L'IO è in buco,
Un piccolo niente che rende la creazione imperfetta. Una mancanza di essere, nell'essere. Come un piccolo foro sulla punta di un calzetto. E' la valvola attraverso cui il soffio divino porta all'esistenza le cose. Grazie all'IO è possibile parlare di "essere", perché l'IO non esiste. Prova a trovarlo se ci riesci, prova a trovarti.
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Di Luca Bacchi La via del cuore... Come riconoscerla?
Non è una strada là fuori, ma è una spinta interiore. L' uomo ha tre motori: La mente La pancia Il cuore Tutti e tre questi motori hanno la facoltà spingerci a compiere azioni. Il motore della mente lo riconosci perché parla, parla, parla crea scenari futuri, si perde nel passato, costruisce castelli nell'aria, divide tutti in mille pezzi, vuole giustificare la realtà. Il motore della pancia si emoziona, va in ansia, ha paura, si arrabbia, si deprime. Il motore del cuore ha coraggio. Spinge ad un' azione forte, decisa, compatta, un' azione pura priva di mente e di emozione. Non si pone tanti problemi. Lo riconosci perché ti porta in avanti con il petto. Quando ti trovi ad un bivio, osserva i tuoi tre motori, saranno sicuramente tutti e tre accesi e scalpitanti, e asseconda quello del cuore. Gesù non guariva tutti,
non aveva uno studio in cui riceveva i suoi pazienti, camminava semplicemente verso il suo destino. Guariva solo in due casi: 1- se colui che chiedeva la guarigione aveva compreso veramente la sua lontananza dalla via maestra ed era disposto ad iniziare un cammino di conversione cambiando le abitudini dannose. 2- se riteneva fosse necessario dare un segno della presenza di Dio, per ispirare le persone presenti. In alcuni casi sono avvenute guarigioni a sua insaputa; il semplice suo passaggio guariva i malati. Coloro che avevano fede guarivano guardandolo o toccando il suo mantello senza che lui facesse nulla. Se Gesù è il guaritore per eccellenza, allora ricordiamoci come operava. A tutti i guaritori che aprono uno studio e mettono la loro pubblicità su internet, non dimenticate come operava il Vero Guaritore. La guarigione non si vende, la guarigione è una conversione individuale, la guarigione é aprirsi a Dio. Di Luca Bacchi Mio padre è nato quando avevo 2 anni circa,
mia madre è nata poco prima. Inizialmente erano entrambi piccoli, incomprensibili, poi piano piano hanno preso forma e carattere ben definiti. Nei primi anni della mia vita, quando avevo circa 6 anni, sono nati i mie compagni di scuola, loro erano già formati e abbastanza definiti fin dalla nascita, non come i miei genitori che invece ho visto formarsi nel tempo. Poi sono nate tutte le cose intorno a me, prima come oggetti vuoti e poi hanno preso nome e significato crescendo. L'Italia è nata quando avevo 6 anni circa, poco dopo è nato il Mondo, erano piccoli e sfumati anche loro in principio. Così ho visto nascere tante altre cose , tra cui mia figlia. Fin da piccola mi guardava stranamente come se per lei fossi un esserino appena nato. Di Luca Bacchi <<Mi chiedi cos'è il peccato del mondo? Nel vostro mondo, il tradimento tra marito e moglie lo chiamate "peccato". Siccome esiste anche il tradimento tra uomo e Dio, di conseguenza, usando il vostro stesso linguaggio, dirò che anche questo tradimento è peccato.
Ma in assoluto non esiste alcun peccato. La parola "peccato" è solo un nome che voi avete scelto per definire la separazione tra due cose che secondo voi dovrebbero invece restare unite.>> L'eccesso di materia corrisponde ad una carenza di spirito. Lo spirito è il contenuto invisibile che impregna la materia.
