che dopo questi fatti mi buttai nella natura. Credo che accadde per compensazione in quanto la Natura divenne la mia nuova madre. Tornai nella pancia di madre terra, andai per boschi, cercai il contatto con un' ambiente vivo e sensibile proprio come nel ventre materno e fu per me molto curativo. Iniziai a domandarmi sul "senso" della vita, sul significato della sofferenza, sull'importanza di esprimere la mia voce interiore, inizia a parlare di Dio e con Dio e cominciai a meditare. E tanto altro Ho scritto questo post per celebrare la vita, la ricchezza infinita delle esperienze umane, anche di quelle più dolorose. Siamo immersi in un mare misterioso e faticoso si, ma navigare in questo mare ci rende comunque migliori. Grazie papà, grazie mamma, grazie Dio Con amore e infinita gratitudine
0 Comments
Leave a Reply. |
Categorie
Tutti
ArchiVIO
Settembre 2024
|