Sabato pomeriggio di un maggio piovoso, ho consultato il sito del santuario della Madonna di Boccadirio (www.santuarioboccadirio.it) ; il santuario è aperto e ci sarà anche la messa alle 16:00. Decido di andare, voglio scoprire il mio territorio, i luoghi sacri e la loro storia. Prima di oggi questo posto per me esisteva solo nei racconti dei miei genitori che ogni tanto nominavano il santuario della Madonna di Boccadirio come un luogo importante. Chissà... forse mi ci hanno anche portato da piccolo ma non ricordo nulla. Di certo il giardino centrale con il porticato mi è parso un luogo famigliare. Il santuario si raggiunge percorrendo autostrada A1 direttissima uscita Badia oppure percorrendo l’autostrada A1 panoramica uscita Roncobilaccio. E’ dentro al comune di Castiglione dei Pepoli in località Baragazza. In questo posto nel 1480 la Madonna apparve a due giovani pastorelli Donato e Cornelia che usciti dal paese di Baragazza con il bestiame per farlo pascolare, giunti al Rio videro la Madonna vestita di bianco dall’altra parte del corso d’acqua. Ricevettero indicazioni di prendere i voti e di far costruire li un luogo di culto. Dietro all’altare è posta l’immagine miracolosa, un bassorilievo in ceramica, raffigurante la Madonna col bambino, conforme all’apparizione, che Cornelia (trasferitasi in un convento a Prato e diventata poi Suor Brigida) fece costruire e mandare a Boccadirio.
Il santuario è una delle tappe del sentiero VIA MATER DEI che collega tra di loro i santuari Mariani dell'Appennino bolognese. Un trekking a tappe di 135 Km, ben segnalato con tanti punti interessanti sacri, naturalistici e storici oltre ovviamente ad una adeguata rete di accoglienza fatta di ristoranti, B&B e alberghi pronti per accogliere il viaggiatore. Il cammino tocca i comuni di: Bologna, Pianoro, Loiano Monghidoro, San Benedetto Val di Sambro, Castiglione del Pepoli, Grizzana Morandi, Firenzuola. Da non perdere www.viamaterdei.it Il sito internet del santuario ha tutte le informazioni utili per chi volesse visitare il posto. Orari di apertura, orari delle messe, numeri di telefono della locanda per prenotare pasti o pernottamenti oltre ovviamente alla storia e alle vicende della comunità locale. www.santuarioboccadirio.it Promozione turistica del territorio
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Alcune meraviglie dell'Appennino Bolognese lungo il fiume Reno La statua di Ontani - La chiesa di Alvar Aalto - Il castello di Cesare Mattei - Il Borgo La Scola - Montovolo - Grotte di Soprasasso Vergato (BO) - La statua di Ontani A maggio 2019 il maestro Ontani ha ceduto la sua opera al comune di Vergato. Questo opera è stata installata davanti alla stazione dei treni del paese e subito ha richiamato l’attenzione della stampa nazionale per via di alcuni suoi attributi definiti “troppo espliciti” e "di presunta ispirazione demoniaca”. Sulla natura della polemica è possibile reperire tantissimo materiale facendo una semplice ricerca su Google. L’autore, originario di Vergato, dichiara di aver voluto rappresentare simbolicamente alcuni elementi del territorio: il fiume Reno è il fauno dal pene eretto, il torrente Vergatello è il cupido alato, l’Appennino è il tritone e Montovolo è l’uovo. Vale la pena di fare una breve sosta a Vergato per visitare il bellissimo centro storico e per osservare la statua di Ontani, la quale, essendo opera d’arte vera, susciterà anche in voi inevitabilmente scalpore, riflessioni, polemiche e critiche di vario genere. Non vi lascerà di certo indifferenti. Riola di Vergato (BO) - la Chiesa di Santa Maria Assunta progettata da Alvar Aalto A 15 minuti di auto da Vergato si arriva a Riola, superato il ponte sul fiume Reno, girato a destra si accede al grande parcheggio dove è possibile lasciare l’auto. A pochi metri è situata l’incredibile chiesa di Santa Maria Assunta. L’architetto che l’ha progettata è di fama mondiale e questa è la sua unica opera italiana realizzata e attualmente visitabile. L’architetto ha progettato anche tutti gli arredi e gli accessori come maniglie, sgabelli, porte, vasi da fiori, tavoli, panche, sedie, lampade. Egli fu molto colpito dalla bellezza e dall’energia del luogo e orientò l’opera in maniera da ottenere un' illuminazione naturale ottimale abolendo le finestre tradizionali. I simboli Cristiani, con questa grandiosa opera, diventano parte integrante del territorio come a voler ribadire la propria presenza ed il proprio primato. Questa terra evidentemente ha un energia molto particolare e lo dimostrano i numerosi e variegati luoghi di culto e di “magia” presenti