Siracide 35,19-20 Gli occhi del Signore sono su quelli che lo amano;
egli è protezione potente e sostegno vigoroso, riparo dal vento infuocato e dal sole meridiano, difesa contro gli ostacoli, soccorso nella caduta. Il Signore solleva l'anima e illumina gli occhi, concede guarigione, vita e benedizione.
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Di Luca Bacchi L'energia Cristica ci ispira ad abbandonarci alla volontà di Dio.
Ma qual'è la volontà di Dio per noi? Gesù la conosceva, sapeva cosa Dio gli stava chiedendo. Ma io? Qual'è il mio destino? Qual'è il piano divino a cui devo abbandonarmi? Forse prima di tutto devo trovare il modo di comunicare con Dio, trovare un "linguaggio" che mi consenta di entrare in relazione e comprendere la sua volontà su di me. E come si fa? Gli indizi ci sono... primo fra tutti: "il regno di Dio è dentro di voi", quindi non sarà un "canto" là fuori, ma piuttosto un "sentire" personale dentro al cuore. La meditazione sarà quindi fondamentale. Ecco cosa dobbiamo fare come primo passo; attivare il "senso di Dio" e affinarlo. Attivare un canale comunicativo nuovo, prima sconosciuto, che ci consenta di comunicare con Lui. Allora poi, solo allora, quando questa relazione consapevole sarà nata, giungerà il momento del coraggio, il momento della vera rinuncia di sé, dell'abbandono nelle braccia del Padre, del fare la sua volontà e non più la nostra. Quello è il Cristo. Il senso di Dio è un apertura nel cuore attraverso la quale sgorga un fiume caldo e coraggioso, che chiede di riversarsi nel mondo attraverso precisi pensieri, precise parole, precise azioni. Una volta aperta questa sorgente, sarà impossibile soffocarla o zittirla. Ogni atto che compiremo non allineato ad essa lo percepiremo come "falso". A quel punto, si aprirà la nostra vera possibilità di scelta, la possibilità di essere finalmente integri, di agire con integrità, allineati con la verità che sgorga dal nostro cuore. Senza alcun compromesso. (In foto: Artigianato NELLABAITA - Cristo Pantocratore ; secondo chakra Svadhisthana) Di Luca Bacchi All'improvviso accadrà che percepirai qualcosa che fino a quel momento non percepivi. Prima di allora, quel "qualcosa" non esisteva, per te era niente. In te si attiverà un nuovo "senso" grazie al quale quel "qualcosa" per te inizierà ad esistere. Non sarà esso ad emergere dal nulla, ma sarai stato tu che ampliando i tuoi sensi, ti affaccerai su un mondo nuovo prima non percepibile. Accade così anche con Dio. Ad un certo punto inizierai a sentire la sua presenza, non lo vedrai, non lo ascolterai, non lo toccherai con i sensi ordinari, ma lo percepirai con un "nuovo senso" che prima non avevi. Sarai in grado di riconoscere la sua presenza. Dio c'era anche prima, ma senza il "senso di Dio" per te non esisteva. Non lo sentivi. A quel punto, tutta la tua vita, avrà una dimensione in più, diventerà più ampia, si amplieranno le possibilità e le chiavi di lettura. Anche il passato potrà essere osservato da quella nuova dimensione che trascende l'umano e molte questioni irrisolte troveranno soluzione. Cambieranno anche i nomi che davi alle cose: Le esperienze traumatiche ad esempio le chiamerai "esperienze formative mirate a sviluppare un preciso talento". Il senso di Dio, apre le porte ad un mondo infinitamente ampio, e non solo, ad un mondo perfetto, nel quale ognuno di noi è guidato, custodito e sostenuto. Sentire senza alcun dubbio di essere guidati, sostenuti, accompagnati, ha come conseguenza un senso di pace, di serenità e di gioia. E' simile a ciò che prova un bambino svezzato tra le braccia di sua madre. Di Luca Bacchi Cantare nei luoghi che hanno "sofferto" per guarirli, innalzando la frequenza attraverso il canto. Stimolare il movimento delle energie pesanti e stagnanti. Portare armonia nella distruzione. Sbloccare tappi energetici che impediscono la rinascita dei luoghi alle loro nuove vite. Mostrare una via trasformativa verso l'evoluzione, la bellezza, il cambiamento a quelle entità che ristagnano rassegnate, impaurite o arrabbiate.