Al materialismo della nostra era corrisponde infatti una perdita dei valori. Questo squilibrio è rintracciabile in ogni ambito della vita. Quando ad esempio facciamo abuso di beni materia come ad esempio, oggetti, cibo, vino, sesso, stiamo togliendo valore agli oggetti, al cibo, al vino e al sesso. Sembra un paradosso, perché cercando la felicità nei piaceri materiali in realtà non facciamo altro che spogliarli del loro valore, abusandone. Cercare la felicità nei beni materiali è un atteggiamento infantile, corrisponde alla prima fase della crescita quando il latte della mamma e il contatto con la sua pelle sono tutto ciò che ci appaga e ci tiene in vita. Non cerchiamo altro. Molte persone, me compreso, attraversano nella vita momenti in cui il sollievo alle nostre depressioni ci sembra che possa arrivare solo dall'acquisto compulsivo, dal cibo, dal sesso, o da altri nutrimenti fisici. Poi però ci rendiamo conto presto che il benessere che ne otteniamo è limitato ed effimero. Se siamo troppo orientati al piacere materiale, probabilmente abbiamo bisogno di spiritualità che possa riportare questi due elementi (materia e spirito) in equilibrio. La spiritualità, essenzialmente, consiste nel riempire il mondo materiale che abitiamo e tutte le sue cose, di un significato, di un senso, di un valore. Il primo passo quindi da compiere è porsi la domanda di senso: "che senso ha la mia vita?" Qui inizia il cammino spirituale. Un cammino che non finisce mai perché porta a Dio e Dio è infinito. Pur non avendo una fine però, il semplice fatto di essere in cammino, può riempire la nostra vita senso. Un po come se dicessi che "il senso della vita è proprio la ricerca di senso". Lungo il cammino poi riceviamo risposte ed intuizioni che riempiono piano piano tutto il mondo intorno a noi di significati e il cibo, il vino e il sesso riprendono il loro valore originario ed equilibrato, ovvero di nutrimento e di amore. Nelle fasi depressive della nostra vita in cui siamo portati a colmare il vuoto interiore con i piaceri materiali, stiamo attraversando una fase di assenza di senso. La via per uscirne sarà necessariamente la ricerca di senso intraprendendo un cammino spirituale, che non significa andare in convento, ma come ho detto prima, iniziare a porsi la domanda di senso e cercare onestamente le risposte. Di Luca Bacchi Sii consapevolezza del tuo respiro,
del diaframma, del movimento della pancia, del suono delle cicale, del soffio del vento che passa tra gli alberi, delle colline, del cielo, della terra sotto i tuoi piedi. Tutto ciò che esiste qui intorno è ora all'interno della tua coscienza. Il mondo, adesso, si trova dentro alla tua coscienza. Significa che tu sovrasti il mondo, significa che tu contieni tutte le cose del mondo. Hai capito?
Di Luca Bacchi
Ho un ricordo nitido di mio nonno paterno Ugo, era nell'orto, con la canottiera e il suo cappello di paglia. Aveva dei pantaloni da lavoro tenuti stretti in vita non da una cintura ma da una corda. Camminava lungo il sentiero con il suo forcone sulla spalla carico di fieno. Con una sola inforcata aveva sollevato una quantità di fieno enorme e la stava portando ai conigli. Ugo me lo ricordo così.
Quando ho letto il libro di Giancarlo Cappello sulla "coltivazione elementare" ho sentito subito un richiamo verso il suo modo di fare l'orto, un richiamo viscerale, profondo, che evidentemente risuona con le mie radici. Così quest'anno insieme ai miei vicini della "casa sulla roccia" abbiamo iniziato una coltivazione elementare. Siamo molto soddisfatti perché non usiamo concimi, non usiamo pesticidi, risparmiamo un sacco di acqua e i risultati sono buoni, anche a livello estetico, la pacciamatura di fieno crea un bellissimo contrasto di colori.
Di Luca Bacchi
Salita notturna in solitaria dalla valle dell'Orsigna fino alla cima di monte Gennaio (1810mt) per essere presenti al sorgere del sole. Preghiera e meditazione all'alba.