sul territorio. Dalla Rocchetta Mattei, in cui il conte Mattei caricava “energeticamente” i suoi rimedi omeopatici, alla cima di Montovolo, in passato luogo di culto pagano poi divenuto Cristiano. Riola di Vergato (BO) - Rocchetta Mattei A 200mt dalla chiesa di Alvar Aalto troviamo la Rocchetta del Conte Mattei. Un piccolo castello dalle sembianze inusuali per questo territorio. Qui il conte Mattei praticava l’elettromeopatia, una terapia medica inventata da lui stesso intorno al 1850 e ospitava pazienti da tutte le parti del mondo. La sua fama era giunta ovunque, i depositi dei suoi preparati riconosciuti e autorizzati dal conte erano 107, presenti anche in India, Russia, Giappone, Argentina, Stati Uniti e Cina. Se consideriamo le difficoltà comunicative dell’epoca, questa diffusione ha dell’incredibile. Intorno al castello il conte aveva fatto costruire degli alloggi per ospitare i numerosissimi pazienti. Il segreto con cui Mattei preparava i suoi rimedi miracolosi è attualmente sconosciuto ma pare che utilizzasse le energie dell'universo captate con speciali antenne. Borgo La Scola Il borgo è raggiungibile comodamente in auto oppure con un bel Trekking a piedi lungo il sentiero “degli sterpi” che collega Riola alla cima di Montovolo. Si tratta di un borgo magico di antichissime origini, pare che già nel 1200 fosse abitato. Questo borgo è attualmente amato, curato, custodito come un gioiello e mantenuto splendidamente in vita dall’associazione SCULCA. Da maggio a ottobre le iniziative dell’associazione sono tante ed il programma è molto ricco e vario, dagli spettacoli teatrali, ai concerti, alle mostre d’arte e alle feste per i bambini. Cima Montovolo (mt 962) - Santuario della beata Vergine della Consolazione Luogo di culto pagano divenuto Cristiano nel 1200, la cima di Montovolo è inequivocabilmente centro di potere e di grande energia. E’ considerato il Sinai bolognese. La chiesa è raggiungibile sia in auto che a piedi salendo lungo il sentiero degli sterpi che parte da Riola in 4 ore di cammino. Oltre al santuario sono presenti una foresteria nella quale è possibile pernottare e l’ oratorio di Santa Caterina di Alessandria, costruito nel 1200, che conserva ancora degli affreschi del 1400. Poco sopra, dal punto più alto del monte denominato “i balzi di Santa Caterina” in direzione nord, è possibile godere di una vista incredibile sulle valli adiacenti e nelle giornate più limpide pare che si possa vedere anche la basilica di San Luca a Bologna.
Grotte di Soprasasso Siamo sul versante della vallata opposto. Si sale dal borgo di Riola Vecchia. Si raggiunge dopo un trekking di circa 45 minuti dal parcheggio. Qui la montagna è rocciosa ma più morbida, non ha grandi picchi verso l'alto e al suo interna conserva questo Tempio naturale dedicato alla Dea Madre. O per meglio dire: un tempio che la Madre si è costruito da sola. La terra è la madre, una voragine nella terra, scavata dall'acqua, rappresenta l'organo genitale femminile, dentro cui avviene l'unione creativa con il maschile. Luogo veramente suggestivo da cui è possibile osservare LE TRE PIRAMIDI DELL'APPENNINO. SITI DI PROMOZIONE TURISTICA DEL TERRITORIO: Un ricordo o un sogno? Impossibile rispondere a questa domanda. Di fatto tutto è impresso nella mia anima, indelebile. Ogni istante vissuto intensamente alla riscoperta dell'essenza del mio essere. Una coraggiosa opera di discesa nel profondo. Così fu per me quell'esperienza o forse è meglio dire quel sogno, localizzato tra il 2009 ed il 2011. Nel testo che segue di HENRY DAVID THOREAU ho ritrovato le stesse motivazioni che spinsero me ad andare per boschi :
"Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita, e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi, e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto. Non volevo vivere quella che non era una vita, a meno che non fosse assolutamente necessario. Volevo vivere profondamente, e succhiare tutto il midollo di essa, vivere da gagliardo spartano, tanto da distruggere tutto ciò che non fosse vita, falciare ampio e raso terra e mettere poi la vita in un angolo, ridotta ai suoi termini più semplici." (HENRY DAVID THOREAU - Walden Vita nei boschi) Eccole, affamate e diffidenti (sempre meno) Chissà...magari prima o poi faremo amicizia Credo sia importante sostenere i piccoli produttori locali grazie ai quali è possibile un alternativa alla grande distribuzione. Non sono contrario ai grandi centri commerciali o simili ma sono contrario al monopolio, quindi affinchè possa esistere una libertà e una varietà di scelta ACQUISTIAMO A KM ZERO!