Di Luca Bacchi MEDITAZIONE SARDEGNA N 1
Figlio, cosa sei disposto a dare? A cosa rinunci? Qual'e' la tua offerta? Se sei colmo non puoi ricevere nulla, per ricevere devi dare, devi creare spazio, in quel vuoto arriverà ciò che desideri. Offri una parte di te, offri ciò che ti pesa, fosse anche la tua vita. La rinascita segue la morte. Il sole del mattino è malleabile, quello di mezzogiorno non lo puoi nemmeno guardare. Perciò siedi all' alba e guarda il sole, informa i suoi raggi del tuo desiderio, e apri le tue mani a coppa per ricevere ciò che cerchi. Non sei solo sei costantemente accompagnato e custodito, stai imparando un nuovo linguaggio per comunicare con me. L'IO è in buco,
Un piccolo niente che rende la creazione imperfetta. Una mancanza di essere, nell'essere. Come un piccolo foro sulla punta di un calzetto. E' la valvola attraverso cui il soffio divino porta all'esistenza le cose. Grazie all'IO è possibile parlare di "essere", perché l'IO non esiste. Prova a trovarlo se ci riesci, prova a trovarti. Di Luca Bacchi Mio padre è nato quando avevo 2 anni circa,
mia madre è nata poco prima. Inizialmente erano entrambi piccoli, incomprensibili, poi piano piano hanno preso forma e carattere ben definiti. Nei primi anni della mia vita, quando avevo circa 6 anni, sono nati i mie compagni di scuola, loro erano già formati e abbastanza definiti fin dalla nascita, non come i miei genitori che invece ho visto formarsi nel tempo. Poi sono nate tutte le cose intorno a me, prima come oggetti vuoti e poi hanno preso nome e significato crescendo. L'Italia è nata quando avevo 6 anni circa, poco dopo è nato il Mondo, erano piccoli e sfumati anche loro in principio. Così ho visto nascere tante altre cose , tra cui mia figlia. Fin da piccola mi guardava stranamente come se per lei fossi un esserino appena nato. Di Luca Bacchi <<Mi chiedi cos'è il peccato del mondo? Nel vostro mondo, il tradimento tra marito e moglie lo chiamate "peccato". Siccome esiste anche il tradimento tra uomo e Dio, di conseguenza, usando il vostro stesso linguaggio, dirò che anche questo tradimento è peccato.
Ma in assoluto non esiste alcun peccato. La parola "peccato" è solo un nome che voi avete scelto per definire la separazione tra due cose che secondo voi dovrebbero invece restare unite.>> Perdonami,
perché i miei occhi non vedono, le mie orecchie non sentono, la mia mente non comprende. Sono limitato, sono piccolo al Tuo cospetto, cammino in Te come una formica nel deserto. Troppo vaste le Tue leggi che governano la mia vita, tutto è nelle Tue mani. Ogni battito è vita che mi concedi, ogni respiro un dono d'amore, altro prezioso tempo che ricevo. La mia fortuna è nelle tue mani, ma io sono arrogante e quando tutto va bene mi scordo di Te. Quanto sono piccolo, quanto sono limitato e ottuso, liberami dalla mia ignoranza. Perdona i miei limiti, abbi ancora pietà di me per ogni mio sbaglio. Ritiro di purificazione e digiuno al fiume - giugno 2022 - Di Luca Bacchi Il digiuno e la solitudine in natura, facilitano lo svuotamento di tutte le cose del mondo.
La prima fase è euforica, poi subentra la noia, poi il dialogo mentale si fa assordante ed è facile ritrovarsi a parlare da soli. Il vortice dei pensieri cerca di riempire le ore che però, di fatto, sono e rimangono vuote. Nulla da fare, nulla da dire, nulla da progettare. Stare e basta, questo è il cammino. La mente vuole riempire quell'"assenza di fare", con contenuti mentali che poi possono innescare emozioni e distoglierci dal qui e ora. Ma infine dovrà cedere alla realtà dei fatti. Cioè, che qui e adesso, non c'è nulla di cui preoccuparsi, nemmeno del cibo. Così... si entra nella fase del silenzio interiore. Esistenza pura, priva di ogni "definizione". De-finire è l'atto di nominare le cose, di estrarle dall'indefinito dandogli un nome. Ogni de-finizione crea una separazione nel tutto. Così la via per l'unione diventa l'assenza della parola, l'assenza di ogni definizione, esistere e basta! In questa "esperienza" di "non essere qualcosa" ma di "essere", il vuoto creato dalla rinuncia delle cose del mondo, siano esse fisiche, emotive o mentali, inizia a riempirsi di altro. La fonte che ora riempie questo vuoto non è "nel mondo" ma è dentro di noi. Accade che sentiamo per la prima volta lo sgorgare di un piccolo torrente caldo dentro al nostro cuore, che bagna colmandolo tutto il nostro essere e oltre, anche il mondo là fuori, che ora appare come illuminato non più da un sole esterno ma da un sole interno. Non è più il mondo là fuori a dirci cosa fare e come essere, ma è quella sorgente luminosa come un sole liquido che scalda e bagna il nostro mondo, a creare i nostri pensieri, le nostre parole, le nostre azioni. Di Luca Bacchi Cosa significa rinunciare al mondo?