Attraversare il bosco di notte è come addentrarsi nella vastità del "non conscio". La luce è conoscenza, perché rende "conoscibili" tutte le cose, il buio è il "mistero", il non conosciuto". Vivere l'esperienza del bosco di notte in solitaria mette in evidenza quanto il "mistero" susciti in noi paura. Tutto ciò che non è chiaro alla nostra coscienza, istintivamente ci fa paura. Nell'oscurità del non-conosciuto anche un piccolo spezzarsi di rami può terrorizzarci e scatenare in noi una reazione sproporzionata, anche là dove un reale pericolo di fatto non c'era. Così avviene per tutto ciò che non illuminiamo con la nostra coscienza. La paura si può superare solo con la conoscenza, illuminando la sua causa, portando luce su di essa, osservandola e conoscendola. Questo è il grande insegnamento del bosco di notte. Questa è la sfida metaforica tra l' istinto reattivo e la presenza consapevolezza. Un' esercizio di presenza e di osservazione dei nostri moti interiori, di quanto siano essi "animaleschi" e "reattivi" e di come invece sia possibile prenderne le distanze, osservarli, e non lasciarsi travolgere da essi ma "gestirli" con coscienza.
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La terra chiama
ma chiama solo i suoi figli. E' il tempo di ritornare a casa, ognuno sarà chiamato dalla propria terra. Troppo lontani dalle radici, o si muore o si torna. Così siamo al bivio, la grande separazione è in atto. O si ritorna sui propri passi, abbandonando ciò che si ha tra le mani, o si sparisce. Ritiro di purificazione e digiuno al fiume - giugno 2022 - Di Luca Bacchi Il digiuno e la solitudine in natura, facilitano lo svuotamento di tutte le cose del mondo.
La prima fase è euforica, poi subentra la noia, poi il dialogo mentale si fa assordante ed è facile ritrovarsi a parlare da soli. Il vortice dei pensieri cerca di riempire le ore che però, di fatto, sono e rimangono vuote. Nulla da fare, nulla da dire, nulla da progettare. Stare e basta, questo è il cammino. La mente vuole riempire quell'"assenza di fare", con contenuti mentali che poi possono innescare emozioni e distoglierci dal qui e ora. Ma infine dovrà cedere alla realtà dei fatti. Cioè, che qui e adesso, non c'è nulla di cui preoccuparsi, nemmeno del cibo. Così... si entra nella fase del silenzio interiore. Esistenza pura, priva di ogni "definizione". De-finire è l'atto di nominare le cose, di estrarle dall'indefinito dandogli un nome. Ogni de-finizione crea una separazione nel tutto. Così la via per l'unione diventa l'assenza della parola, l'assenza di ogni definizione, esistere e basta! In questa "esperienza" di "non essere qualcosa" ma di "essere", il vuoto creato dalla rinuncia delle cose del mondo, siano esse fisiche, emotive o mentali, inizia a riempirsi di altro. La fonte che ora riempie questo vuoto non è "nel mondo" ma è dentro di noi. Accade che sentiamo per la prima volta lo sgorgare di un piccolo torrente caldo dentro al nostro cuore, che bagna colmandolo tutto il nostro essere e oltre, anche il mondo là fuori, che ora appare come illuminato non più da un sole esterno ma da un sole interno. Non è più il mondo là fuori a dirci cosa fare e come essere, ma è quella sorgente luminosa come un sole liquido che scalda e bagna il nostro mondo, a creare i nostri pensieri, le nostre parole, le nostre azioni.
Di Luca Bacchi
Da Jano a Monte Adone, e poi Monte Venere, ecco alcuni dei monti che rendono questa zona "divina". La zona in cui vivo a sud di Sasso Marconi trasuda potentemente di storia, sia umana che celeste.