Nella zona di Sasso Marconi per fortuna ci sono tante realtà che producono alimenti di qualità e alternativi alla grande distribuzione. In particolare oggi 13 gennaio 2018 sono andato ad acquistare il miele presso NOVA ARBORA in via Badolo 35 Sasso Marconi (BO). Si tratta di un Bed And Breakfast con giardino botanico e la possibilità di fare Glamping, ovvero dormire nel bosco sopra a strutture in legno sopraelevate. Oltre ad essere un punto di sosta strategico per chi cammina sulla Via Degli Dei da Bologna a Firenze, alla Nova Arbora producono miele e altre specialità assolutamente genuine e locali. Questo è il sito internet dove è possibile acquisire tutte le informazioni su questa meravigliosa realtà. E' bello correre in montagna, in compagnia, anche in inverno quando fa freddo.
E' bello fare una doccia calda appena ci si ferma E' bello bere un tè caldo o una tisana e scaldarsi le budella E' bello poi farsi fare un massaggio subito dopo la doccia E' bello infine mangiare un piatto di tortellini e bere un bicchiere di prosecco per integrare. Se solo fosse possibile avere tutto questo insieme!!!! Basta chiedere..... Da gennaio 2018 è possibile prenotare un pacchetto che prevede proprio tutto questo. Una corsa in compagnia per condividere la passione per il trail e mantenersi in forma, una bella doccia calda, una tisana bollente, un massaggio rilassante di 45minuti e infine per integrare un piatto di tortellini in brodo con un leggero secondo di affettati e tigelle annaffiati da un bicchiere di prosecco. L'idea nasce per soddisfare quelle che fondamentalmente sono le mie personalissime voglie, ovvero tutti quei desideri che emergono quando vado a correre. Quindi mi sono detto che avrei potuto offrire a qualcuno un pacchetto che li esaudisse tutti. Ecco fatto. La dimensione è quella amichevole di chi vuole conoscere persone che hanno la stessa passione per la corsa in montagna e scambiare parole e esperienze in un ambiente riscaldato e ospitale. Nulla di lussuoso anzi... estremamente essenziale. Siete i benvenuti. L'iniziativa è rivolta ad una persona per volta perchè sarò io a fare il massaggio e a correre con voi quindi , non essendo superman, non riuscirei a fare attività fisica e a fare più di un massaggio per volta. I giorni ideali sono i w.e o i giorni di festa ma è bello anche correre al buio quindi vi aspetto anche la sera. Per info e prenotazioni: info@nellabaita.it - cell Luca 3274542476 Prova a stare da solo. Provaci! Ma non in casa o in una stanza o in giro per la città.... SOLO e isolato senza esseri umani nei paraggi per un raggio di almeno qualche km. Prova a stare in questa solitudine per qualche giorno, l'ideale sarebbe una settimana almeno. Non parli con nessuno, non ti vede nessuno, non vedi nessuno. E' un esperienza che ti consiglio fortemente. Prova a rimanere in questa solitudine estrema e osservati con attenzione, guarda quali sono gli atteggiamenti che metti in atto e i mutamenti che si susseguono in te durante tale esperienza. La mia prima volta fu nel 2009, avevo 29 anni. Presi la baita in affitto, la baita che da il nome a questo sito. Una baita in legno dentro al parco delle Foreste Casentinesi, ben arredata di tutto l'indispensabile, un bagno, la luce, la bombola del gas, l'acqua corrente , con la caratteristica fondamentale di essere isolata. Fu l'esperienza più "interessante" della mia vita fino ad allora, non tanto per ciò che feci ma soprattutto per l'intensità con cui lo feci. Ero solo, senza distrazioni, totalmente focalizzato su di me e su ciò che io facevo. Non c'erano altre persone che potessero distrarmi o portare la mia attenzione sulle loro faccende. C'erano solo le mie di faccende. Ero focalizzato come un laser e quindi, come un laser, tutto fu incredibilmente intenso. Ebbi la sensazione di vivere pienamente e di non gettare nemmeno un secondo del mio tempo, così anche le piccole cose quotidiane acquistarono un grosso valore mostrandosi a me per la prima volta in tutta la loro meraviglia. Non fu tutto rose e fiori ma ci furono anche dei momenti di sconforto in particolare tra il secondo ed il terzo giorno, infatti dopo l'entusiasmo iniziale arrivarono la noia, il ripensamento, il dubbio e la fatidica domanda "ma che cazzo sono venuto a fare qui?". Resistere a quel momento di down mi permise di accedere ad un livello superiore in cui albergavano armonia e serenità di fondo. Nella solitudine estrema non c'è scampo, devi fare i conti con te stesso. Tutto dipende da te e sei il solo responsabile. Non ci sono scuse. E' così anche nella vita in società, ovvero, siamo noi gli unici responsabili di ciò che ci accade, ma comprenderlo non è così immediato come quando sei nel bosco e non parli con anima viva da giorni. Troppe distrazioni. Grande esperienza terapeutica ed educativa, quella della solitudine in natura. Dovrebbe essere proposta sia alle persone in crisi esistenziale che ai ragazzini durante il percorso scolastico. In condizioni di sicurezza, ovviamente, fargli vivere alcun giorni in natura come quelli che ho vissuto io, fargli tenere un diario in cui annotare le proprie dinamiche interiori (pensieri, emozioni, sensazioni) e i fatti salienti e infine una condivisione ed un confronto. Consigliatissimo per far cambiare idea a chi pensa che la vita sia piatta, banale o priva di senso. La scelta delle scarpe è un momento molto delicato per il runner. Personalmente, oltre al preziosissimo passaparola, utilizzo internet per informarmi sui vari modelli disponibili sul mercato e sulle loro caratteristiche principali. La gamma è veramente infinita quindi per non perdersi in questo mare sconfinato è necessario darsi dei riferimenti, ovvero partire dalle proprie personali esigenze che diventano sempre più chiare tanta più è la conoscenza di sé maturata sull’ esperienza.