Del mondo fanno parte tutte le cose create. Non solo gli oggetti ma anche le emozioni, i pensieri, il mio corpo e anche il mio io. Tutto ciò che è oggettivabile è "il mondo". Rinunciare al mondo quindi significa rinunciare a tutto, anche a se stessi. Il passo ultimo infatti dopo aver rinunciato alle cose materiali, è la rinuncia a se stessi, al proprio io. Abbandonare anche l'io è l'atto finale. O meglio: l'atto iniziale del cammino che conduce a Dio. Di Luca Bacchi Chiudi le porte del mondo
che sono i tuoi sensi, e apri la porta al regno dei cieli che è il tuoi cuore. Tieni chiuse con tenacia le porte del mondo, il mondo cercherà di aprirle con soffi di vento impetuosi ma la tua forza terrà chiuse quelle porte. Sigillale. Ora il mondo è chiuso fuori. Non esiste più. Privo di sensi, senza più l'uso dei sensi fisici, emotivi, mentali. Esisti privo di ogni caratteristica, privo di ogni forma, primo di ogni nome. Esisti e basta esistenza vuota esistenza pura e semplice apertura, voragine, pupilla di occhio! Ora spalanca te stesso come se il nulla che sei dilagasse, nulla di nulla, nulla del mondo. Il nulla del mondo mi avvicina a Dio, il nulla anche di me stesso è l'unica via che ha senso percorrere. Se cerchi Dio.... altrimenti stai solo giocando. Di Luca Bacchi "Ho visto gli angeli, mi hanno parlato"
"Ho parlato con i maestri e mi hanno guidato" "Ho visto Gesù e mi ha abbracciato" Quante volte sentiamo queste frasi da persone che meditano, o fanno regressioni, o viaggi sciamanici o altre pratiche simili. E' necessario svegliare queste persone, riportarle alla realtà altrimenti si perderanno nelle infinite possibilità della mente inconscia. Dice Giovanni nel suo prologo: "Dio, nessuno lo ha mai visto" proprio perché Dio non è un "ente", Dio non è oggettivabile. Dio è il "non-esistente", imprendibile, inafferrabile. L'unica cosa fondamentale da fare in un cammino di ricerca spirituale serio, è cercare la Verità. Questa è l'unica bussola che ci deve guidare nel nostro cammino, tutto ciò che è "probabile" , "possibile" , deve essere scartato, eliminato, messo da parte. Costruire la Casa sulla Roccia significa proprio questo. Ogni nostro passo deve appoggiarsi sulla Verità e non su delle "ipotesi" sabbiose. Se in una meditazione vedi un angelo, quello non è Dio. Quello è il tuo inconscio, la tua psiche, una parte della tua mente che desidera vedere gli angeli. Ma è sempre è comunque una parte di te. Se vedi Gesù, idem, il tuo inconscio desidera vederlo e quindi lo crea nella tua mente. Ma non è certo Gesù. L'unica cosa certa che possiamo dire di questi fenomeni è che sono visualizzazioni personali e soggettive che hanno un mero e semplice valore personale. Chi prende i contenuti di una propria visualizzazione e con essi si permette di dare consigli agli altri come se avesse ricevuto delle rivelazioni per il mondo intero, commette una stupidaggine, rischiando oltretutto di manipolare e condizionare persone facilmente impressionabili. Il mondo è pieno di gente che parla con gli angeli, con i maestri, con le guide, con Cristo. Nulla di male, purché UMILMENTE si rendano conto che i contenuti dei loro "dialoghi" sono esclusivamente personali. Quindi che se li tengano per sé senza andare in giro a "profetizzare" le loro visione al mondo intero. Se sei un vero ricercatore di Dio, quando ti appare un angelo in meditazione, sai cosa fare: digli di sparire.... perché non è Dio. La ricerca di Dio è infinita, è un cammino di negazione di tutto ciò che esiste. Ciò che mi si para davanti agli occhi non può essere Dio perché Egli non è creato, Egli è l' increato, Egli è la forza creatrice, è la voragine da cui le cose vengono all'esistenza. Meditare significa fare proprio questo, rinunciare