Jano è Giano Bifronte, Dio romano a due volti guardiano delle soglie. Adone che significa "Signore" in ebraico "Adonai" è il Dio della morte e della rinascita. Venere è la dea della bellezza e dell'eros. Camminare su questi sentieri è un viaggio che mi insegna ad assaporare l'invisibile, a imparare a raccogliere oltre a ciò che vedo anche e soprattutto ciò che sento. Guardando e attraversando queste montagne sacre la loro anima si fa sentire se siamo in ascolto. Ognuna di esse esprime perfettamente il nome che porta nella sua forma, nei suoi colori nei suoi profumi e nelle voci che si accendono nel cuore di colui che, passando a piedi, senza parlare, rimane in ascolto. Jano è un luogo di osservazione. Da qui si osserva il punto di massima energia della zona, ovvero il punto in cui i due grandi fiumi Reno e Setta si uniscono, unendo non solo le loro acque ma anche le storie delle due valli. Siamo sulla soglia. A valle del grande sasso di Sasso Marconi, dove le due valli si incontrano, si respira aria di città. Prima di quel punto invece siamo ancora in un altro mondo, siamo nel regno degli dei della Natura. Giano Bifronte è posto proprio qui, in una posizione di "vedetta" su questo grande portale fisico ed energetico. Adone è la montagna che si distingue rispetto a tutte le altre, svetta con la sua cima rocciosa e appuntita. La sua presenza si percepisce ovunque, è facile sentirsi osservati dal grande Adone quando si percorrono questi sentieri. Lui ti osserva dall'alto e ti chiama. Ti ricorda che non sei solo, MAI, anche se non hai compagni di viaggio. La forza magnetica di Adone in molti la percepiscono, come una voce che ti stimola a sfidarlo, ad andargli incontro, a superare te stesso per accedere ad una nuova dimensione di te. Tutte le metamorfosi, richiedono una morte e una rinascita e dal punto più alto di Monte Adone, se guardi in basso, ti rendi conto perfettamente di quanto la morte sia vicina, ad un solo passa di distanza. Così la vita prende un luce nuova. Venere è morbida, montagna fertile, ricca, rigogliosa; salire da Monzuno verso la cima di Monte Venere è un cammino morbido e accogliente. La grande madre avvolge i viandanti con la sua vegetazione armoniosa. I ragazzi di Meraki (ecovillaggio) sono stati chiamati da Venere per creare sulle sue pendici un luogo di accoglienza, condivisione, amore e bellezza perfettamente in simbiosi con l'energia della grane dea. I luoghi fanno le persone. "allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere della terra" (Genesi 2,7) I luoghi chiamano coloro che vibrano alla loro frequenza. Ci sono energie invisibili che ci prendono e ci portano dove è bene che stiamo. Io stesso sono stato portato qui a Jano, non per scelta ma per risonanza. Così è per tutti coloro che hanno lasciato ancora le porte aperte. Chi è chiuso nel suo guscio indistruttibile, per paura, per scelta, per illusione, non può vivere l'esperienza di sentirsi chiamato dalla terra, di percepirsi vibrante della stessa vibrazione di un luogo. Esperienza mistica che richiede di spaccare il guscio in cui ci siamo rintanati. Esperienza che insegna quanto sia vero che non c'è reale separazione tra noi e ciò che ci circonda. Ogni guscio che abbiamo costruito ha un suo perché e un motivo di esistere ma è importante percepire che ciò che ci protegge, allo stesso tempo ci blocca. Sono i paradossi della vita ai quali è "illogico" abituarsi ma anche la "logica" è un guscio che ci protegge ma che allo stesso tempo ci blocca. Oggi ho corso in salita verso Monte Adone, la mia montagna sacra, sotto la quale è nato mio padre. Ho vibrato con lui, l'ho sentito che mi guardava, ho sentito la sua voce chiamarmi su in cima e invitarmi a guardare giù. Adone, ancora una volta mi hai ridato la vita, mostrandomi che l'abisso è ad un passo e che sono vivo e sono giunto in cima e quell'abisso posso guardarlo!
