Nel mio percorso di riavvicinamento all'Antico e al Nuovo Testamento, ripetutamente ho cercato di comprendere il significato profondo della preghiera del Padre Nostro. Quando da giovane cercavo risposte, non le trovavo nel cattolicesimo, ai miei occhi era banale e superficiale. Un perdita di tempo. Ho dovuto cercare risposte altrove e altrove ho trovato tanti validi insegnamenti per me più comprensibili e accessibili. Il Buddhismo in primis, l' Induismo in seconda battuta e la Teosofia, mi hanno sostenuto e guidato nella mia ricerca. Ora che di strada ne ho fatta, grazie ai maestri che ho incontrato, posso dire che molte risposte alle mie domande erano in realtà a pochi centimetri da me, proprio li dove sono partito, ma allora non avevo occhi per vedere. Nel Vecchio e nel Nuovo Testamento è nascosto un tesoro immenso. Io non voglio definirmi cattolico perchè sarebbe troppo limitante. Io amo la parola di Dio, Io amo la parola di Gesù, io amo la parola di Buddha, io amo i Veda e la Bhagavadgita perchè contengono la Verità. Ritornando al punto di partenza di questo post, per quello che riguarda la preghiera del Padre Nostro che Gesù ci ha lasciato, oggi porto la mia attenzione sul seguente passaggio: "Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori" Ho provato a darne una mia interpretazione ma sono giunto alla conclusione che la migliore spiegazione sia stata data da Gesù stesso tramite la parabola del servo spietato, eccola: Matteo (18,21-35) 21 Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse: «Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?». 22 E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette. 23 A proposito, il regno dei cieli è simile a un re che volle fare i conti con i suoi servi. 24 Incominciati i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti. 25 Non avendo però costui il denaro da restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, con i figli e con quanto possedeva, e saldasse così il debito. 26 Allora quel servo, gettatosi a terra, lo supplicava: Signore, abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa. 27 Impietositosi del servo, il padrone lo lasciò andare e gli condonò il debito. 28 Appena uscito, quel servo trovò un altro servo come lui che gli doveva cento denari e, afferratolo, lo soffocava e diceva: Paga quel che devi! 29 Il suo compagno, gettatosi a terra, lo supplicava dicendo: Abbi pazienza con me e ti rifonderò il debito. 30 Ma egli non volle esaudirlo, andò e lo fece gettare in carcere, fino a che non avesse pagato il debito. 31 Visto quel che accadeva, gli altri servi furono addolorati e andarono a riferire al loro padrone tutto l'accaduto. 32 Allora il padrone fece chiamare quell'uomo e gli disse: Servo malvagio, io ti ho condonato tutto il debito perché mi hai pregato. 33 Non dovevi forse anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te? 34 E, sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non gli avesse restituito tutto il dovuto. 35 Così anche il mio Padre celeste farà a ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello». In sintesi estrema, assistiamo ad un passaggio di testimone. Ciò che Dio ci dona, vuole che lo doniamo a nostra volta e non lo teniamo per noi. Questo concetto è ripetuto varie volte nel Vangelo anche in Matteo 10,7-8 "Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date." Anche nella stessa preghiera del Padre Nostro è ribadito in un altro verso lo stesso messaggio, ovvero che ci sia questo passaggio di testimone tra Dio e i suoi figli. "Come in Cielo così sia in Terra" E' il passaggio di testimone tra Dio e l'uomo che deve avvenire, l'uomo deve elevarsi e agire alla pari del Padre realizzando il regno dei cieli qui sulla terra. (Luca Bacchi)
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Gennaio 2025
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