Personalmente, al momento, ho le seguenti esigenze: (Dico “al momento” perché ora è così ma non è detto che col passare del tempo possano cambiare.) -scarpa a pianta larga -drop zero -rinforzo laterale -protezione moderata -prezzo medio Una pianta larga perché ho notato che i miei piedi soffrono moltissimo la costrizione di alcuni modelli soprattutto nelle lunghe distanze. Una scarpa a pianta larga invece mi risulta molto più comoda nel tempo. Certamente la larghezza ha come controindicazione il fatto che il piede “si sposti” all’interno di essa facilitando l’insorgere di vesciche ma questo accade solo nei primi utilizzi, fatto il callo il problema svanisce. Altra cosa da considerare è sicuramente la scelta della taglia, infatti, il piede, godendo di una maggiore libertà, è portato a spostarsi verso la punta in discesa e se scegliamo scarpe “su misura” potremmo sentire dolore alle punte nei tratti di pendenza verso il basso. Ecco perché è fortemente consigliato, in questo caso, acquistare scarpe di una taglia in più. Oltretutto è da considerare il fatto che un piede non costretto in spazi angusti tende a dilatarsi e a prendersi il suo spazio vitale, di conseguenza meglio stare un po’ larghi nella scelta della taglia. Drop zero perché avendo giocato a calcio per 18 anni sono abituato ad indossare scarpe senza alcun tacco. Oltretutto ho una “buona corsa” sull’avanpiede e non appoggio praticamente mai sul tallone a parte ovviamente in alcuni tratti di percorso particolari. Se non si è abituati al drop zero è indispensabile fare una transizione molto graduale di mesi o anche anni perché altrimenti si corre il rischio di farsi male. Si può iniziare ad indossare scarpe con drop basso nel quotidiano, in ufficio ad esempio. Rinforzo laterale perché io tendo a spingere lateralmente ed il punto di maggior stress è proprio l’avanpiede esterno. Ho visto che se compro scarpe senz alcun rinforzo in quella zona le rompo dopo due allenamenti. Protezione moderata perché io non riesco a correre sui sassi con scarpe minimali. Ho bisogno di una suola che mi protegga. Ho provato a comprare scarpe con protezione minima ma sento troppo il terreno e mi faccio male. Prezzo medio. Esistono scarpe di marca che superano i 160 euro ma personalmente non credo che a livelli amatoriali valga la pena spendere certe cifre. Oltretutto sappiamo che un paio di scarpe all’anno non bastano di certo. Servono scarpe estive, altre scarpe invernali, altre per i terreno secchi e altre per quelli bagnati. Insomma 3 paia di scarpe all’anno almeno bisogna metterle in conto anche per noi amatori. Per fortuna ci sono i saldi e i negozi di fiducia o i negozi on-line spesso offrono sconti interessanti. Personalmente non ho mai speso più di 110 euro. Considerando queste mie necessità mi sono rivolto ad Altra. Ho acquistato un primo paio di Lone Peak 3.0 commettendo l’errore di acquistarle su misura. Scarpa meravigliosa sotto tutti gli aspetti ma mi sono reso conto subito che avrei dovuto acquistare un numero in più, infatti in discesa il mio piede, scivolando leggermente in avanti, andava a sbattere contro la punta facendomi male e procurandomi delle belle unghie nere. Poco male….. uso queste scarpe nei trail con poco dislivello o sul piano e per i trail con grandi discese ho acquistato un altro paio di Altra Lone Peak 3.0 di una taglia maggiore. Sono comode. Mi trovo veramente bene, buon grip, suola morbida (evitare l’asfalto altrimenti si consumano in fretta), la pianta è larga ed il piede sta comodo e si prende tutto il suo spazio itale, hanno una suola di 26 mm , drop zero, leggere e si trovano a prezzi intorno ai 100 euro. Buon viaggio! Incontro gratuito ad offerta libera. Sessioni brevi per praticanti "occidentali".