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Di Luca Bacchi Chiudi le porte del mondo
che sono i tuoi sensi, e apri la porta al regno dei cieli che è il tuoi cuore. Tieni chiuse con tenacia le porte del mondo, il mondo cercherà di aprirle con soffi di vento impetuosi ma la tua forza terrà chiuse quelle porte. Sigillale. Ora il mondo è chiuso fuori. Non esiste più. Privo di sensi, senza più l'uso dei sensi fisici, emotivi, mentali. Esisti privo di ogni caratteristica, privo di ogni forma, primo di ogni nome. Esisti e basta esistenza vuota esistenza pura e semplice apertura, voragine, pupilla di occhio! Ora spalanca te stesso come se il nulla che sei dilagasse, nulla di nulla, nulla del mondo. Il nulla del mondo mi avvicina a Dio, il nulla anche di me stesso è l'unica via che ha senso percorrere. Se cerchi Dio.... altrimenti stai solo giocando. di Fedor Dostoevskij - Memorie dal sottosuolo "Alcune persone si vendicano probabilmente perché vedono in ciò una forma di giustizia. Tali persone quindi hanno trovato la causa primaria della loro azione, ne trovano un valido fondamento: la giustizia.
Per cui, queste persone saranno tranquille, si vendicheranno con tranquillità, essendo convinte di fare qualcosa di giusto. Ma io, nella vendetta, non ci vedo nulla di giusto, non ci vedo nemmeno nessuna virtù, se quindi io comincerò a vendicarmi lo farò solo per cattiveria. La cattiveria potrebbe essere considerata anch'essa una causa primaria, "io sono cattivo, così sono fatto!". Ma che fare se in me non c'è questa cattiveria? Per colpa della mia consapevolezza accade ciò: osservo fatti, li guardo con attenzione, e l'oggetto in questione si volatilizza, le ragioni svaporano, il colpevole non si riesce più a trovare, l'offesa non è più un' offesa, bensì un fatto, qualcosa come un male ai denti, un dolore di cui nessuno ha colpa. E così non mi rimane altro che prendermela con nessuno, perché ancora una volta non ho trovato la causa primaria. Se invece mi facessi prendere dal sentimento, scacciando la mia consapevolezza, ciecamente, senza starci a pensare, senza cercare la causa primaria, e odiassi pur di non restarmene lì con le mani in mano. Ebbene...... di li a due giorni avrei già cominciato a disprezzarmi per aver imbrogliato me stesso. L'unica ragione per cui io mi considero un uomo intelligente è il fatto che non sono mai riuscito a cominciare ne a finire nulla. L'unica strada che sia data a un'uomo intelligente è precisamente quella dell'inerzia, o meglio.... un premeditato travasare il vuoto nel vuoto." Il Padre è padre solo se c'è anche il figlio
altrimenti non è padre. Quindi Dio è Dio solo se c'è anche la sua creatura altrimenti non è Dio. Siamo indissolubilmente uniti a Dio Siamo una cosa sola con Dio Dio da Dio Luce da Luce Dio vero da Dio vero Generati.... non creati Emanazione di Dio, non creazione dal nulla, della stessa sostanza del Padre. Questa "unità" con il Padre non è mentale non è fisica ma avviene nell'amore dentro al cuore. Se usciamo dal cuore, il legame con Dio si spezza Più siamo lontani dal cuore, più risiediamo nel mondo là fuori, più siamo lontani da Dio. Il luogo in cui possiamo dirci Dio è il cuore. Solo il cuore. Nient'altro che il cuore Giobbe 29, 1-25 "Potessi tornare com'ero ai mesi andati,