a tutto ciò che si mostra ai nostri sensi e proseguire oltre, ancora, ancora, e ancora. Tutto ciò che si mostra ai nostri sensi deve essere abbandonato. Questa è la Verità. Se cerchi Dio radicalmente, tutto il resto lo devi abbandonare. Se ti attacchi a qualche angelo o a qualche immagine accattivante significa che ti sei fermato ad una stazione che ti fa comodo e hai rinunciato al traguardo finale. Nessun problema, ognuno è libero di fare ciò che desidera purché sia consapevole che si tratta di una ricerca parziale, soggettiva, priva di ogni valore assoluto. La strada per l'Assoluto è altra cosa. Il Padre è padre solo se c'è anche il figlio
altrimenti non è padre. Quindi Dio è Dio solo se c'è anche la sua creatura altrimenti non è Dio. Siamo indissolubilmente uniti a Dio Siamo una cosa sola con Dio Dio da Dio Luce da Luce Dio vero da Dio vero Generati.... non creati Emanazione di Dio, non creazione dal nulla, della stessa sostanza del Padre. Questa "unità" con il Padre non è mentale non è fisica ma avviene nell'amore dentro al cuore. Se usciamo dal cuore, il legame con Dio si spezza Più siamo lontani dal cuore, più risiediamo nel mondo là fuori, più siamo lontani da Dio. Il luogo in cui possiamo dirci Dio è il cuore. Solo il cuore. Nient'altro che il cuore Giobbe 29, 1-25 "Potessi tornare com'ero ai mesi andati,
ai giorni in cui Dio vegliava su di me, quando brillava la sua lucerna sopra il mio capo e alla sua luce camminavo in mezzo alle tenebre; com'ero nei giorni del mio rigoglio, quando Dio proteggeva la mia tenda, quando l'Onnipotente stava ancora con me e i miei giovani mi circondavano, quando mi lavavo i piedi nella panna e la roccia mi versava ruscelli d'olio! Quando uscivo verso la porta della città e sulla piazza ponevo il mio seggio, vedendomi, i giovani si ritiravano e i vecchi si alzavano in piedi, i notabili sospendevano i loro discorsi e si mettevano la mano alla bocca, la voce dei capi si smorzava e la loro lingua restava fissa al palato; infatti con gli orecchi ascoltavano e mi dicevano felice, con gli occhi vedevano e mi rendevano testimonianza, perché soccorrevo il povero che chiedeva aiuto e l'orfano che ne era privo. La benedizione del disperato scendeva su di me e al cuore della vedova infondevo la gioia. Ero rivestito di giustizia come di un abito, come mantello e turbante era la mia equità. Io ero gli occhi per il cieco, ero i piedi per lo zoppo. Padre io ero per i poveri ed esaminavo la causa dello sconosciuto, spezzavo le mascelle al perverso e dai suoi denti strappavo la preda. Pensavo: «Spirerò nel mio nido e moltiplicherò i miei giorni come la fenice. Le mie radici si estenderanno fino all'acqua e la rugiada di notte si poserà sul mio ramo. La mia gloria si rinnoverà in me e il mio arco si rinforzerà nella mia mano». Mi ascoltavano in attesa fiduciosa e tacevano per udire il mio consiglio. Dopo le mie parole non replicavano, e su di loro stillava il mio dire. Le attendevano come si attende la pioggia e aprivano la bocca come ad acqua primaverile. Se a loro sorridevo, non osavano crederlo, non si lasciavano sfuggire la benevolenza del mio volto. Indicavo loro la via da seguire e sedevo come capo, e vi rimanevo come un re fra le sue schiere o come un consolatore di afflitti." 2 Timoteo 4,3-4 "Verrà il tempo che non sopporteranno più la sana dottrina, ma si cercheranno maestri in gran numero secondo le proprie voglie, e distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno alle favole." Verrà il tempo in cui l'uomo sarà così perduto, debole e lontano da Dio che non sarà più in grado di sostenere la sana dottrina e cercherà dei maestri comodi, adeguati alle proprie voglie. Si costruirà delle verità comode a proprio piacimento.