Tutte le sere dopo le 21:00 a Sasso Marconi (BO) Solo su appuntamento: Luca 3274542476 - mail: info@nellabaita.it Zazen è l'esperienza dell'unità prima di ogni dualità. E’ la pratica del ritorno incessante all’Uno. La mente agisce verso l'esterno, quindi disperde, porta fuori, allontana dal centro. Il centro è lo stato “assoluto” in cui non c’è tempo, non c’è spazio, non c’è separazione. La mente quindi svolge la sua funzione “estroversa” di portarci altrove, spingerci al movimento e alla ricerca. Funzione fondamentale ed essenziale per l’essere umano in quanto è proprio questa forza estroversa che genera curiosità, inquietudine, ricerca, movimento e quindi evoluzione. Ma come per tutte le cose è necessario un “giusto” approccio per evitare che essa prenda il sopravvento e incontrollata diventi fonte di infelicità. Una mente senza controllo è continuamente proiettata “altrove” e mai sul “momento presente” così che diventa impossibile prendere consapevolezza della meraviglia dell’attimo presente. Attimo presente che è “completo”, non manca di nulla, gratuito e meraviglioso. Nell’ attimo presente tutto è "uno" e non esiste “desiderio”, non esiste “rimpianto”, non esiste “aspettativa”, non vi è separazione alcuna. Tutto “è” Lo Zazen è quindi la pratica del ritorno incessante all’unità, all’attimo presente che è fuori dal tempo, allo "zero", al silenzio, al "puro". Con la pratica costante del “ritorno” ci alleniamo a ritrovare il ritrovare il centro, il porto sicuro. Strumento fondamentale acquisire soprattutto per il vivere di tutti i giorni in cui, come sappiamo, gli impegni e le preoccupazioni che si accavallano tendono a portarci in alto mare. Praticando Zazen impariamo l’arte della “centratura” contrapposta alla “dispersione”. Incontro gratuito ad offerta libera. Sessioni brevi per praticanti "occidentali" Tutte le sere dopo le 21:00 a Sasso Marconi Solo su appuntamento: Luca 3274542476 Perchè correre? Ma soprattutto perchè correre Trail?
Personalmente sento che la corsa in generale sia un attività estremamente appagante; è piacevole muoversi in velocità, è piacevole sentire i polmoni "lavorare", è piacevole sentire i muscoli esplodere di vitalità. Tutto il nostro corpo gioisce quando si muove e anche se ad un certo punto sopraggiunge la fatica, anche la fatica, entro certi limiti, diventa un esperienza estremamente interessante. Certo, la fatica di per sè ha una valenza negativa ma nel contesto ha il suo grande valore e possiamo arrivare ad apprezzarla. Parliamo sempre di livelli di fatica accettabili, differenti per ogni uomo e differenti a seconda del nostro stato di forma. Quando la fatica diventa "usurante" e "sofferente" allora abbiamo peccato di presunzione. La corsa oltretutto è uno sport per cui non servono "strumenti" o "mezzi", ovvero lo si fa con il proprio corpo e basta. Non c'è separazione con il mondo intorno e il movimento è generato totalmente dal nostro corpo a differenza ad esempio della bicicletta. Per chi cerca anche un contatto con se stesso, per chi vuole conoscere se stesso senza filtri e senza veli, per chi vuole andare all'essenziale nello sport ma anche nella vita, allora la corsa è ciò che fa per lui. Quando corro mi sento vivo e ho la sensazione che ogni parte del mio corpo mi ringrazi per la possibilità di espressione che gli sto dando. Ecco il motivo principale per cui corro. La differenza sostanziale tra la corsa "normale" e la corsa "trail" è che la seconda si svolge in natura, sui sentieri lontani dal traffico e dal grigio delle città. Per noi abitanti dell'appennino andare fuori città significa salire in montagna ma nelle zone d'Italia dove non ci sono montagne il trail si fa sul piano, sempre fuori strada ma senza alcun dislivello. Quando corro sull'appennino mi sento come un animale selvatico, un cerbiatto che zompetta libero. Se poi non ho problemi di dover rientrare ad un certo orario e posso permettermi di perdermi, allora la libertà è assoluta. E questa esperienza, così rara, è preziosa. Da assaporare con grande attenzione. Vado - Sasso Marconi (BO) Oggi lascio il B&B BERTOLINO di Vado (Sasso Marconi - BO). Domani la stanza sarà occupata da altre persone e io mi trasferirò in un altro B&B qui vicino sempre in attesa che allaccino le utenze nella mia nuova casa. Sono stato molto bene in questo posto. E' l'ideale per riposare dalle fatiche del giorno e per godersi magari nel fine settimana la vita di campagna , gli animali , le camminate, i profumi dell'appennino. La stanza è molto bella, tutto l'arredamento è in legno ed il letto comodissimo. Ben riscaldata da un climatizzatore e dai termos. E' possibile usare la tavernetta qui a fianco riscaldata da una stufa a pellet e dotata di cucina, macchina da caffè, televisione. Il bagno è accogliete e la doccia grande. Si può parcheggiare davanti alla porta di ingresso all'interno della recinzione della tenuta. Poi c'è tutta la parte della fattoria che commuove....cavalli, oche, galline, due cani, le caprette, tanti filari di vite, il trattore, ecc, ecc. Mia figlia Marlene quando è venuta qui si è divertita molto ed è rimasta affascnata dai cavalli. Appena arrivati infatti due cavalli bianchi ci sono corsi incontro, come in una scena di un film di cavalieri. E' stato un momento molto toccante vedere mia figlia a bocca aperta incantata a guardare questi enormi cavalloni bianchi correre liberi.