ai giorni in cui Dio vegliava su di me, quando brillava la sua lucerna sopra il mio capo e alla sua luce camminavo in mezzo alle tenebre; com'ero nei giorni del mio rigoglio, quando Dio proteggeva la mia tenda, quando l'Onnipotente stava ancora con me e i miei giovani mi circondavano, quando mi lavavo i piedi nella panna e la roccia mi versava ruscelli d'olio! Quando uscivo verso la porta della città e sulla piazza ponevo il mio seggio, vedendomi, i giovani si ritiravano e i vecchi si alzavano in piedi, i notabili sospendevano i loro discorsi e si mettevano la mano alla bocca, la voce dei capi si smorzava e la loro lingua restava fissa al palato; infatti con gli orecchi ascoltavano e mi dicevano felice, con gli occhi vedevano e mi rendevano testimonianza, perché soccorrevo il povero che chiedeva aiuto e l'orfano che ne era privo. La benedizione del disperato scendeva su di me e al cuore della vedova infondevo la gioia. Ero rivestito di giustizia come di un abito, come mantello e turbante era la mia equità. Io ero gli occhi per il cieco, ero i piedi per lo zoppo. Padre io ero per i poveri ed esaminavo la causa dello sconosciuto, spezzavo le mascelle al perverso e dai suoi denti strappavo la preda. Pensavo: «Spirerò nel mio nido e moltiplicherò i miei giorni come la fenice. Le mie radici si estenderanno fino all'acqua e la rugiada di notte si poserà sul mio ramo. La mia gloria si rinnoverà in me e il mio arco si rinforzerà nella mia mano». Mi ascoltavano in attesa fiduciosa e tacevano per udire il mio consiglio. Dopo le mie parole non replicavano, e su di loro stillava il mio dire. Le attendevano come si attende la pioggia e aprivano la bocca come ad acqua primaverile. Se a loro sorridevo, non osavano crederlo, non si lasciavano sfuggire la benevolenza del mio volto. Indicavo loro la via da seguire e sedevo come capo, e vi rimanevo come un re fra le sue schiere o come un consolatore di afflitti." 2 Timoteo 4,3-4 "Verrà il tempo che non sopporteranno più la sana dottrina, ma si cercheranno maestri in gran numero secondo le proprie voglie, e distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno alle favole." Verrà il tempo in cui l'uomo sarà così perduto, debole e lontano da Dio che non sarà più in grado di sostenere la sana dottrina e cercherà dei maestri comodi, adeguati alle proprie voglie. Si costruirà delle verità comode a proprio piacimento.
Di Akuim Il perdono è un viaggio nel passato. Perdonare significa tornare al momento in cui ancora non esisteva l'offesa subita, e ripartire da li. Per farlo dobbiamo lottare contro il presente, cancellarlo, dimenticarlo. Ecco perché non è facile perdonare, perché è come andare controcorrente. Ma se il presente è fatto di dolore, di odio, di tristezza, perdonare è il viaggio migliore che possiamo fare. "Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente; ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l'altra; e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due. Da' a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle. Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste." (Matteo 5,38-48) Cos'è che interrompe la catena della violenza secondo la quale ad una violenza subita si reagisce con un'altra violenza? Il perdono.
Di Akuim Questo è il canale Telegram di Nicola Rangeloni. Nicola si trova in Donbass e manda quotidianamente video, foto e servizi su ciò che sta succedendo in Ucraina. E' importante informarsi sulla situazione in Ucraina EVITANDO i telegiornali e le televisioni nazionali italiane perché diffondono informazioni false, manipolate e inattendibili. Nicola Rangeloni è sul posto e documenta senza filtri esattamente ciò che accade; iscrivetevi al suo canale Telegram. Lo stato italiano (CHE NON MI RAPPRESENTA) sta usando i soldi dei cittadini italiani per fornire armi all'esercito ucraino, armi che vengono usate anche su civili come si vede chiaramente da questa foto.