Di Akuim Il perdono è un viaggio nel passato. Perdonare significa tornare al momento in cui ancora non esisteva l'offesa subita, e ripartire da li. Per farlo dobbiamo lottare contro il presente, cancellarlo, dimenticarlo. Ecco perché non è facile perdonare, perché è come andare controcorrente. Ma se il presente è fatto di dolore, di odio, di tristezza, perdonare è il viaggio migliore che possiamo fare. "Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente; ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l'altra; e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due. Da' a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle. Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste." (Matteo 5,38-48) Cos'è che interrompe la catena della violenza secondo la quale ad una violenza subita si reagisce con un'altra violenza? Il perdono.
Di Luca Bacchi La battaglia spirituale si combatte nel corpo e con il corpo.
La preghiera è fondamentale perché ci connette con la Fonte, nel contatto con la fonte il nostro spirito trova pace, amore, forza, perdono e ispirazione. Nella preghiera siamo rigenerati, puliti e rinforzati. Dal luogo della preghiera ogni mattina partiamo, al luogo della preghiera ogni sera torniamo. In mezzo c'è il mondo fatto di azioni concrete, fisicità, parole, carne. Di Akuim "Non rimandare a domani quello che puoi fare dopodomani"
Il tempo è la cosa più preziosa che abbiamo. Fare tutto subito è una condanna; poter aspettare è una grazia. Gli spazi vuoti sono il respiro della vita. Di Luca Dio si fa carne,
questa è la potenza del messaggio cristiano. Ma cosa significa? L'infinito si unisce al finito L'eterno si unisce al temporale Questa unione accade nella figura del Cristo. Quindi Cristo è il "luogo" nel quale il mondo mortale e il mondo immortale si incontrano. Cristo è la porta tra questi due mondi. La porta è il luogo in cui due "ambienti" vengono in contatto tra di loro. Questo è Cristo. Se l'uomo si identifica con Cristo, quindi si colloca sulla porta tra i due mondi, su quella soglia, si accorge finalmente di una dimensione alla quale prima non aveva accesso, la dimensione spirituale che non teme l'usura del tempo. (riceve il battesimo nello Spirito) Perché i cristiani fanno la comunione? Perché mangiano il "corpo di Cristo"? Perché è l'atto psicomagico (come quelli di Jodorowsky per intenderci), il rituale che simboleggia l'unione con Cristo, il diventare Cristo, lo svuotamento di sé e l'accoglienza di Lui. Si tratta di raggiungere Cristo li dove lui abita, e una volta identificati con lui avere accesso alla dimensione "Divina", alla dimensione spirituale ed eterna di Dio, (conoscerla e farne esperienza). La comunione simbolicamente ci colloca sulla porta tra i due mondi, dove possiamo respirare aria di eternità, sentire lo Spirito eterno che non teme la morte e quindi, vincere la morte. Resuscitare da essa! Il Cristiano dovrebbe essere colui che entrando nelle esperienze di morte, non muore. Se sei un vero cristiano e vivi unito a Cristo quindi pervaso e consapevole dell'eternità che ti abita... di cosa hai paura? Esiste ancora qualche cristiano vero? Ne conoscete qualcuno? Di Ramset I: Deve mettere i guanti
P: messi I: la tuta P: messa I: la mascherina P: messa I: lei ha la barba lunga, quindi le serve una seconda mascherina P: messa I: il copriscarpe P: messo I: metta un secondo paio di guanti per sigillare le maniche, per cortesia P: messi I: si alzi il cappuccio della tuta per cortesia e copra i capelli P: fatto I: ora metta il casco con la visiera P: fatto I: bene, adesso può amare e aiutare il prossimo Di Luca Bacchi La morte non mi fa paura perché so che non può uccidermi. Potrà prendere la mia carne, le mie ossa, ma non la mia anima. Quella non muore.