Il B&B è gestito da marito e moglie, con il loro picoclo figlio di 4 anni. Si sono dimostrati gentili, accoglienti e sempre molto disponibili. Lei ogni due giorni mi ha preparato una torta o le raviole o i biscotti fatti in casa. Da qui è possibile salire verso il parco storico di Monte Sole. Per gli amanti del trail running come me è l'idale come campo di allenamento salire da qui fino al Poggiolo e tornare indietro lungo i sentieri dentro il bosco ma anche per i camminatori o perchi invece preferisce la bici c'è tanto da fare in questa zona. IL centro del paese (Vado) è qui a 1 km e non macano i servizi base come posta, sipermercato, bar, municipale, assistenza medica, ecc. Questo post vuole essere una personale recensione al B&B BERTOLINO per condividere la mia esperienza e magari essere di aiuto a chi cerca un appoggio provvisorio per vacanza o altro qui in zona. E' stata una bella esperienza e consiglio caldamente queesto posto a chi ama la natura, la semplicit e la quiete. Questi i riferimenti: B&B BERTOLINO Tel. 3473217610 - SITO INTERNET SU BB30 Arrivo a Fonte Avellana alle 8:15. Io e la mia compagna di viaggio siamo i primi del gruppo, non vediamo altri. Il piazzale davanti al monastero è vuoto come è vuoto il parcheggio poco più in alto. Aspettiamo….
E' una bella giornata di inizio autunno, la vegetazione è ancora verde, ma l'aria che si respira non lascia dubbi: l'estate è alle spalle. Arrivano i primi compagni di sentiero, ci salutiamo senza troppe parole e ci attiviamo per preparare gli spazi a noi assegnati dai monaci. Sistemiamo i tavoli della sala da pranzo e portiamo i viveri in cucina mentre arrivano tutti gli altri. Semplici gesti, poche parole, molti sorrisi. Conosco la struttura del ritiro perché ho già partecipato due volte, ma non posso di certo prevedere cosa accadrà dentro di me ne con quale intensità. Attendo, aspetto, osservo…pur facendo, pur partecipando, pur adoperandomi nei preparativi. Tutto l'intensivo è un attesa attiva; l'attesa però non è nei gesti, perché i gesti sono tanti e c’è sempre qualcosa da fare. L'attesa è nell'atteggiamento interiore, nel farsi da parte e non essere più al centro, nel mollare le redini della propria vita con fiducia, sciogliendosi in essa e lasciando che accada meravigliosa e fluida, così fluida che commuove. Osservo la vita, osservo il mio stesso esistere fuso in essa. Attesa, silenzio, spazio; così le corazze si squarciano, sfumano i confini e non esiste più alcuna identità separata. E piango e mi inginocchio, perchè il mio corpo umano non può sopportare l'esperienza dell'assoluto. "Prudenti passi ai piedi della montagna calpestano erba che brilla al sole. Lo scoiattolo sale sul castagno. Il vento suona le sue foglie. Nel volo circolare della poiana, inizia e finisce questo eterno istante." (L.B)
Yoga come parte integrante dell'allenamento alla corsa in montagna. Per migliorare la propria elasticità, ridurre i tempi di recupero e acquisire padronanza e consapevolezza di sé.