Questa immagine è di Nicola Rangeloni. In questa esplosione, sono morte almeno 23 persone, altrettanti sono i feriti gravi. Si tratta principalmente di pensionati in coda al bancomat per ritirare la pensione e di persone a bordo delle auto e degli autobus che transitavano lungo una delle vie principali della città, in pieno giorno. Di Akuim "La cosa più incredibile per me, è viaggiare in Italia per mostrare i miei video e le mie foto e vedere le facce esterrefatte degli spettatori, ai quali sembra che quelle immagini vengano da altri tempi perché non si immaginano neanche che nell'Europa del ventunesimo secolo sia in atto una guerra che si combatte con armi a volte anche pesanti; ci sono bombardamenti, ci sono vittime civili, vittime militari..." Qui sotto potete scaricare il servizio del TG3 del 2019 in formato video mp4
Di Akuim Da 8 anni si combatte nel Donbass. RT è un canale di informazione internazionale che è stato censurato e non è più possibile vedere per chi abita in Europa. Questo servizio semplicemente racconta di una guerra che dura da 8 anni e come tutte le guerre fa morti e distrugge tutto ciò che tocca. Per rispetto delle vittime di questa guerra è necessario che di questa guerra si parli. Qui sotto trovate il link dove scaricare il servizio di RT integrale tradotto in italiano.
Di Luca Bacchi La battaglia spirituale si combatte nel corpo e con il corpo.
La preghiera è fondamentale perché ci connette con la Fonte, nel contatto con la fonte il nostro spirito trova pace, amore, forza, perdono e ispirazione. Nella preghiera siamo rigenerati, puliti e rinforzati. Dal luogo della preghiera ogni mattina partiamo, al luogo della preghiera ogni sera torniamo. In mezzo c'è il mondo fatto di azioni concrete, fisicità, parole, carne. Di Tolstoj "Ho vissuto molto, e mi sembra di aver trovato quel che occorre per la felicità. Una vita quieta, appartata nel nostro angolo in campagna con la possibilità di fare alla gente un bene al quale non è abituata; e poi il lavoro, il lavoro, che a quanto pare porta i suoi vantaggi; poi il riposo, la natura, i libri, la musica, l'amore per il prossimo: ecco la mia felicità, al di sopra della quale non osavo sognare nulla di più. E qui, al culmine di tutto ciò, un'amica come voi."
(Felicità domestica - Tolstoj - ed. Oscar Mondadori) Di Akuim "Non rimandare a domani quello che puoi fare dopodomani"
Il tempo è la cosa più preziosa che abbiamo. Fare tutto subito è una condanna; poter aspettare è una grazia. Gli spazi vuoti sono il respiro della vita. Di Luca Dio si fa carne,
questa è la potenza del messaggio cristiano. Ma cosa significa? L'infinito si unisce al finito L'eterno si unisce al temporale Questa unione accade nella figura del Cristo. Quindi Cristo è il "luogo" nel quale il mondo mortale e il mondo immortale si incontrano. Cristo è la porta tra questi due mondi. La porta è il luogo in cui due "ambienti" vengono in contatto tra di loro. Questo è Cristo. Se l'uomo si identifica con Cristo, quindi si colloca sulla porta tra i due mondi, su quella soglia, si accorge finalmente di una dimensione alla quale prima non aveva accesso, la dimensione spirituale che non teme l'usura del tempo. (riceve il battesimo nello Spirito) Perché i cristiani fanno la comunione? Perché mangiano il "corpo di Cristo"? Perché è l'atto psicomagico (come quelli di Jodorowsky per intenderci), il rituale che simboleggia l'unione con Cristo, il diventare Cristo, lo svuotamento di sé e l'accoglienza di Lui. Si tratta di raggiungere Cristo li dove lui abita, e una volta identificati con lui avere accesso alla dimensione "Divina", alla dimensione spirituale ed eterna di Dio, (conoscerla e farne esperienza). La comunione simbolicamente ci colloca sulla porta tra i due mondi, dove possiamo respirare aria di eternità, sentire lo Spirito eterno che non teme la morte e quindi, vincere la morte. Resuscitare da essa! Il Cristiano dovrebbe essere colui che entrando nelle esperienze di morte, non muore. Se sei un vero cristiano e vivi unito a Cristo quindi pervaso e consapevole dell'eternità che ti abita... di cosa hai paura? Esiste ancora qualche cristiano vero? Ne conoscete qualcuno? |
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Aprile 2024
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