Io sono identificato con la mia anima quindi percepisco il corpo come un travestimento momentaneo che si deteriorerà nel tempo lasciandomi nuovamente nudo. Così tutte le cose del mondo passano, si deteriorano. Anche il mondo è come un vestito che mi viene cucito addosso e che poi si sdrucirà e si deteriorerà lasciandomi nuovamente nudo. Così ho imparato a non dare troppa importanza alle cose del mondo, al mio corpo e ai suoi desideri. Non parlo di bisogni essenziali, parlo di desideri. I bisogni essenziali come bere, mangiare, dormire, quelli sgorgano dal mio intimo. Parlo dei desideri indotti dal mondo... quelli, alla fine, si mostreranno superflui. Beati i poveri di spirito, i puri e i semplici... perché sono vicini al regno di Dio. Significa che essi sono collocati ad un passo dal regno dei cieli eterno. Significa che essi vivono nei pressi dell'eternità. Ad un semplice passo da essa. Queste sono le beatitudini. Vivere sulla soglia tra i due mondi, identificati con l'anima eterna ci inoltriamo temporaneamente nel mondo. E sulla soglia, su quel confine, il mondo è ancora piccolo, semplice, essenziale, non è ancora diventato un mostro complesso, dispersivo, contraddittorio, competitivo, separato... no... sulla soglia, nel piccolo, tutto è ancora compatto e colorato di eternità. Li voglio restare, anche se il mondo mi chiama a gran voce io non ci casco più. Ormai ho visto dove si trova la bellezza eterna e da qui non muovo un passo. Posso spostarmi però ancora solo per venirti incontro e mostrare anche a te questa meraviglia ...se vuoi. Io te la mostrerò ma non ti garantisco che anche tu la vedrai. Poi tornerò indietro, nella mia vera casa. Di Akuim "Nessuno può prendersi il diritto di andare contro la coscienza di una persona! La coscienza è sacra!" "Il Figlio dell'uomo è venuto a dare all'uomo la dignità. Gli schiavi, i carcerati, i reietti, sono diventati figli di Dio nell'esperienza del perdono. Hanno trovato la loro dignità in Gesù Cristo." "in un gruppo di ragazzi del dopo cresima, un ragazzo non bagginato, è andato a catechismo, ma se il gruppo va a mangiare una pizza, lui deve andare a casa..... che roba..... c'è da dar fuoco alla chiesa! Saranno rase al suolo! Perché una cosa del genere grida vendetta al cospetto di Dio!" "Se una regola è ingiusta non va rispettata! Chi siamo noi per giudicare la scelta di un ragazzo che ha deciso davanti alla propria coscienza, con profondità di giudizio, di non bagginarsi? "Rallegratevi ed esultate perché la vostra ricompensa sarà grande nel cielo! Noi dobbiamo pregare per i fratelli che hanno avuto il coraggio di resistere!" "Io non giudico nessuno, non mi permetto di giudicare nessuno, dobbiamo rispettare la coscienza di tutti" " Le divisioni chi le vuole? Le vuole il demonio. Vuole divise le famiglie e le comunità, siamo stati inondati come uno tsunami ma una cosa è certa.... ci hanno fregato una volta ma non ci fregano più! Non sarà più possibile che ci chiudano le chiese per impedirci l'eucarestia...mai più! Non ci provano perché qualcuno si è ribellato! " "La libertà di essere figli di Dio! Guai, maledetti a voi ricchi! Stiamo attenti perché forse i ricchi siamo anche noi.... noi che abbiamo già ricevuto la nostra consolazione... siamo liberi per andare a fare quel che vogliamo, per andare al cinema... Guai a voi che ora siete sazi... Guai a voi che ora ridete...... Di fronte alle prove della vita non possiamo chiuderci dentro al nostro cerchio, che quando son contento io e ho risolto i miei problemi sono a posto...." "La questione fondamentale è se la vita finisce al cimitero. Certe posizioni prima di avere conseguenze a livello sociale, prima sono posizioni spirituali.... io in questo momento posso rischiare la mia pelle perché credo nella vita eterna, nella resurrezione della carne!" "Se la chiesa diventa il luogo del distanziamento, non serve a niente.. siamo da compiangere più degli altri!" "Noi siamo qui per la fede in Gesù Cristo che ha vinto la morte e che ci chiama a testimoniare con la vita, che non finisce al cimitero.... Questa è la testimonianza della chiesa... Per questo i cristiani non devono avere paura di vivere la vita così come ci viene data" "abbiamo bisogno di ricominciare a costruire un modo nuovo di vivere le relazioni... io spero che il dragone sia sconfitto ma se non dovesse essere ancora sconfitto, noi dobbiamo diventare capaci di avere uno sguardo per aiutare i nostri fratelli senza umiliarli." Don Pietro Cesena, omelia del 13/02/22