Per i Bolognesi, consiglio questo allenamento: Dal Meloncello si sale di corsa fino alla Basilica di San Luca. Se le gambe reggono potete fare la salita due o più volte ritornando di corsa al punto do partenza. Sono circa 3 km in salita. Terminata l'ultima salita, dalla Basilica di San luca si prosegue sull'asfalto fino all'imbocco del sentiero CAI che a destra porta in discesa attraverso boschi e i campi al parco Talon (parco delle chiusa di Casalecchio). Il parco Talon è luogo ideale per la pratica yoga di consapevolezza e allungamento. Natura, Silenzio, pace. Allungare e portare consapevolezza alle parti del corpo che hanno lavorato e mollare le tensioni. Dal parco Talon c'è poi una bella pista ciclabile che in pochi minuti riporta al Meloncello. La distanza complessiva per chi sale a San Luca due volte è 10 km circa. Buon allenamento Corsa e meditazione sono apparentemente mondi opposti, uno di movimento, l'altro di stabilità. Se però li pratichiamo entrambi possiamo constatare quanto in realtà siano vicini. Nelle lunghe distanze una mente stabile e centrata è fondamentale. Correre consapevolmente è esattamente una meditazione. Fare pulizia del superfluo ed essere consapevoli dell'essenziale è un allenamento e un atteggiamento fondamentale per chi corre lunghe distanze. Il trail di montagna offre anche i benefici della natura. Luca Bacchi nato a Bologna il 23 gennaio 1979. Praticante di meditazione e yoga , appassionato di discipline olistiche e sportivo. Dopo il calcio ed il nuoto master ha scoperto la corsa di montagna e partecipa a gare trail a livello amatoriale.
Pratica sulla TENSEGRITY ® di CARLOS CASTANEDA Dal 26 al 28 agosto 2016 presso Azienda Agrituristica Pianconvento Un potente metodo di espansione della consapevolezza tramandata dagli sciamani dell’antico Messico. La pratica sarà condotta dalle Facilitatrici di Tensegrity® Kilian Erthran e Zoì Kainosis. Dettagli dell'evento: Clicca qui #TENSEGRITABOLOGNA , #PIANCONVENTOSono arrivato a Fonte Avellana con un clima variabile, nuvole, sole, vento forte. A marzo, quando venni qui per la prima volta mi accolse una nevicata che rese il paesaggio come incantato. Questa volta è il vento l'elemento che spicca al mia arrivo. Mentre la neve si appoggia sulle cose, le protegge, invita alla sospensione e all' attesa, il vento invece è simbolo di movimento, di energia in espressione, di cambiamento. Come leggere quasi simboli che la natura mi ha portato?
E' certo che questo intensivo si presenta per me proprio in un momento di grande energia e dinamicità, elettricità interiore che cerca espressione, che esige espressione. Sul sentiero contemplativo sto imparando ad osservare ciò che mi circonda con occhio da esploratore, alla ricerca del simbolo e del messaggio che porta con se e che consegna a me. La vita, con questo atteggiamento, diventa un grande viaggio di esplorazione, con infiniti oggetti di grande interesse. La vita che si manifesta in ogni sua forma acquista così maggior valore. Questo atteggiamento va coltivato e riproposto con impegno e disciplina ogni qualvolta mi accorgo di averlo smarrito. Non è facile, sono tanti i momenti di oblio in cui, identificato con la mente, mi perdo e vago senza meta con disperazione e rabbia. Ma ora ho gli strumenti per tornare a riva, la sfida è attuarli nel quotidiano. Ho ritrovato persone che condividono con me lo stesso percorso, e mi sono sentito a casa. Condividendo lo stesso cammino ci accomuna un "sentire" e una "comprensione" che rende la relazione immediata e naturale. Accade di sentirsi capiti, compresi, e le parole come semi non cadono sull'asfalto ma trovano terreno fertile. Non entro nel dettaglio dell'esperienza ma rimando sul "generale" posso dire che è stata una discesa nella profondità della vita, una discesa a tratti dolce, a tratti decisa e ripida. Ho sentito la lenta fusione con la vita, lo scioglimento graduale in essa, ma anche le mie barriere più resistenti spezzarsi e frantumarsi sotto i duri colpi delle vibrazioni emanate dal gruppo e che evidentemente a me risuonavano anche come colpi di machete. Dopo la "discesa" nella vita, la fase successiva è stata quella del "restare" nella vita, una "sospensione" intensa senza tempo ne spazio nell'essere. Infine la riemersione. L'intensivo ha questa conformazione, di discesa, di sospensione e di risalita. Una conformazione direi necessaria considerando da dove veniamo e dove andremo prima e dopo l'inetensivo, ovvero la vita fernetica di tutti i giorni. Esperienza dell'essere. Possibile, accessibile. Da portare nella vita di tutti i giorni come una danza, la danza armoniosa dell'essere e del divenire. Lezione aperta di MEDITAZIONE
Presso il Centro Natura (BO) 21 giugno ore 21:00
#ASIA , #MEDITAZIONEPrima esperienza di meditazione vipassana continuativa per più giorni. Il ritiro si è svolto sotto al castello di San Leo (RM) in un agriturismo rustico, ristrutturato alla perfezione, un vero gioiello. Un luogo da sogno in cui è veramente facile sentirsi in armonia con tutto e tutti. Un isola di pace in forte contrasto con il caos della vita quotidiana fatta di traffico, tante cose da fare, tanti suoni che si sovrappongono uno più forte dell'altro.