Di Luca Bacchi "Chi ha orecchie per intendere intenda" Vinicio Capossela e Giovanni Truppi hanno compiuto un impresa titanica, sono riusciti a parlare in mondovisione, in questo particolare periodo storico, di tematiche solitamente censurate dai media di regime; hanno parlato di: abusi di potere, giustizia ipocrita, di leggi ingiuste, di libertà, della necessità di non scendere a compromessi col potere, delle discriminazioni, e della battaglia spirituale di chi è disposto a rinunciare a tutto, anche alla propria aria, pur di non fare ciò che ritiene sbagliato. Come ci sono riusciti? Semplice...... cantando De Andrè. Le canzoni sono come parabole. "Per questo parlo loro per parabole" diceva Gesù (Matteo 13,13). La parabola è la tecnica che Cristo usava per seminare il suo insegnamento in maniera indiretta in modo da raggiungere i cuori con le immagini. De André era un Cristiano vero, libero e inafferrabile; dalla sua bocca uscivano parole di fuoco. Non è un caso se ha chiamato suo figlio Cristiano. Questa canzone parla di libertà... la libertà vera, non quella su concessione! TESTO
"Di respirare la stessa aria D'un secondino non mi va Perciò ho deciso di rinunciare Alla mia ora di libertà Se c'è qualcosa da spartire Tra un prigioniero e il suo piantone Che non sia l'aria di quel cortile Voglio soltanto che sia prigione Che non sia l'aria di quel cortile Voglio soltanto che sia prigione È cominciata un'ora prima E un'ora dopo era già finita Ho visto gente venire sola E poi insieme verso l'uscita Non mi aspettavo un vostro errore Uomini e donne di tribunale Se fossi stato al vostro posto Ma al vostro posto non ci so stare Se fossi stato al vostro posto Ma al vostro posto non ci so stare Fuori dell'aula sulla strada Ma in mezzo al fuori anche fuori di là Ho chiesto al meglio della mia faccia Una polemica di dignità Tante le grinte, le ghigne, i musi Vagli a spiegare che è primavera E poi lo sanno, ma preferiscono Vederla togliere a chi va in galera E poi lo sanno, ma preferiscono Vederla togliere a chi va in galera Tante le grinte, le ghigne, i musi Poche le facce, tra loro lei Si sta chiedendo tutto in un giorno Si suggerisce, ci giurerei Quel che dirà di me alla gente Quel che dirà ve lo dico io Da un po' di tempo era un po' cambiato Ma non nel dirmi amore mio Da un po' di tempo era un po' cambiato Ma non nel dirmi amore mio Certo bisogna farne di strada Da una ginnastica d'obbedienza Fino ad un gesto molto più umano Che ti dia il senso della violenza Però bisogna farne altrettanta Per diventare così coglioni Da non riuscire più a capire Che non ci sono poteri buoni Da non riuscire più a capire Che non ci sono poteri buoni E adesso imparo un sacco di cose In mezzo agli altri vestiti uguali Tranne qual è il crimine giusto Per non passare da criminali Ci hanno insegnato la meraviglia Verso la gente che ruba il pane Ora sappiamo che è un delitto Il non rubare quando si ha fame Ora sappiamo che è un delitto Il non rubare quando si ha fame Di respirare la stessa aria Dei secondini non ci va E abbiam deciso di imprigionarli Durante l'ora di libertà Venite adesso alla prigione State a sentire sulla porta La nostra ultima canzone Che vi ripete un'altra volta Per quanto voi vi crediate assolti Siete per sempre coinvolti Per quanto voi vi crediate assolti Siete per sempre coinvolti" Di Luca Bacchi Don Pietro Cesena parla con il fuoco dello Spirito Santo e dice la Verità senza paura. Questo significa esser Cristiani, annunciare la parola così come'è, senza compromessi, senza ambiguità, senza vergogna. Chi ha fede è chiamato a fare questo, soprattutto in questi tempi in cui le menzogne sono ovunque. Siamo abituati a omelie banali, comode, che non disturbano nessuno, ma Cristo non è venuto per accontentare tutti, è venuto per scandalizzare il mondo: "Non pensate che io sia venuto a mettere pace sulla terra; non sono venuto a metter pace, ma spada" (Matteo 10,34). Grazie a Don Pietro per il fuoco e la luce che ci trasmetti.
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Aprile 2024
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