Diciamo che sarebbe più opportuno definirlo "un regalo che ci siamo fatti", così almeno apparentemente ha tutte le caratteristiche di un w.e lungo da sogno, poi andando a vedere nel dettaglio, proprio una vacanza non è stata. Il ritiro vipassana, soprattutto per chi lo fa per la prima volta lascia sconcertati. Tutte le giornate sono scandite da meditazioni sedute e meditazioni camminate, a raffica, una dietro l'altra; i momenti di tregua sono i tre pasti giornalieri, ovvero colazione, pranzo e cena e la pausa per dormire di notte. Ci si sveglia ovviamente molto presto. Questa meditazione è stata insegnata direttamente dal Buddha nel Discorso sui fondamenti della presenza mentale (Satipatthanasutta). Non entro nel dettagli di cosa sia Vipassana e di dove ti conduca, posso dire che solitamente questi seminari hanno durata di 7-10 giorni e in Birmania, la patria della vipassana arrivano anche a mesi di ritiro, tutti i giorni, meditazioni camminate e meditazioni sedute senza sosta....ovviamente nel rigoroso silenzio e nel totale divieto di comunicare (no voce, no sms, no telefono.... niente di niente). Una bella sfida soprattutto con te stesso perché ti scontri molto chiaramente con tutti i tuoi limiti e le tue fisse. Ecco... nel ritiro vipassana queste fisse o le distruggi o le distruggi. La camminata ad esempio viene fatta alla minima velocità possibile, ovvero che più piano non puoi e ti dovresti fermare. Immaginate la scena di 20 persone che camminano pianissimo nel giardino dell'agriturismo.... Chiunque, li in mezzo, si sentirebbe un pazzo. Ecco i primi limiti che si mostrano con i quali inizialmente lotti e che poi piano piano lasci andare. Ad un certo punto, vai, ti immergi nell'esperienza e te ne freghi. La meditazione vipassana si fonda sulla consapevolezza del respiro - delle sensazioni fisiche - della mente - degli oggetti mentali. Tutte le pratiche, sedute e camminate vengono orientate dal maestro verso la consapevolezza di questi 4 mondi, per gradi piano piano, in vari modi. Consapevolezza di questo significa consapevolezza del momento presente e immersione totale nella vita che accade ORA, nella realtà. La mente viene disinnescata e si raggiunge uno stato di grazia, di totale scioglimento nella vita. C'è un sacco da dire sulla meditazione vipassana e sulla necessità di fare queste esperienze intensive. Dirò solo che è necessario forzare la mano per spezzare certi automatismi mentali che fanno parte della nostre abitudini e della nostra storia personale. L'intensivo, pratica dopo pratica, ti porta ad ammettere che l'unica via possibile è l'abbandono; l'abbandono alla vita. Resistere ad essa non è la strada giusta anche se è l'unica che conosciamo e solitamente mettiamo in atto. Anche il cercare di controllarla si rileva un fallimento. L' abbandono fiducioso è l'unica via. Grande insegnamento. Grazie per la meravigliosa esperienza a tutto i gruppo di praticanti con i quali ho scambiato pochissime parole dato l'obbligo del silenzio :-) Grazie a Silvana di Sati Yoga che ha organizzato l'evento. Complimenti per l'organizzazione. Grazie al maestro Gianfranco Bertagni che con al sua competenza e grande ironia ci ha guidati in questa immersione profonda nella vita. Per chi fosse interessato all'esperienza Vipassana di 10 Giorni, questo è il sito del centro di Lutirano di Marrani (FI) in cui si svolgono i seminari intensivi: DHAMMA ATALA #MEDITAZIONE ORE 21:20 - Incontri di meditazione gratuiti:
Il tema di quest’anno sarà incentrato sulle Emozioni: senza pensare di esaurire un argomento così complesso e ricco, cercheremo di portare come oggetto di meditazione una emozione per volta, anche solo come spunto evocativo, riflessione, o forse anche vero riflesso nel corpo-psiche. Questo secondo incontro sarà dedicato alla: Fiducia Pratica guidata da Francesca e Daniela. #LEVIE , #MEDITAZIONE |
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Aprile 2024
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